107 MDVII, galie bastarde, date a......... TU Sibinico, di sier Mariti Moro, conte e capitatilo. Come, partilo quel nontio dii signor turco vene in quelle parte, par sia sta corsso per (urtili e martalossi su (¡nel Uri torio, et hanno fato pe-rhò podio danno; unde ha expedito uno messo drio ditto nontio, a notilieharli questo. I)i Eiemagna, fono letere. Le qual vano spesso sii e zoso ; sono di pratiche secretissinie, perliò 0 qui scriverò. Et fo posto le opinion di savij, di far risposta a li oratori dii re di romani, eli’è cossa importantissima. Et contradi.se sier Andrea Venier, consier; poi parlò sier Francesco Trun, saviodii consejo ; demum sier Mariti Zusliguan, fuora di collegio. Et, per l’hora tarda, rimesso a lutti. A dì 27. Fo gran consejo. A dì 28. Fo pregadi. Et leto le infrascripte le-tere : Di Roma, di T orator. Avixa dii ritorno dii Cardinal Pavia, sialo a Civita Vechia con presenti al re di Ragon ; el Cabrici etc. Item, mandoe una le-tera dii re do Ingollerà, cxorta il papa andar contri infedelli; el la copia sarà scripla qui abasso. Di sier Cabriel Moro, el cavalier, orator nostro, date a dì 21, a Gaeta. Come il re era lì con P armada ; et aspedavano il gran capitank), perchè soa moglie Invia partii rito una.....Era il re con 12 galie el IO nave. Di Zetwa, dii consolo nostro. Girne a cerio cao erano 3 barze di corsari, stavano aspetar tioslre nave vanno ini Ponente, si che si proveda etc. Di Milani, di oratori. 0 da conto. Come intendevano il re, zonto a Saona, andariano poi in Franza etc. Fo disputalo la materia zercha la risposta a li oratori dii re di romani, zercha darli passo etc. Parlò molli, zoè sier Andrea Venier, consier, sier Piero Duodo, savio dii consejo, sier Piero Vituri, sier Alvise di Prioli, savij di terra ferma; et fuora di colegio sier Zorzi Emo, qual parlò do volte ozi. Non fo expedila. Fo posto, perii savij, mandar zente d’arme e fantarie a li contini di la Eiemagna, videlicet in Frinì e altrove; e nomina la parte chi dia cavalchar, et maxime il capitatilo di le fantarie Charazolo, eh’ è a Faenza etc. Fo dispulation. Et fu presa. A dì 29. Et ¡am fo pregadi in la materia ante- G1UGNO. 108 dita. Et parlò questi : sier Antonio Loredan, el cavalier, sier Francesco Trun, savij dii consejo, sier Andrea Venier et sier Alvise da Molin, consieri. Et presa la risposta, videlicet dirli non semo per darli p.sso venendo con zelile d’arme, et confortarlo atender a venir pacifico etc., ut in risposta, la qual fo secretissima. Di Saona, di sier Antonio Condolmer, orator. Dii zonzer il re di Franza lì, a di... zugno, et esso orator scrive l’ingresso. Quando il re di Ra-gom sarà li, non sa 0; et l’aspecterano. Di Elemania, da Costanza, di T orator. Zercha la expedition per Italia; e il re desidera aver presto la risposta di la Signoria. In questo zorno, in peseharia, per decreto di cai dii conseio di X, qualli sono sier Zacaria Dollim, sier llironimo Capello, sier Francesco di Garzoni, fo retenulo, per uno capitanio dii conseio di X, sier Hi-ronimo Mozenigo, quondam sier Lorenzo, incolpado per inonede falsse. E tocliò il colegio a questi: sier Lunardo (¡rimani, consier, sier Andrea Trivixan, el cavalier, avogador, sier Francesco di Garzoni, cao di X, et sier Piero Morexini, inquisitor. Qualli, retento questi, vencno zoso di pregadi a examinarlo a la camera di) tormento; et fu examinalo etc. È da saper, tutta la terra fo piena, sier Piero Trivixan da la dreza, compagno dii dito Mozenigo, esser intrigato; et clic li oficiali el volse pigliar, e lui scarn-.pò in cltiesia di Frari. E con eflecto fo, ma non fo per questo, ma per debito; sì che poi 0 fu. Etiam fo incolpato Z........ fiol dii quondam Zuan Freschi) Baldi, fìorentin, olim ricltissimo mereadanle; d qual poi, per diliberation dii conseio di X, liessen-do absenlado, fochiamato su le scale di Rialto. Questo, perchè vieti dito el Mocenigo incolpò dillo Baldi averli dato quelle monede che ’I spexe, che fo falsse. .4 dì 30. La malina, li tre oratori dii re di romani fonno a la Signoria, ad udir la risposta zercha dar il passo al suo re, che voi venir in Italia armato etc. ; et li fo ledo, de more, la risposta dii senato. I qualli se tironoda parte; e, dito poi certe parole, tolseno licentia, dicendo aviseriano la cesarea majestà, eli’ è a Costanza. El cussi, la matina, domino Camillo de Montibtis, eli’ è primo orator e consier regio, si parli per stafeta, per andar dal re e dirli tal risposta ; e li altri do restorono in questa terra. Da poi disnar fo consejo di X. Peno li capi di X per il mexe di litio: sier Zuam Venier, sier Piero Lion, nuovo, qual più non fo più cao di X, et sier Zacaria Contarmi, el cavalier ; et fonno sopra la re-tenzion dii Mocenigo ctc.