753 MMX, GENNAIO. 724 Fu posto, per cl serenissimo, consieri e savij, do decime perse, atento le presente occorenze, a pagar una termine X fevrer, con don di 10 per 100, et l'altra per tuto fevrer, con don ut supra; li 339 qual danari siano posti in la procurata, et spesi come parerà a questo consejo etc., ut in parte. Sier Francesco Trun et sier Anzolo Trivixan, consieri, voi la parte, con questo che siano electi X savij, vi-delicet 5 savij di qua da Canal, et 5 di là di Canal, li qual stiano in do camere seperadi, e tansino di novo tutta la terra, et non si pagi più decime, ma tansino fino ducati 50 et non mancho di ducati 3, e vedino le l'acuità, industrie etc., ut in parte. Parlò dito sier Francesco Trun, e non li fo risposo da li savij. Andò le parte: una non sincera, 4 di no, 80 di do consicri, 95 dii serenissimo e savij. Et fu preso le decime. Fu posto, per li dili, una (ansa al monte nuovo, a pagar per tuto il mexe di fevrer, con don 5 per 100 a quelli liaverano pagato le sue decime, aliter non habino il don, et.si possi scontar con il prò’ si pagerà questo marzo, ut in ea; presa. Li qual danari siano posti in la procuratia, ut supra. Fu fóto eletion di uno savio ai ordeni, in luogo di sier Tomà Donado, era intrato zudexe di peti-ziom. Rimase sier Andrea Valier, el 40, quondam sier Antonio, fo primo balotado, e non era ini pre-gadi, di una balota di sier Zuan Francesco Zusli-gnam, quondam sier Beneto, qual à un gran parentado. Fu fato eletiom di 3 provedadori sopra le ven-dede, juxta la parte. Rimasene sier Andrea Badoer, fo ai 5 savij, quondam sier Zuane, sier Antonio da Canal, fo a la chamera d’imprestidi, quondam sier Piero, et sier Andrea da Mosto, fo cao di 40, quondam sier Piero. Fu fato scurtinio di do executori. Rimase sier Zorzi Emo, fo savio dii consejo, et sier llironimo Capelo, fo cao dii consejo di X, el qual acelò et F F.ino refudoe. E iterimi fato uno scurtinio, rimase sier Lunardo Grimani, fo savio dii consejo, el qual non era ini pregadi. Sotto, sier Marco Antonio Lo-redan, fo cao dii consejo di X, quondam sier Zorzi ; siete Fin hore 4. A dì 26. La matina F oralor yspano, qual è sialo amalato, fo in colegio. E nota, che ’1 redi Spagna non è in questo acordo, e vien divulgato non voi esser etc. Fono electi 2 a fortifichar li passi, justa la parte. Et rimase, primo sier Alvise Dolfin, fo podestà e capelanio a Cividal di Bellun, quondam sier Dol- lìm, qual anderà in Cadore, Butistagno etc. Item, l’altro, che dia andar in Friul, non passò; Jo fui nominato. E iterum fato scurtinio, nium non passò: si farà un’ altra volta. Da poi disnar fo consejo di X con la zonla. In questa malina in Rialto formo incantade le galie di Barbaria: 1’una ave sier Zuan di Garzoni, quondam sier Ma'rin, procurator, per ducali 50, grossi uno ; F altra sier Luca Minio, quondam sier Nicolò, per suo fiol Tiberio, è patron ini Barbaria, per ducali 180 ; è maona. A dì 27. In colegio fo fato la matina uno prò- 339* vedador a fortifichar li passi di Friul e Cadore, sier Marco Marzello, quondam sier Jacomo Antonio, ca-valier. Da poi disnar fo pregadi. Et leto le infrascriple lettere : Di Constantinopoli, di sier Andrea Fosco- lo, baylo, più letere, di octubrio fin 15 dezem-brio. 0 da conto, di cosse particular; e di bassà, che voi si pagi li soi formenti ; et di la nave presa con le monition etc. Sopii! è pur in esser etc. Di Roma, di li oratori, di 22. Come, haven-do dito il Cardinal Pavia a li oratori, che ’1 papa li dispiaceva di questo acordo etc., et è contra il papa, per essere uno capitolo ad reformandum Eccle-siam Dei et renovandum sedem apostolicam etc., et che andaseno a parlar al papa, che li diria qual-cossa. Or F orator Pixani si risenti, et poi andato .. .....dal papa, lo menò per la man in una camera secreta, et parloe mollo insieme di tal materia, ut in litteris; con altre particularità molto scerete. Di Franga, di V orator, di 19, da Bles. Come era stato 3 zorni dal re per parlar a soa maje-stà ; mai era sta ad messo, et non li voleva parlar. Ma fo da Itoan, qual mostrò dolersi di questo, dicendo : 11 re è conturbato; e, per Dio! mi dubito sareti ii-centiato, perchè si tien offeso di la illustrissima Signoria, qual fé’ quella trieva senza aspetar el voler dii roy; fo causa dii disturbo diesi à perso il regno di Napoli, e di F abatia di Cerelo à mandalo via quelli frati e messo soldati, contra li capitoli di duchi di Milan con la Signoria, vechij. E, molte altre parole disse; adeo conclude F orator, per dita man di letere, esser mal visto de lì. Item, in Pranza si fa preparamenti grandissimi di guerra : arà 200 lan-ze, 17 inilia fanti di qua da’ monli per Pasqua. E soa majestà verà a Milan ; dà scusa di varentar il suo stalo, venendo il re di romani in Italia, e poi andar conira infìdelli; e molte altre particularità, ut in litteris etc.