103 MDVll, GIUGNO. 104 48 • A dì 19. Da poi disnar fo audicntia di la Signoria e colegio di savij. A dì 20. Fo gran consejo. Fu posto, per li consieri, la parie presa im pregadi, a dì 13, zerclia il consolo di Alexandria eleto, non debbi pagar angaria ninna etc. Ave 100 e più di no. Fu presa. Item, fu leto una parte, presa a dì 18 di questo ini pregadi, la qual fo messa per li consieri, videli-cet che de catterò li doni et presenti, sanino fati a li oratori nostri in reditu, cussi cliomc li’apresen-laveno a le raxon nuove, de ccetcro li apresentino a li procuratori di San Marco, videlicct di la chieste, et ne sia fato nota sub patria etc., ut in parte ; et non siano lochi su non per ((¡liberatimi di pregadi, per li quatro quinti. È da saper, etiam a dì 18 dito fu posto, per li consieri, ini pregadi, che li provedadori sora la sanità, e provedadori sora la camera d’imprestidi, «pialli hanno cargo e senza utilità, («issino esser eie-eli dentro e di liiora. Et fu presa. A dì 21, Inni. Da malina, (tessendo ori in gran conseio slà chiarità 20 zentilomem di pregadi, et sicr Piero Pasqùaligo, dolor et cavalier, sialo oralor al re di romani, et sier Nicolò Michiel, dotor, che do-vesseno acompagnar li tre oratori dii re dì romani in colegio questa matina ; et cussi anéono a levarli "con barche, et li conduseno in colegio, in gran eon-sejo. Erano vestiti di negro, |ier la morte di l’arehi-dueha, o ver re di Chasliglia, lìol dii re di romani, con cerio habilo fantasticho etc. E1 primo oralor In ordine era domino Zuan Cimilo de Montibus, ch’é consiliario regio; il segondo, el capitanio ili Trieste, domino............; il 3.°, el dotor Rauber. Et senlitli a presso il principe, el doelor predilo fece una oratione Ialina, dicendo il serenissimo re ili romani, et sacro roman imperio, li mandavano oratori a questa illustrissima Signoria, post salutationem, a dir haveano terminato esso re venir in Malia e andar a Itoma a incoronarsi; et eargò il re di Franza, dicendo gran mal di francesi. In conclusion, che il re vion conira di Franza in Italia ; et ohe poi exponerià la imbasata llioro secreta. Et fò lezer la letora di eredenza, dii re, di 28 mazo. Il principe li usò bone parole, el che fossetto li boti venuti, per la obser-vantia si portava a (a cesarea mnjeslà, et, quando a llioro pareva, li aldiriano etc. Et cussi parlino. Vene ctiam il signor Pnndolfo Malalosta, di Cita-della, zerclia il cresser li è slà fato. Disse in colegio quello li parse, e ussite. . Da poi disnar, fo pregadi. et cornati là consojo di X con la zonla. Da Roma, di V orator, di 16. Come il zorno parli il papa por Hoslia, per esser in coloquio col re di Ragon tornava in Spagna, trete una saita nel palazo dii papa, proprie in la camera dii papa. Et come è aviso, il re aver passa Hoslia, et non aver potuto esser a parlamento col papa. Per il che il papa mandò a Civita Vechia il Cardinal Pavia, zoè Castel di Rio, con refreschamenti et presenti molti; item, una bota di vin a donar per galia, et parlar a ditto re. F.I papa havia gotte, et ritornoe a Roma subito, zoè a dì 15. Item, dii zonzer lì di sier Zor/i Pisani el sier 49 Marco Dandolo, doctori el cavalieri, oratori nostri, stali oratori a Napoli; i qualli a dì 1G fonno dal papa, et il dì drio parli, per esser a la presentia di la Signoria nostra. Et il re partì di Napoli, e montò in galia a dì 4 zugno. Andò con soa majestà la raina soa moglie, el gnin capitanio, don Consalvo Feritati -des; e resta al governo di Napoli la rayna vechia, sorella di questo re, fo moglie di re Forando vechio. Partì con 12 galie, 16 nave e altri navilij ; et con soa majestà andò sier Cabrici Moro, el cavalier, orator nostro, fino a Saona. Da Milani, di oratori nostri, Tririxan et Pixani. Avisa il re esser zonto in Aste, va a Saona. Et esser venuto a soa majestà uno noutio dii re di Ragon, partì di Civita Vechia, venuto per statela, a dir esso re saria a di... in Saona. Item, che francesi lien averano sguizari. Item, di la morte, li a Mi-lan, di uno Cardinal francese novi ter eleclo, chiamato monsignor Cardinal Ausensis, fradellodì monsignor dì la Trimoja, havia do boni episcopati etc. ; em zovene, morse in zomi 3 da vainole. Item, li altri cardinali, e tutta la corte, andò col re; col qual è etiam il Cardinal Sancta Praxede, legato. Di Elemania fo letere, dii Querini, orator nostro, date in Augusta. La dieta non expedita, tulio è in bordine ; aspelassi la risposta di la Signoria nostra a li oratori mandali qui. El ceeterasecretiora. Di Cao d’Istria, di sier Nicolò Trivixan. podestà et capitanio. Avisa di preparamenti di zente alemane di sopra, per venir in Italia etc. È da sa|>er, in le letere di Milan si ave uno aviso, che a Zeno* era stà squartà quel Paulo di Novi, fo doxe di Zenoa in queste combustimi. Qual fu preso a Pisa e mandalo a Zenoa in le mali di francesi; sì che portò la pena dii suo peccato. Fu posto per li savij, et preso, far X milia fanti, atento queste motion dii re di romani: et far la de-scription. per le nostre (erre, di 5000 provisionati, (pialli stiano preparali.