381 • Sier Alexmidro Bon, fo easlelam a liutistagno, quondam sier Michiel. Sier Luclia Miani, fo quaranta, quondam sier Aliatolo. Sier Piero Mareello, quondam sier Velor. Sier Zuam Francesco Polani, lo sopracomilo, quondam sier Jacomo. Sier Pelegrim Querini, quondam sier Jacomo. Sier Lorenzo Sagredo, fo castellili a Otranto, quondam sier Albani. Sier Jacomo Antonio Zustignam, fo extraordinario, quondam sier Mariu. Sier Hironimo Barbaro, fo easlelam a Ravena, quondam sier Bernardo. Sier Michiel Baxadona, fo cao di 10, quondam sier Francesco. Sier Pexaro da cha’ da Pexaro, fo sopracomilo, quondam sier Francesco. Sier Andrea da Mosto, fo capitanio di le barche ini Po, quondam sier Piero. Sier Francesco Pasqualigo, fo sopracomilo, quondam sier Vetor. Sier Lauro Venier, fo a la chamera d’imprestidi, quondam sier Marco. Sj?r Zorzi Trivixam, fo sopracomilo, quondam sier Andrea. Sier Hironimo di Prioli, fo 40 zivil, quondam sier Ruberto. Sier Piero Boldù, fo auditor vechio, quondam sier Lunardo. Sier Alvixe Zane, fo provedador ai Urzinovi, quondam sier Thomà. 18C * Adì 2. La matina vene 1etere, di 30, di llo-verè, dii Diedo, provedador ; et poi di provedadori, di Alla, di 30, hore.3 di note. Ctiome todeschi se ingrossavano, et voleano far certa movesta. Da poi disnar fo gran consejo. Fato avogador di commi sier Alvise Zorzi, fo avogador di comun, quondam sier Pollo, qual non introe. Et, da poi consejo, el colegio si reduse, con il principe et la Signoria, in cheba, per lezer letere di primo aprii, di Alla, di li provedadori. Chome havea-no auto dal conte di Lodron, che in quella note il campo todescho si dovea venir a camparsi a Rovere, el scrive dove voleano impiantar le bombarde, et come se ingrossavano, et che etiam potriano andar a tuor il passo di la Corona a presso Brentonega ; di che il Oriti, provedador, era andato verso Rovere, con li capetiThij, a sopraveder etc. Item, in campo nostro esser pochi fanti, assa’ fuziti. Et alia. 38*2 A dì 3, da ma lina, fo letere di Ho veri, di primo. Che non erano parssi todeschi, ma andavano manzi e indrio. Item, di provedadori, hore 3 di note, di primo, di Alla. Come quel corno erano stati a Rovere, e fato ruinar certa chiesia vicina, acciò non fusse bastia, e disiato certo ponte; e, visto todeschi non levano altro, erano con li capetanij ritornali a li alozamenli ; et quelli in Rovere slevano di bon animo. Di Primolam, di sier Yicenzo Valier, capitanio di Vicenza et provedador. Come intendeva certa motion ili todeschi di sopra eie. In questa (natimi, podio avanti nona, giunse in questa terra il duella Alphonso di Ferura, venuto /«-miliariier con la sua barella e do burchij, di Fran-colin. Si parti di Ferara con li soi solli, senza dir 0; e la moglie havia le doglie. Era con lui zercha .... persone. Et senza prcparation di eaxa se ne vene ; et mandò I’ orator suo a la Signoria, a dir di la sua venula, e da poi disnar veria a inchinarsi a la Signoria nostra. Fo ordinalo alcuni zentiloineni li andasse conira, tra i qual sier Sabaslian Zustignan, el cavalier, fo vicedomino a Ferara, et sier Alvixe Mo-cenigo, el cavalier, electo ivi vicedomino, e altri; et che quello da poi disnar lo acompagnassc a la Signoria etc. Et cussi fo colegio, et vene il prefato ducila con do soi secretarij, domino Zuan Lucha et uno altro. Et venuto in colegio, da poi lo debite saluta-tione, disse esser venuto qui per justilìcarsi con la Signoria di 1’ homo suo, qual mandò a Verona per mandar letere al suo orator è in Alemagna, a darli licenlia si partisse; et che li era sia ditto l’andava peraltro, dicendo: Serenissimo principe, qui è ilo mie’ secretarij, cxaminelli, inquerl si mai ho fato ni dito ni operato altro cha in ben di questa illustrissima Signoria; fe’ de mi quel vi par, si non di llioro secretarij ; el voi esser bon Boi etc., con molle affettuose parole. Il principe li fe’ bona riera, et disse cranio certi ; et lo acompagnoe lino da basso. El qual ducila sic’ 4 zumi qui, poi si parlile, coinè dirò di soto al loco suo etc. Vene, la sera, letere di Fviul, di sier Zorzi Corner, el cavalier, provedador zeneral, date a Trisesimo. 0 ili quelle parte; preparavano la mostra e il batajon ; el altre occcireulie, ut in liiteris. Come era stalo a Gradiscila el Monfalcom, visto e provislo. A dì 4 aprii. Fo pregadi. Et lelo le ¡iifruscriptc 187 lettere, videlicet: Di Cao d’Istria, di sier F.tor da cha’ Ta-japiera, podestà et capitanio. Di successi et nove de li, el di le cosse di Trieste ; nulla da conio. UDV1U, APRILE.