MDVIII, LOGLIO. 580 273' A dì XI. La mulina il signor Bortolo lo in colegio a l’audientia secreta, et disse quanto bisognava a fortiOchation di lochi aquistati et la custodia, et molte altre particularità. Et perchè con compite, iterum da poi disnar, rcduto tuto dii colegio, vene dito sier Borlolo, et compite certi aricor li et provisione. Et ordinato darli il haston zuoba, a di..., il «piai zorno lui volse elezer. Poi si parti et andoe a l’arsenal, acompagnato da li savij ai ordeni. De Cypri fo letere, di sicr Lorenzo Zusti-fjnan, luogotenente, et consieri, di . . . mazo. Come haveano nova di l’ussir di streto Camalli, con... velie, et aduneria li intorno al numero di 60; et hanno aviso di Rodi, voler venir versso quella ixola di Cypro. E dubitando lhoro, hanno fato molte provisione, ut in litteris, et retenuto alcune nave, et fato capetanio di quelle sier Christofal Moro, si partiva luogotenente stalo de li, el qual era montato sopra, et armate. Item, certe nove dii soldan, che fa armata, ut in litteris. A dì 12. El signor Borlolo andoe a disnar, con la moglie et li capi stati in campo, tutti a cha’ di sier Zorzi Corner, el cavalier, dove erano .... donne inviliate, per far ozi una festa bellissima, ballato con maschare. Fato una degna colatione, più ili 200 che portava, con le terre aquistate, di zucaro, Goricia, Cremons, Trieste, Pordenon ete., et spongae con arme dii signor Bortolo et Cornerà ; el fato poi recitar alcuni verssi in forma di comedia, adeo tutto quel zorno stenno in delicie, et voltizar su corde ete. Et in questo zorno fu consejo di X. A dì 13. Da poi disnar fo colegio, di la Signoria e savij, ad consulendum ; et fo licentiati li 300 stratioli venuti ultimamente, che per adesso non volevano altro. Fonno su reforinalion di zelile d’arme et su armar per le cosse di Cataro. In questa malina, in chiesia di San Marco, fo dato el stendardo et haston d’arzento al signor Bortolo d’ Alviano, come governador di le zente nostre da pe’ et da cavallo. El qual prima vene, con li piati et molli patricij invidati ad acoropagnarlo, a San Marco, dove, con le trombe avanti, andato a la Signoria, insieme veneno zoso, acompagnato ila tutti li soi et altri liomeni da capo, stati in questa impresa. Etera con la Signoria li oratori Franza et Spagna, Ferara non z’è; 4 procuratori: sier Domenego Morexini, sier Nicolò Michiel, sicr Antonio Trun, sier Toma Mocenigo; et questi altri, videlicet: il signor Pan-dolfo Malatesta, signor di Citadela, domino Antonio di Pij, el signor Piero dal Monte, domino Zuan conte Brandolin, domino Francesco Boratelo, domino Marco dal Castelazo, poi domino Renier da la Sa-seta, Vitello Vitelli, conte Romeo di Pe|>oli, Zuan Francesco d’Ascole, Guido Guaim, Latantio da Bergamo, Gnagni Pincone, dal Borgo, el conte Renier Zaffa, capo di stratioti, da Napoli di Romania, Franco dal Borgo, et altri assa’ capi, liomeni d’ armò et eontestabeli, videlicet uno forestier et uno patri- 274 ciò a bordine; et la Signoria fo ben acompagnata. Veneno in chiesia di San Marco, dove per lo avicario fo dito una solenne messa, et poi presentatoli per il principe, usatoli a l’aitar le cerimonie debile, el haston d’arzento di governador et il stendardo di San Marco. E compito, veneno col stendardo avanti, e lui col haston in man, acompagnato da la chieresia, fino a palazo ; e, tolto combiato, vene con li piali a caxa. A dì 14. Da poi disnar il signor Bortolo fo a Muran, con la compagnia, a veder far veri. Noto, eri soa moglie fo im pergolo, a veder dar il stendardo e haston a suo marito. Da poi disnar fo pregadi. Et leto le infrascripte lelere : Di Cypri, dii rezimento, come lio scrito, 6 mazo. Che haveano di Rodi, Camalli ussir et con 60 velie venir a quella volta. Etiam hanno di Damiata, et altrove, di armata fa il soldan, et si dice contra quella isola; unde essi hanno, con el consejo di 12, preso retenir tutte le nave, et fato capetanio di quelle sier Christofal Moro, ritorna, stato lì locotenente. Item, mandono sier Hironimo Landò, sopracomilo, a Rodi, al gran maistro, a saper dove 1’ anno; el qual ritornò e rispose aver tal nova da Syo. Item, manda letere aute di sier Domenego da Mosto, capetanio di Baffo ete., ut in litteris. Di Cataro, di sier Nicolò Coppo, retor et provedador, di 6, più letere. Dii zonzer di sanza-chi li. Fato calchare; veleno far forte Castelnovo. Et manda una deposition di uno ; el che voleno fabri-car a le Cadene, la qual cossa si facesse, sariano do dardanelli a Cataro. Item, ili sier Almorò Pixani, vice capetanio al colfo, di ... Dii suo zonzer lì con la galia et etiam sier Francesco Marzello, sopraco-mito el provedeno etc. Di Zara, di sier Hironimo Contarmi, provedador di l’armada. Come, inteso le nove di Cataro, va a quella volta, con sier Vicenzo dal Riva et altri, et farà ogni provisione etc., ut in litteris. Di Cao d’Istria, di sier Etor da cita' Ta-japiera, podestà et capitanio. Come à relatione, quelli 300 cavali di hongari, sono in Lubiana, esser venuti a requisition dii conte Cristoforo Frangi panili; qual, inteso le trieve, se ne ritornano in suso.