581 UDVI1I, LUGLIO. 58-2 Di uno, fide degno, lo loto cerio aviso, ohe in Sicilia si arma, el in Spagna, alcuni corsari, ut in litteris, el la nave Guarani» ctc., per esser a’ danni di la Signoria nostra, |kt caxon di le reprcsaje, ut patet. Di Spagna, di sier Francesco Corner, ora-tor, date a Burgos, a dì 16, V ultime, di sugno. Coloquij col re; come li piace di lo vilorio, e di la pralicha di le trieve. Item, che è nova, in Ingallera si consumerà le noze di la fia dii re, fo moglie dii primogenito, nel secondogenito. Item, manda do le-lere, una al re, l’altra al Cardinal di Toledo. Li scrive el re, de more, pregando voglij ajularlo contra il re di Fesse e li darà Uran ctc., e tute quelle marine, 274 ' ut in litteris, la copia sarà qui solo, et voi mandarli suo fìol obstaso; sì che quel ro aquisterà quelle torre d’acordo, et ara la marina fin a Mazachibir. Di Roma, di V orator, di X. Come el Cardinal Lisbona ora mioralo et lo episcopo di Bergamo, vendo, li era soprazonto lluso. Il papa, licet, come el scrisse, 1' orator andasse da soa santità, pregando non facesse promolione ad alcun, il papa li disse, lui ora dominus episcopatorum, et lo havia dato a lo episcopo di Zervia de Coleonibus; et che se di niun era dificultà, di questo non, perchè vacava in corte. Item, el vescovato di Zervia à za promesso via. Et che in concistorio era slà conferito l’arziveseoa’ di Fiorenza, vachato per la morte......., in uno di Pazi, qual fo promosso per el Cardinal de Medici. Et che el Cardinal Voliera disse: L’è homo da ben, et quella caxa fo sempre contraria a’ tyranni. Questo, perché li Pazi alias amazorono Juliano de Medici etc. Et che ’1 Cardinal di Modici 0 rispose, aziò fusse oxpedito. Et compito di pronunliarlo, esso Medici, con altri cardinali, andò versso Voliera, dicendo, a che fin havia dito quelle parole, alterandosi insieme assai etc. Item, che il re di Portogallo havia scripto una letera al papa di aquisto di certa ixola, ut patet in copia mandala, la qual sarà qui solo scripta; et che ’1 papa per questo, et per honorar li oratori di Chasliglia, à terminato il zorno di San Jacomo far in Roma una solenne precessione e farli pranso a essi oratori. Item, dii zonzer lì a Roma dii signor Prospero el Fabricio Colonna ; et aver mandato certo prete per stafeta in Alemagna, et za si ave la revocalione dii legato Santa f. Item, a Narni esser sequito rernor tra quelle parte. Item, che ’1 papa à dito, voler tralar di far impresa contra infi-delli, nominando tutti li potentati dii mondo,cxccpto veniliaui etc., ut in litteris. Fu posto, per li savij, certa parlo di Croma, di danari deputati a la fabriclin, videlicct ducati i>000 a F anno. Et fu prosa, 7 dì no. Fu posto, per li diti, certa soansation dì spexe a Bergamo, superllue, ut in parte; et die ’1 retor dia esser fato, si lazi con questa condilion. Fu posto, por li savij, certa parte, dì scriver in Franza cercha le ripresaje, por expedir quella materia, et acolar li capitoli alias mandali etc. Sier Antonio Trun, procuralor, savio dii cousejo, et sier Alvise di Prioli, savio a terra ferma, qual è iutrado, voi a un altro modo, o non acclar questi capitoli. El parlò primo il Prioli ; li rispose sier Piero Duodo, Silvio dii consejo, qual etium non voi atender a ripresaje, ma scriver al capetanio di le galìo bastarde vadi in Ponente, por caxon di le galie di Fiandra venule, et galie di Barbaria, è in Istria, clic va. Sier Antonio Trun parlò, et voi non abandonar il Levante, ina armar qui do galie bastarde et mandarlo im Ponente. Sier Bernardo Barbarigo, fo capetanio a Corfù, andò in renga ; disse il pericolo di Corfù, usscndo Gi-mallì, e di Candia etc., e non si abandona il Levante. Poi volse parlar sier Bortolo da Canal, savio ai or-deni, ma si tolse ol non potè compir ; adco sier Antonio Trun messe consultar mcjo, e venir domali a questo consejo sopra questa materia. Andò le altre parte, et have podio balole; preso dì lutto il consejo l’indusia, ad mclius consulendum. Fu posto, per li savij, elezer per colegio uno • scrivati a la camera dì Gorieia, con ducati 5 al mese; et fu presa. Fu posto, per li consieri, quando è cazado li zu-dexi dii bancho di Agostini, entrino li provedadori di comun ; e cussi si observi al banco di Lipornani. 5 di no. Copia de una lettera del re de Trimisen al re 275 di Spagna, mandata a la Signoria per l’o-rator nostro in Spagna. Laudado sia Dio uno, e salvazìon sia sopra el nostro signor Madioineto, el poderoso e mollo famoso e generoso e valoroso re de’ chrisliani, don Fernando, de vostro fio e molto amado de vostro servìzio, Ajaum, fio del re Agamarazan, clic è salvo e perdonado. Deleme una letera Piero Nunaz de Soria, mar-ehadaute; et ebila intanto, come se vi fusse stato la presentia vostra. Quel che prima scrivo, zercha questa negociaziom, è ’1 fin de l’effetto primo et ultimo. Piero Nunaz me informò de l’amor et desiderio che ini haveli ; et perchè l’ò amor de grandeza, Dio ponga