105 MDVII, GIUGNO. I0G Fu posto, per li savij, clic la decima numero... ultimamente posta, sia scossa con don per tutto il mexe; poi vaili da basso a le cantinelle, e si scuodi senza don ; poi a le cazude con pena. Fu posto dar licentia a li oratori nostri sono a Milan, che inteso certo, il re, poi stato a Saona, tuor la volt;» di Pranza, debino ripatriar. Et fu presa. Fu posto, per li savij ai ordeni, confinar il capi-tanio di le galie di Barbaria in galia, a dì... de l’instante, sub pcena etc. Fu posto, per li savij, elezer per scurtinio ini pregadi V zenthilomeni nostri, qualli siano sopra le nierchailantie, e poggino vegnir con Ihoro opinione al pregadi etc. Fu presa. Noto, a dì 20, in colegio, con i cai di X, fu terminalo far do governadori, uno al dazio di l’insi-da, l’altro a l’una per 100, con salario ducati 200 a l’anno per uno, e le parte ili contrabandi. Ave 23,0, 0. Fleti Barbaro Arian, quondam Luci, primo, et sier Alvise Barbaro, quondam sier Piero, per 2.°; i (pialli refudono. Poi, a ili 23, fu preso farli con la condition fu eleto sier Bortolo Lion dii 1503, a di XI avosto, excepto il salario, videlicet ha hi no ducati 200. Et rimasene: primo sier Alvise Barbaro predilo, et 2.° sier Antonio Balbi, quondam sier Jaeo-nio ; e introno. Questo fu fato, perchè sti daoij non si trovava di alitarli ben. 49* A dì 22 zugno. Da poi disnar fo collegio di la Signoria e savij. Et in questa matiin li tre oratori, dii re di romani veneno a la Signoria, a exponcr l’amlientia secreta. La qual fo zercha la venuta dii re suo in Italia, per andar a Roma a incoronarsi; e voi venir polente e con le arnie, come è sta decreto in la dieta. A la qual rossa tutta la Elemagna conco-re, e li danari è preparati per la impresa, arlilarie in bordine e zente; mancha solum saper l’opinion di la Signoria nostri, videlicet la risolva quello la voi far etc. Conclusive, vien eonlra il re di Franza, et li voi tuor il slado di Milan, perchè esso re di Franza zercha insignorirse de Italia. Et perliò ozi da poi disnar fo consulta in ter patres tal materia per farli risposta, perehè instano a la risposta. A dì 24. Fo gran consejo. Posto la gratia di sier Mirhiel Salamon. Non presa. A dì 25, fo San Marco. Fato la precession de more. Fono con il prinei|>e tutti tre li oratori dii re di romani e l’orator di Ferara, perchè altri oratori non vi hè; Franza andò dal suo re. Da poi disnar fo colegio di savij. A dì 26. Fo pregadi. E il doxe referì la relatio-ne di oratori elemani, secreta ; et che li savij vernino / Diarii di XI. Sanuto. — Tutu. VII. con le sue opinione. La qual fo comandi seeretis-sima. Fo leto le infraseripte lelere. E prima, posto una gratia di uno medico, voi far molini qui e solo il dogado, e altri edillcij, ut in ea; qualli per anni 25 altri non li possi tuor l’inviamento. Presa. Itetu, fu posto dar il possesso di una badessa in Aquileja, la qual à il lem porti e spiritual etc. Fu presa. Fu posto, zoè provìi, lì patroni di le galie dii tnifego, numero 2. Di Hongaria, di Vicenzo Guidoto, secretano, 3 letere, date a Butta. In materia pecuninria ; e certe provision voi far il re, acciò turchi non dannizano più la Dahnatia. Bem, voleno far certa dieta eonlra turchi; et si volea incoronar il re ili Polonia, fradello dii re di Hongaria. Di Cao d’Istria. Di zente preparate di sopra, elemane etc. Di E leniamo, di l’orator. Cosse secrctissime; nescio quid. Di Milani, di oratori nostri. Il re va a Saona, e sani col re di Rngon a parlamento. Item, è col re il marchexe di Mantoa, missier Zoan Jaeomo Triulzi e tutta la corte; si che Ihoro oratori, stano lì a Milan, non hanno con ehi conferir. Dii Condolmer, orator, date di là di Aste. Comn il re e lui è tornata una di Saona lontan ; et scrive de occurrcntiis. Da Constantinopoli, di sier Lunardo Bembo, baylo nostro. 0 da conto. Come il signor turco, inteso li rami valevano in Alexandria, ne voleva mandar di rami di Castamene; et che lui baylo à ditto a li bassa le cosse col soldati erano conze tra la Signoria nostra, e di qui si manderia a ssa’ rami, si che tien non manderano. Item, hano inteso il re di Napoli ritorna in Spagna, et hanno quelli bassi apiacer. Di Cypro, di sier Christofal Moro, luogo- 50 tenente, et consieri. Come le chavalete hanno fato danno a le biave ; et che è sta causa, perchè si dice l’aqua à tochà terra, perliò hanno expedito altri itu Perssia a tuor dita aqua : stano 8 mexi tra andar e tornar. Et scriveno di le occorentie di lì ; dii presente dii soldan clic mandano qui. Di Damasco, di sier Thomà Contar ini, consolo. Zercha nove si ha, mori o ver quelli di (>»lo-qut hano dato danno a 12 charavelc portoghése, ita che l’inno fate mal capitar. Poi scrive di le cos-di la Soria e di specie etc. Di sier Zacaria Lorcdan, capitanio di le 8