MDVIII, GENNAIO. 232 resco Orio diceva, dito sier Marin non ha libertà di retenir, perchè questo è oiicio di avogadori ; perhò taj.iva, zoò volca lajar quel conscjo. E fo, perpregadi, preso !i fosse dà le 3 quarantie. Or l’altro zorno andò: 18 non sinceri, 33 per l’avogador, 41 per il Morexini. El, questa matina, ditto sier Marin fé’certa obhition, non voler criminalmente andar contra i Pexari etc. Et sier Francesco Orio, non ostante questo, volse mandarla so parte e disputò; e li Pexari aceptò l’oblalion. E andò la parte : 4 non sinceri, 33 per 1’ Orio, et 58 per il Morexini. E questa fo presa. Fo divulgato in Rialto una nuova notanda. Si dice vien di Mantoa, a Citadela, al signor Pandoll'o Malatesla, fo zenerodi missier Zuan Bentivoi, li avi-sava che missier llanibal Bentivoi, fio di missier Zuane, con zente era nitrato in Bologna, e tajà a pezi li Mara scoli, eh’ è la parte dii papa. Et in circolo di bolognesi (ficcano, esser sta movesta in Bologna : una parte cridava : Libertà ! l’altra : Chiesia ! Et che li Marascoli erano fuziti in quel castello, à fato far il papa ; la verità scriverò poi. In questo zorno, da poi disnar, fo conscjo di X simplice. A dì 22. La matina se intese, come la sera avanti, hcsscndo disiolto il conscjo di X, se reduse il co-legio dii principe, con la Signoria e parte di savij, perhò che, in quel zorno di eri, era alozato qui el generai di llumiliati, domino.........di Landriano, fo fmdello dii tesorier dii signor Lodovico, qual è foraussito di Milan, homo di gran fazon, sta a presso il re di romani. Et vene come orator di ditto re di romani, con lelere credential; et volse audientia, illico zonto. Al qual fo preparato l’babitation a San Zorzi Mazor, per lo raxon vechie; el, dicitur, posto barche dii conscjo di X, niun li parli. Et vene incognito; et perhò fo in colegio. Et, dicitur, si parti la matina sequente per ritornar dal re suo, qual è a Bol-zam. l'n cossa secrelissima, n'escio quid ; sapendo, lo scriverò più avanti. Poi intisi, fo cosa senza importanti* alcuna, adeo disse alcune parole in colegio; e il principe li rispose. Et iutisi, vene per darsi reputatiom. 129 Oa poi disnar fo pregadi. Et leto le infrascripte letere : J)i Verona, di sier Zorzi L'ino, provedador generai. Di provision fate ; e come è ritornato col capitanio zeneral e altri coudutieri, stato a Roverè. Item, Dionisio di Naldo è con li provisionati a Bren-tonega etc. Nomina sier Andrea Morexini, di sier Zustignan, esser stà operato im portar danari a’ soldati etc. Item, avisi per exploralnri, che I re si aspelava a Bolzam, qual era ilo a la chaza eie. J)i Iìoverè e altri lochi. In consonanza. Il re è pur ancora a Bolzan ; si dize va a Yspurch etc. Di Milam. Bona mente di quel gran maistro versso la Signoria nostra, si offerisse etc. Di Udene, di sier Andrea Loredan, luogotenente. Come è ben in bordine di zente e ogni cossa, e non teme 0, pur l’habi ordine quello l’babbi a far; St che li castelli vicini tremano; e à inteso, omnino il re, con le zente l’ha, passerà in veronese. Item, à mandato a veder la forteza di Gradiscila per il signor Bortolo d’Alviano e domino Antonio di Pij e altri; hanno concluso sta ben rumata, per ogni bon rispeto, ut in relationibus. Di Faenza, di sier Alvise Capelo, provedador, di 19. Avisa, come la note, a di 17, fo il di di Santo Antonio, a borre 9 di note, in Bologna seguile remor di Pcpoli, Funtuzi, Orioli et, altri, i qualli si sublevono con li soi seguazi, et, per numero 500 armati, andono a la caxa di Marascoti, et trovono uno di quelli famegli a la porta, e lo amazano. Et quelli Marascoti, homeni e femene, in camisa, ussiti di leto, fuzileno e si salvono, per li copi, di caxa in caxa, fino a la dia’ dii governador per il papa. Rimaseno in caxa li puti con le none, qualli li scoseno. Or questi introno in la caxa, e messeno la roba a saclio, et brusono certa parte. Et poi tolseno di ditta caxa doe arlilarie, et andono a una porta versso il monle, chiamala la porta di San Mamolo, et quella preseno, e li si feno forte, cridando : Libertà ! E li vene zerclia 2000 armati di soi. Ilor, il governador el li 40 deputati al governo si reduseno al palazo, e fe’ uno bando, tulli quelli di la Chiesia veniseno armati a la piaza, et fon-no zercha 1000 e non più, et mandono a dir a questi sublevati, depnncseno le arme. Li qualli mandono a dimandar 4 cosse: la prima fusse lassato uno ci-tadin di presom, e fo lassalo; item. fosse apichato uno capo di fanti, qual havia amazà uno im Bologna, e cussi In matina fu fato; item, che li Marascoli ussis-seno di la terra tulli, e cussi oteneno, e sono andati a Ymola ; la 4.“ cossa volevano, il governador, legato del papa, che............. in le mano ; e li 40 risposeno non voler far 0. E tandem si aquietono e reseno la |>orta e deposeno le arme ; si che è stà novità non picola eie. Di Cypro, di sier Lorenzo Zustignan, luogotenente, e consieri. Avisa longo di quelle cosse; e di Sopii), qual è rilrato alquanto. Item, à mandato uno orator al soldan con gram presenti, perchè il soldan feva exercito contra di lui. El qual orator è zonto in Aleppo, mollo honorato. Di Alexandria, di sier Marin da Molin,