101 JIDVII, GIUGNO. di Tarsia, castelan a Custel Nuovo, zercha movimenti di quelle bande di sopra, di zente che sente pur movesta, ut in litteris, maxime di tedeschi. I)i Constantinopoli, dii baylo, di 21 aprii. À inteso la election dii Foscolo per suo suecessor etc. 0 di conto ; omnia silent ivi. Noto, si ave aviso, la nave Veniera di Candia, venendo di Oindia con alcuni resilienti suso, videlicet sier Mareo di Prioli, vien retor di Relimo, sier lli-ronimo Malipiero, retor di Setia, sier Vicenzo Zorzi, camerlengo di Candia, esser andà a fondi ini passa 0 di aqua a presso Strivali ; et clic a caso ivi si trovò sier Zaearia Loredan, capitanio di le galie bastarde, con la conserva et do galie soli!, et la riiriurchiava-uo ; si che il lutto sarà scapolato, et si vederi» di recuperarla, come fu fato. (•'u posto, per li sjvij, die ’1 consolo eleto di Alexandria, qual accia, sia a sol lo di certe (anse etc., ut in parte. Presa. Fu |H)sto, per quelli sora il cotimo, che quelli sono debitori di cotimo, debino pagar ini pena etc., ut in parte. Presa. Alexandria. Fu posto, per li consieri, die alento la commissaria dii quondam missier Chrislofal Moro, fo doxe di Vcnelia, fusse mal govcrnada, che siano azonti li procuratori di citra, videlicet sier Domenego Mo-rexini e compagni, insieme con li commessarij al governo etc. Or coolradise sier Ueneto Sanudo, abbilo die è commissario al preseule sier Zuau balista Si-nudo, fo |>riina suo fradello, sier Filipo, e prima sier Piero, suo padre, dicendo lui sier Zuan Balista e cassi, el ha ben governado. Andò suso sier Dome-nego Morexini, procurator, che etiam è eomissario, e cargo i Sanudi de malia ministrai ione, si sier Filipo come sier Zuan Baptista. Or andò a risponderli sier llironimo Querini, fo suosero di sier Filipo Sanudo, e juslilìdiò etc. Poi parlò sier Antonio 'Fruii, dicendo è malia slaui|>a questa, e noli (odia a la Signoria meler tal |wrte, ma vadino a le corte ordinarie, adeo li consieri si tolseno /.oso. 48 Fu iulraloin materia di condur zente d'arme, |ter la parie ultime presa di far cavalli 2000; et fo leeto le opinion di savij di colegio. Fo tralato di eoiidur domino Luzio Malvezo, bolognese, et altri eondutieri etc., el alcuni allri nostri subditi etc., ut in parte. Parlò sopra questa maleria, di colegio, sier Lunardo Mozenigo, Silvio dii cousejo, sier llironimo Querini, sier Alvixe di Prioli, savij di terra ferma, sier Nicolò Trivixam, procurator, sier Zorzi Emo. El volse parlar sier Vicenzo Valter, ma fu remessa a uno altro cousejo. A d\ 17. Fo consejo di X con zonta. A dì 18. Fo pregadi. Et havendo la Signoria auto letere dii zonzer a Treviso, e sariano a disnar a Mestre, li oratori dii re di romani, chiamono lì im pregadi alcuni che non metevano ballota, e li man-dono zoso eontra ditti oratori, qualli alozano a San Zorzi, e li fo pre|tarii la cpna. Da Milam, di sier Domenego Trivixan, c t-calicr, procurator, et sier l\>llo Pixani, el ca-valier, oratori nostri. Cliome il marehexe di Man-toa, qual era lì venuto con la marchesana dal re, si era partito |ter Mantoa; e il re visitò prima essa marchesana etc. Item, si dice che ’I re di Ragon non era zonlo a Saona, et andava di longo in Spagna, sì che ’I royloria la volta di Lioin; perhò essi oratori dimandavano licentia di rimpatriar. Item, col re eri andafo la sua corte. IH sier Zacaria Lorrdam, capitanio di le galie Ijastarde. Dii caso di la nave Veniera ili (india, naufragò etc., qual lui l’ajutò. El scrive il successo, come ho scripto di sopra. Dii Zanle, di sier Donà da Lete, proceda-dor. Il successo di dita nave in (Mirto, qual F à ’jula-ta, et coti spexa di ducati 51 solimi, ita clic è stà recuperada ; il cargo noliza una altra nave, sì che non si averà^lanno, excepto il sai etc. Fo (tosto le parte dii condur le zente d’arme. Parlò questi : sier Lunardo (¡rimani, sier Alvise da Molili, consieri, sier Francesco Trini, savio dii eon-sejo, el sier Lunardo Mozenigo, savio dii cousejo, sier llironimo Querini et sier Domenego Pixani, el eavalier. Sier Vicenzo Valier volea parlar, ma li fo tolto il Iodio. Et tandem fu preso di condur 4 nostri subdili, con 40 homeui d’arme l’uno, videlicet domino Anzolo Francesco da Sanlo Anzolo, da Crema, alias condutier nostro; Agustini da Brignan, da Bre- xa, fo............; Zuan di Pedemonti, di Verona, qua! più non à ’ulo coni luta ; et Francesco Beraldo, alias condutier nostro, e fu casso, et è padoam. Item, conduseno domino Jacomo Scolio, da Caravazo, con homeni d’arme 100,eldomi-Lucio Malvezo, di’é a Bologna, con allratanli ; ma questi do ultimi fo comandà credenza. È da sa|ier, li zenlhilomcni andono a Mestre, o ver a Mergcra, conira li oratori dii re di romani ; e non vene no, ma ben veneno il zomo se<(uenle, sa-ltado, a di 19 dito. Contro di qual andono alcuni zenlilomeni, de more. In questo zorno, im pregadi feno do volle scur-tinio, per far uno savio dii consejo, loco sier Marco Bolani, refudò. E niun non passò.