MDVIII, MAGGIO. 510 havendo inteso di slratioti 0, per avanzar tempo si lieva in quella hora 18 et va a Parenzo, per proveder a quella cosa di tanto momento; et expedito, subito tornerà ad exequir l'impresa. 247 Copia di una lederà di sier Zuam Navajer, ca-petanio di Raspo, a sier ITironimo Coniarmi,, provedador di V armada, a dì 13 mazo 1508. Magnifìce ac clarissimc major honorande. ' Domino Zuane Herbastainer, domino del castello de Ipoglava, confinante con questo luogo et casteli de Kezo et Colmo di questo tegnir, con el qual havemo visinato in amizizia, da poi sono questi moti, per più soi mi ha fatto intender lui voler ben vizinar, pregando a li sui non permeli far danno, offerendossi, versa vice, con questo tegnir. Ho tenuto sempre quello con bone parole. Da mi li fo ctiam decbiari-to, che similiter contra altri subditi, licci non lus-seno di questo «tegnir, non se deveseno impazar a suoi danni. El qual, per tal suasione, ctiam mi le’ intender voler far questa opra. Lasato da narar i prin-cipij, à mandato da mi do sazerdoti con letere di credenza, i qualli hanno exposto per parte sua, che hcssendo stà suo padre in bona amistà con la illustrissima Signoria, volendo etiam lui esserne, se ri-comandava con i suoi subdili a mi, et offerendossi, avuto Pixim, darsi con li sui a la illustrissima Signoria, con li muodi et privilegi et obligazion ha con el suo signor, che hè, per dechiarazion di vostra magnificencia, re di romani, pregandomi vogli esser suo mediator a scriver a vostra magnificencia, voglij quella haver per ricomandato con li soi; et che interim per la zente nostra non siano dannizati etc. Et questo per parte sua. Deinde rechiese questo in-slesso per missier Zorzi Moisevich per el castello di Cosiacho, che hè a li confini de Fianona, et questa cosa mi lassa in scrito, la qual Ihoro haveva, di bocha di esso domino Zuane, scrita in schiavo. Subgion-se a bocha, che havendo la illustrissima Signoria i luogi superiori de qui, quali sono Postoina, Pren e certi altri castelli, se offeriva far haver il conta’ de Pixin senza spesa di campo. A li quali, da poi le parole zeneral, risposi scriveria a vostra magnificencia el intenderia el suo voler. El subgiunse, che confortava sua magnificencia non voler meter lempo di mezo, al che inslono haver presto risposta, et che non fusseno dannizati da la zente nostra ; concludendo, che i serano boni subditi de la illustrissima Signoria. Et a quello putì’ comprender, seguendo vostra ma- gnificencia l’ impresa, legno de preesenti se dariano con dilli pati. I qual sono in conclusion: che ’I dillo se vuol star subdito con li modi è solo el re, el ri-magnir di la dila sua forteza domino, et ita missier Zorzi, quali tegno sariano boni subditi. Primo de '247 * facili toriano dona venitiana nobile, come già fo im praticha l’altro missier Zorzi, che non à fioli, e suo’ nepoti sono di luogi de la nostra illustrissima Signoria. Questo luogo de Ipoglavo.é una forteza, la qual, a judizio mio et anche di altri, è de sito molto forte e de le più forte sono in queste parte ; et anche Cossiach è reputa forte. Venendo i qual luogi in devuzion, è da sperar subito veniria etiam altri luogi del conta’ de Pexin fra mezo questi do, per i qualli seria impedito la via per venir per Monte Ma-zor in questa provinzia, ita che alcuno non poria in-trar, salvo per el tegnir de la illustrissima Signoria, et potriase reputar el conta’ de Pexin asedialo. Prie-go vostra magnificencia, con ogni presleza li piaqui deliberar quello i par fazi et li rispondi, et cometerne quanto la vuol, aziò parendoli azetar tal eossa, sia con zelerità. Et per questo messo ne aspetto risposta, de la qual aspeto presto felize successo de l’impresa sua, mediante la sua providenzia, et ita priego el signor Dio conziedi. A la qual continue me ricomando el oferiseo, quee din fclix bene va-leat. Raspurch, die 15 maii 1508. Johannes Navajerio. Raspurch et Paisinaticorum capitanata. Post scripta. Per uno mio, in questa horra tornato, el (pini hè stato fin ai confini de i luogi cesarci di sopra, qual non si à fidato andar a quelli, per esser quasi tuli reduti a le forteze, a quale andando dize saria retenuto, referiseme haver inteso, che le zente de Apostoyna, et alcuni dicono esser da 400, . fra i quali sono da 100 fanti todeschi, el resto villani desi (sic) dal bosco, i qualli a zornala sono mandati, per i altri veneno in so luogo, a custodia de dito castello, el altri dicono esser tutti vilani et non soldati, et a presso che sempre in qualche luogo di quelli del paexe sono adunali, che vanno danizando. Et a Ze-nosechia è uno Marco Oim, che stava in Cremons, per aver alguni pochi cavalli, con i qualli va rollando per i luogi se hanno sotomesso, per altri luogi vi-gnudi fono danizati, similiter adunati, con danizando le ville de Castel Novo, et miuazano per quellor • far danni, dii che a vostra magnificencia ne don notizia. Ho ricevuto sua di 13; et ho mandà per per-