295 UDVIII, FEBURAJO. 29G sigimi cavalli de ¿trattoti cavalcorono per dieta valle, ne li loci ctiain subiecti al prefato signor re, senza far (lanino, per veder si ne era zentc d’arme; et tanto processeno in la valle, che foreno propinqui a la persona del prelato signor, il qual era con cavalli numero 25 ; sì cl»e el fu in gran periculo. Da poi, a di 7 de l’instante, il prefato signor parli de dieta valle, et andò ad alozare ad una villa sopra de Trento, domandata Sancto Michiel. Et dieesi, per sua majestà esser scriplo a tutti principi et baroni, con molta instantia, clic mandino le zente, li pedoni et cavalli, secumJo le promese; et cusì de zorno in zorno se asfiecta gran numero de zente. Se lo eflecto ci risponderà a le scripture, fino a di 10 de l’instante se trovarà a Trento, el a presso, cavalli da guerra da zercha numero 3000, pedoni boni da facli cercha 7000. Et poi sono alcuni venturini, dimandati lan-ciloti ; de quelli se ne’ bavera assa’ numero, quando la impresa proceda ; li qual sono molto mal in bordine. Et in questi 7 zorni, che sua majestà c.xpccla in Trento, sono ionli pochi al bisogno. De artigliane erano in Bolzano, le qual serano condule a Trento, bombarde grosse numero 7, che portano balole de ferro, à pexo de lire 200 Pana. Algune altre sono a Trento, grose, el numero particolarmente non se intende; ma pasavolante, archibusi, colubrini et canoni ue hanno bon numero. De vitualie par siano, per queste presente zente, ben in ordine. Questo è quanto con certcza habiamo da novo; molte altre cosse se divulgano, de le qual, per non aver si fido uueiur, qui non se scriveno. Il reverendissimo legato è romaso a Bolzano ; con la majestà del re sono al- 1-19 guui signori, ma non molti ; se ne aspecta de continuo in Trento. La illustrissima Signoria de Venetia à posto a luti li sui |>assi grande numero de zente d’arme et pedoni, et ben moniti li loci el de confini; et ha facto più campi iu Frinì, feltrina, Valle Sugana, visontiua et veronese. Et questo de veronese è validissimo esercito, con il quale se conzonzerà missier Zuan Jaoomo di Triulzi con le zente francese, le qual procederano ne la valle de Lagri, per dove par che esso signor re de’romani dica voler passar ; unde, se ’I predi do signor re bavesse la potentia secondo li asegnamenti, se judica seria impossibile che possi passare per forza, imo senza dubio bavera di le bote. Dio dispona la mente de’ ebristiani a la pace. Date a presso a Trento, a di 12 fevrer 1508. 150 Da poi disnar fo pregadi. Et ledo le iufrascripte lettere : Di Verona, dii provedador Emo, date a Gu- solengo, più letere. Dii zonzer li di missier Zuan Jacomo Triulzi, a di 12, con cavali 2500, fanti 300(1 spagnoli, et altri italiani, el altri ; à lozato il signor missier Zuan Jacomo li a Gusolengo, li altri lì intorno ; et cussi scrisseno li reetori aver dato, lì in veronese, a dite zente alozamenlo. Item, dii zonzer a Peschiera il conte Bernardiin Forte Brazo, con la sua condula di cavali 1000, vien di cremonese. Item, di brexana domino Tadeo di la Motella et domino Carlo Secho con le llior condole, et ulozerano lì in veronese. Item, di fanti zonzeno tuttavia, et hanno facli, et facto za bon numero. Item, li ponli sora l’Adexe è facti. Item, per avisi, hanno il re di romani è a San Michiel, vicino a Trento, el va versso Bolzan, dove è il Cardinal Santa f. Di liassan, di sier Viccnzo Valier, capitatilo di Vicenza et provedador. Come ha via fato a pi dia r al Covollo uno caporal di Silvestro da Cone-jan, conlestabcle novo, qual l’havia mandato con fanti al castello di Enego; il qual, per non aver si presto li danari, era partito; e i altri fanti, li hanno banditi di terre e lochi etc. Item, di altre provisione havia facto. Di le cosse di todeschi, che li 3000 fanti erano levati, e ritornati in Val Sugana; e versso Trento è Assoni di Tamburiini, eonduto via 1’ arti-larie haveano eonduto lì in vicentina. Item, dii zonzer lì il signor Bortolo d’Alviano, vien di Friul con la sua compagnia e altre zente; sì che sono bastanti non soluin a resister, ma etiam andar più olirà, volendo la Signoria. Di Udene, dii luogotenente. Come quelli di Pordcnon, Cremons, Goricia e Trieste, lochi di l’im-per.itor, ateudeno a forlifìdiarssi ; dubitano molto di la Signoria nostra. Et esso provedador rizercha ordine di la Signoria, di quello 1’ babbi a far. Da Milani, più letere, dii secretano. Come il gran maistro à fato molte provisione, et à mandato a far li X milia sguizari. Item, che li a Milan, a dì X, era morto domino Zuan Bentivoy, di anni 73, dii qual non si sapeva fusse pur amalato; et die suo Boi, domino Alexandro, qual era citato andar in Pranza dal re a justitieharssi, per questa morte resteria andar. Di Roma, di l' orator nostro. Come il papa à inteso la movesla dii re di romani ; mostra dolersi, voi far brevi che '1 non voja.inquietar Italia, e dice non li darà danari, e che ’1 voi esser bon ilalian. El sitnilia verba l'usa a li oratori francesi, e al nostro orator. Item, par che ditto re di romani babbi scriplo certa letera, con titolo imperator futurus: la qual cossa fo parlato col |»pa di tal (itolo. Et il