140 IIDVII, SCTTESJRHE. 150 A dì 14. Da poi disnar, havendo sier Pollo Barbo, procurator di la ctiiesia di San Marcho, zerchato di spazar il santuario, dove si tien le zoje in la cliie-sia di San Marcho, qual era molli anni che di quello non era sta usa diligentia, solum di le zoje che si mostra etc., et hessendo un casson vechio serado, nè si trovava chiave, terminono romperlo et veder quello era dentro; et cussi fo fato di hordine dii eo-74 legio. Et vi fu ozi il principe con il colegio a veder cavar le dite cosse dii cassoni anticho, di le qual non è alcuna memoria e valeno un pozo d’oro. Si tiem fosse manda per qualche signor o ver iinperudor grecho in salvo qui, o ver ini pegno; tamen di tal cosse non è alcuna scriptura. Le qual zoje, per Lu-nardo Sanudo, mio fradello, che intrò a vederle ozi, intisi erario torniade d’oro e d’arzento e di crestal- lo e varie sorte piere, zoè calesi, patene, impolete, poti, sechij, bazili di alabastro, fersore di crestallo con zoje incastrade etc., come per uno inventario qui sol.) noterò............ 4 * In questi zorni, havendo sier Francesco Venier, di sier Jacomo, da Santa Lucia, che governava la spi-ziaria di San Piero a San Bortolamio, per il qual governo par manchasse ducati 14 milia, or suo padre privò il liol dii governo, e per un tempo lo mandò fuora di Yeneeia, per veder dove erano andà tanti danari. Et visto che più presto lui à imborsado, a danno di altri fradclli, in questi zorni, venuto esso in questa terra, suo padre lo fece relenir e meter im prexom. Et perchè di piano voleva dar certi danari a' suo padre, aileo, per saper dii resto, suo padre andò a li avogadori, i qual andono in quarantia et messemi fusse ben preso et collegiato etc. El fu preso. A dì 14. Fo gran consejo. A dì 15. Fo consejo di X. Et fu preso dar a Piero di Vieimi, fradello di Zuan Batista, secretano dii colegio, qual havia l’ofìcio di auditori nuovi, fo dato a Zuan Piero Stella, che ’I dito habi in vita l’ofìcio di nodaro al zudega’ di proprio, compito ara li 4 anni Daniel Zordan. A dì 16. Fo pregadi. Et leto le infrasoripte letere: Da Corfù. Girne turchi, erano li vicini conira zimaroti, erano stati a le man, et morti di una parte e l’altra ; tamen se erano levati, e si dice di comandamento dii signor tufto, perchè Sophi li vien con polente esercito a dosso versso la Nalalia. Di Napoli di Romania. Etiam zerclia Sophi. Et che quelli timarati turchi si levavano, et andavano versso Constanlinopoli ; et che ’I signor voleva andar ini persona conlra. Questo scrive il provedador «li l’armada. Dii Zante, di sier Antonio da Multa, provedador. Questo moderno di Sophi, ma variamente si dice; unum est, è qualcossa contri il turclio. Di Catharo, di sier Ulivier Conta rini, provedador et rcctor. Zerclia Sophi; et che quelli li-marati si lievano; et che ’I turcho fa lioste etc. Di Roma. Sì ave di la morte dii reverendissimo Cardinal Santa Praxcde, zenoese, uno di G episcopi. Flavia intruda ducati 12 milia; il ]ki|ki ari li soi danari, arzenti etc. E peraltro letere scrisse, tra danari e arzenti e zoje, |ier ducati 120 milia si tien babbi. Item, come l’orator era andato dal papa |ior 1’ abalia de Crema, qual havia il Cardinal llechanali, morto novamenle, per darla al reverendissimo Cardinal Istrigonia, hongnro, juxta la cxpcclativa ; el ¡1 papa disse la voleva dar a uno nepole di esso Cardinal, qual in vita la renoncioc etc. Di Napoli, dii consolo. Come havia piovesto ; per le gran secure stale, più di H mexi non si havia visto aqua dii cielo etc. Da Liom, di l'orator. Il re non era ancora tomaio d i Bles, ma è tutto di la Signoria, havendo ,inteso la bona mente di quella conira il redi romani etc. Di Elemania, di Anzolo Trivixan, secreta-rio di Vorator, date a Yupruch. Come era stato col re in coloquio sotto uno arbore in campagna a cfaaza. El qual re si duo! di la risposta di la Signoria etc. ; tamen, omnino voi venir in Italia. Item, il Cardinal Sancta f era li. Fu posto, per li savij, scriver a Boma zercha 7f) queste cosse dii re di romani etc. El sier Antonio Trun, procurator, savio dii consejo, non era di opinioni ; el qual conlradise. Rispose sier Lunardo Mo-cenigo, savio dii consejo. El il Tran ave poche balo-te, e il resto di savij. Fu leto una parte di sier Andrea Venier, consicr, di far che uno consicr di Cypro vadi a star a Fama-gosta, el qual insieme col retor fazi juslìcia, non hessendo in opinion entri uno caslelan. Item, tutti li feudali di l’ixola vadino ad liabitar li ; et questo per far bona la terra, ut in parte. A Nìchosia veramente resti il luogotenente et uno consier e li camerlengo e, in casu discordia rectorum, intri uno camerlengo etc., ut in parte. La qual si manderà uno altro consejo.