411 MDVIII, APRILE. 412 robe lussate in la roeha, zoè vituarie, ut patri. E altre parlieularità, ut in litteris, le qual da nomero . . . fin 23 lo Iole. Di sier Bortolo ilo ! etere. De oceurrentiis, et l’opinion sua; e voi seguir l’impresa, con molte parlieularità. Di sier Andrea Loredam, luogotenente di la Patria. Di esser andato a Goricia con persone X milia, acciò, si fusse venuto soccorsso, si havesse potuto far facendo. Lauda il provedador Corner, et scrive quello à l'aio rie. Di sier IHronimo Contarmi, provedador di V armada, e di sier Etor da cha' Tajapiera, podestà et capitando di Cao d’Istria, unidi, et poi il provedador seperado. Avisi di Trieste, et quello fanno; et si bombarda. Al qual cdeclo è rhnaso sier Marco Lorodan, capilanio di le galie bastarde, con li basilischi. Et altre cosse, come ho seripto di sopra. Di sier Vice.nzo Valier, capitanio di Vicen-z i et provedador, date in Arsea. 0 da conto; zer-cha quelle occorontió, voria fanti etc. Di Alla, di provedadori Emo et Grifi, più Intere, l'ultime di 2'i, il sumario di le qual ho scripto seperadamente. l'ideiieri di l’andar a Brcotonega e Mori, e quello achadeie; et poi di l’andar verso el Cafiam, e il brasar di quello, e quanto Segui. El molto sue occ.orenlie ; el aver dato la paga a li l'anli sono stati, numero 8000 el più, in quelli lochi. El di la comunicatimi fece missier Zuan Jaco-mo, con la vesta su la camisa, a bore 4 di note, con essi provedadori, di teiere aule da Milan, non si andasse a far novità, per opinion soa, ma si atendesse a lenir i passi etc. ; et.la revocalion prima di le zenle, maudono verso Riva, per tuor impresa, ltem, guasconi sono insolenti, amarono. li homeni d’arme dii capilanio; hanno scriplo a Verona, li mandi il zule-xe dii maleficio a far procosso, ltem, cho missier Zuan .Incoino li à mostralo una lelera, li ha scrilo il li);»- marchese di Braudiburg, di Trento. Li scrive a lui; et si dà molti titoli, et capilanio di la cesarea majestà. Et scrive con grande arogantia; et che li tre presoni 1’ ha, che fono presi per li soj, per esser homeni di condilion, li lazi bona compagnia ; el li doveria lassar per far cossa agrata al re di romani, hessendo suo homo. Et osso missier Zuan Jacomo li rispose verba prò verbis; et era capilanio di la chrislianis-sima majestà, el fa il suo olicio da boti soldato, e sono presi ili bona guerra, et è soi presoni, e li lenirà eie. Di Milani, di sier Antonio Zustignan, dotar, podestà di Bergamo, orator. Zercha li danari si ha a mandar por li' sguizari, solici la et spera averne bon numero. À Ictero, il gran maislro, di monsignor Roeha Berlini, che solitila ; dice il re di romani non ne averà. ltem, coloquij col gran maislro, qual era indisposto, che li par non seguir più olirà, per non mover la Eiemagna et non intarla. ltem, è nova esser morto 1’ arziepispopo trevereuse, eleelor di l’imperio, che fo qui a Venecia orator; e il re andava versso Bavaria per la morto di quel ducila, et conzar quelle cosse, eh’ è soi nepoti. ltem, le torre non li voi dar ajulo, zoo le terre franche, dicendo per la soa incoronatimi volerli dar, ma non per far guerra ; el va facendo parie, saria bon darli tudori. ltem, che ’I gran maislro dice, non ¡xitcr mandar più zenle, dubita lui; et che la Signoria à pochi fanti, non ha 2000 fanti etc. Di Pranza, di V orator Condolmer, più le-tere, di 14 et 1G, date a certo locho, ut in eis. □ionie el re vico di longo versso Liom ; et à inleso li successi di qua. Dice Itomi, nostri aver pochi fanti ; et che P orator solicila il re vengi a Milan. Li ha dito non è por inanellar, e sogondo come farà il re di romani, soa majestà verà avanti, e fino venir ini persona a la zornata, bisognando. Dii dito orator, di 20, date a Roana. Zercha la liga trina si Irata. Et esser venuti li capitoli con Spagna ; et quelli, per Moliseli Albion, orator yspa-no, fonno mandati al suo re contra il voler di Pranza, è riformati al suo modo, licet per il presciente di Paris era sta di li benissimo formati per tutti. El sono numero 7 ; tamen 3 d’essi crani idem per diversa; ma el 5.°, di qualche iniportanlia, eh’è die niun 11011 potesse far paxe con altri senza volutila di li altri do confederati, et prima diceva senza nomination di altri do confederati etc. Al qual capitolo, instando il re e Uoan si facesse la conclusione, l’oralor nostro 11011 volse, imo impugnò, dicendo imi eramo su la guerra, et la Signoria 11011 li pia-ccria tal capitolo, perchè bisognava tempo a mandar in Spagna, ma boti stava con nomination; et zercha questa materia assa’ parole etc. ltem, tlil zonzer lì, a di 19, il ducha di Ferara venuto per stafela, et. . Di Spagna, di sier Francesco Corner, ora -200 tor nostro, date a Burgos, a dì 25, 2G marzo. Come ha comunichi al re di la venuta qui di l’orator ungaro e la causa ; e di progressi conira il re di romani, li piace. ltem, che la mojer tlil gran capitanio à spazà uno homo al re di romani, e il re l’à inteso, li dispiace; et altre occorentie tli li. Poi, zercha