153 Fo lelo le parte ili conzar la terra, messe per. sicr Francesco Trun, sier Aiuolo Trivixan, sier Marco da Molim, sier Alvixe Arimondo et sier Zorzi Emo, savij sora la reformation di le decime, videli-cet far catliaslichi nuovi. Item, elezer XX zenthilo-meni dii cor|)o di pregadi e zonta, in 3 camere, a cinque per camera et 5 di rispeto, quatti habiuo a (ansar tutti da ducali 3 fino 50 per lesta ; et questo si pagi per conto di (ansa, ogni volta si metterà decime, zoé tutto quello queste 3 man ili savij tanse-rano sia messo insieme et tolto il terzo, e quello sia valido; e altre parte, ut in ea. E il consejo, non li piacendo tal novità, le’ gran remor; adeo per li savij di colegio fu posto indusiar ad melius consulen-dum; et non io più fato altro. Fu posto per li V savij sora la merchadantia, sier Alvise Grimani, sier Vetor Pisani, sier Andrea Foscarini, sier Lorenzo Ca[»ello et sier........., zerte renovation di spexe, e altre elàusule, ut in parte. Le qual non mi estenderò in scriver, adeo perché il consejo non le sentiva, ni si fosse meglio consultate. Fo tamen balotà, ma per non aver il numero, il doxe si levò et 0 fu fatto. A dì 25. Fo consejo di X. Et in questo consejo fu preso la gratia di sier Andrea da Mosto, quondam sier Piero, qual era bandito di consejo |»er anni X e> fo confina, qual bavia compito il contini et era venuto qui, che ’I possi vegnir a consejo. Questo fo con sier Alvixe Barbarigo, in ajularlo a far scampar di presoin sier Elor Barbarigo, suo fiol, qual era confina a morir im presom per il consejo di X etc. Nota, dito sier Etor é andato in Spagna col gran capitanio, dal qual à gran favor. In questi zorui vene sier Donado da Leze, stato provedador al Zante; referì in colegio di quella isola e di le fabriebe etc. È da saper, acliadete cossa notanda in questi zorni, che, versso L'derzo, volendossi disboscliar un bosebo per cavar certi radisoni, fo posto fuogo dentro, adeo andò di solo via el fuogo in le radìxe, e andò brusando solo terra zercha passa----, e intra fuogo di solo via in altri boschi e fa danuo. . Item, in questo mexe, nel consejo di X, fu preso una gralia de sier Yitor di Garzoni, quondam sier Vicenzo, qual spera aver trovà su certe montagne sul feltrim di cavar lume di rocha, che niun possi cavar ditta lume sul fellrin, ma sia sua e di altri nominadi in la-grafia e soi bcriedi e chi vorano, dando la decima a la Signoria nostra. Che se Idio 1 Diarii di M. Sanlto. — Tom. VII. 154 volesse trovasseuo ditta minera, sariano richi, et saria gran beneficio a la Signoria nostra. A dì 26. Fo gran consejo. Eleeto podestà a Ve- 7G" rona sier Francesco di Garzoni, qual vene a tante tante con sicr Zacaria Contarmi, el cavalìcr; el, re-bSlotadi, el Garzoni rimasa. Tutti do erano dìi consejo di X, capi; e fo gran mormoratimi dii cazer dii Contarmi. A dì 27. Fo pregadi. Et lelo le ìnfrascripte lettere : Da Constantinopoli, di 21. Come Sophì vien a dosso dii signor turcho; e il lurclio à fato passar su la Natalia Jachia bassa etc., e si dice voi andar im persona. Dal Zante, di sier Antonio da Multa, provedador. Come à, per via di la Morea, Sophì esser intralo 4 zornate in le terre dii siguor turchi) ; sì che il turcho manda il suo campo contra el ditto Sophi. Item, le galie bastarde é passate di li, va u trovar il provedador, qual è versso Napoli dì Romania. Di Cataro. Replìcha quanto à scrito per il passa, zercha Sophi che vien a’ danni dii turcho. E turchi vano a la Porta |>er redur l’exercìto e passarli contra, e si dice va il signor im persona. Di Hongaria, dii secretarlo Vicenzo Guido io, date a Buda. Avisa dì Sophì, che vien contra il turcho, adeo il re voria difender certi |>o|)olì vicini, qualti il turcho li à [msto certa angaria etc., tanto più, quanto il turcho è occupato contra Sophì. Di Roma. Il papa dubita di Bologna, che ’1 Ben-tivoy non fazi movesta. El quelli di Bologna, deputati al governo, li à manda a dimandar 4000 ducati ; si dice il papa à manda ducali "25 milia al suo legato eh’è li, prolhonotario Fiesco, zenoese. Item, manda zelile el fa ogni provisione al tutto contra questi Beuli voy. Di Napoli, dii consolo. Avisa come sora Cao Passera erano 4 barze, adeo si dubita di le galie di Barbaria. Item, il re di Spagna non voi più perlon-gar le represaje etc. Da Milan, dii secretano. Come quelli tien, il re di romani per questo anno non sia per passar in Italia, maxime havendo auto la risposta di la Signoria ; el francesi mostrano bona amicitia conira la Signoria nostra. Di Eiemagna, de Yspruch. Il re dice voler venir, tamen non si vede novità alcuna. Il segretario è col re; e l’orator é lontau dal re, perché el non voi el vadi a la corte. Esso orator etimi scrive a la Signoria. 11 MDV1I, SfcTTLMBRE.