175 MDXIV, OTTOIìRE. 176 alento i tempi eie. Il Principe li fc’ bona ciera, dito i Savii provedi. Di Feltre, di sier Antonio Foscarini podestà e capitano, di 23. Con avisi auti dii castelan di la Scala, sier Antonio Gixi, qual manda una letera aula da Axiago, da Matio di Perii, di 22. Li scrive di làuti partili di Verona, et come erano zonti da 500 fanti al Borgo inai in bordine di arme et di danari, e pezo di drapi strazadi etc. Item, la ... . de Ivan, ha mandato a dir aver auto licentia di P Imperador di ben convicinar con li nostri di Feltre; e altre particularità non da conto. Di Udene, da sier Lunardo Emo luogotenente, di.....Zercha monstre fate de stralioti et altre occorenze ; e come quelli nimici de lì tremano dii signor capitano non vadi lì, inteso la rota hanno data a spagnoli ; sichè venendo, saria facile impresa aver tutti quelli lochi. Da poi disnar lo Pregadi, et etiam vene il Principe, zoè porlato. Di Corphù, fo leto letere venute ozi, di sier Alvixe d’Armer bay lo, di.....Zercha biscoti, e come de lì risuona il Turcho à auto rota dal Sophì, e scrive da chi ha auto questo aviso, et ha mandato soi exploratori da chi averà per il suo ritorno tutta la verilà ; e altre occorenlie de lì. Di Candia, di sier Alvixe Emo ducila, e sier Antonio Zustignan dotor, capitano, de ... Septembre. Zercha danari ha tolto sier Bernardo Barbarigo capitano e vice ducha, e fato gropi e posti in camera. Tamen non si poi pagar quelli dieno aver, e Napoli di Romania e altri, ch’ò sta gran disturbo. Di Cipro, di sier Zuan Paulo Gradenigo luogotenente, di 5 Septembrio. Con la relation di le cosse dii Turcho, qual sarà nolada qui avanti. 101 Avisi di le cosse turchesche, avuti per letere dii luogotenente di Cypri, a dì 4 Avosto 1514. Se ha, per uno zovene di anni 25 scampato del campo del Turcho zonlo a Famagosta, qual era schiavo de uno capo de janizari del Turcho, nominato Jasichio di Corvatia, dicedi novo: che adì 7 over 8 Lujo, el Turcho zonse apresso una terra, dove è la sedia del Sophì, non sa dir el nome, et arrivato ad un certo locho, dove sì per ponti come per strade • calivissime bisognava per respeto de Partelaria perder gran tempo, et non vogliando el Turcho perder tempo, volse mandar avanti, et lassò la ditta arte-laria che con comodità passasse e li andasse drie-tro con bone guardie. Dove ciò veduto, el Sophì senza lasarlo reposar, trovandose in ordine con el suo campo, si afrontò con el campo del Turcho da doi parte e fece fato d’arme, dove ch’el campo dii Turcho del tutto fo frachassato et roto; vero è ch’el Gran Turcho non si trovò nel fato d’arme, ma lon-tan forsi do miglia con la sua guardia; dove che ha aula nova de la dita rota, el mandò subilo el dillo signor Jasichio a rediieder socorso al Soldan, et imperò el signor Soldan ha fato cavalcar el signor di Damascho come capetanio et alcuni altri signori con cerclia 3000 persone. Tamen se judica non usirano de li sui contini. E costui parla questo di veduta e dice li campi esser grossissimi, ma molto più quello dii Turcho assumendolo a 300 milia persone, et in la dita rota, el Sophì ha tolto carde 300 de artellarie al Turcho. Di sier Vicenzo Capello provedador di l’ar- 1021' mada, date a Liesna, a dì 17 Octubrio. Come à exequido la commission impostoli zerca quelle cosse de lì, et come el se trasferirà a Corfù e manderà poi le galie a disarmar, justa la parte. Di Hongaria, fo leto le letere venute questi zorni di Vorator nostro da Buda, di 24 Septembrio. Con la nova di moscoviti roti, come ho nolà di sopra ; et che questi moschoviti erano amici di P Imperador, cussi a P incontro il re di Polonia è suo inimicho; sichè ara auto in mala nova. De Ingoi ter a, di sier Andrea Badoer ora-tor nostro, fo leto le letere di 16 Septembrio. Come era zonto lì al Re uno oralor di P Imperador chiamato....., qual volse audientia dal Re e licentia poler exponer tulio quello ch’el voleva; et aula, disse di parte de la Cesarea Majestà: die l’havea fato mal aver roto la fede data di la fiola promessa a suo nepole archiducha di Borgogna et hora l’ha maridata nel re di Pranza, ch’è suo inimico, e questo non era li meriti ch’el meritava. El qual Re rispose che l’Im-perador era manchador di fede e non lui, e che avia auto tanti miera de ducati da lui per far zenle e mantenir la guerra contra Pranza, e non si havia curato di servar la promessa, imo nulla havia falò; con altre parole cargandolo assai, ita che el dito orator tolse licenlia e si partì. Etiam l’orator di Spagna par, visto le noze seguite e il poco caso falò dii suo Re, si ha absentado di la corte, el levatosi di la terra di Londra. Scrive, la Serenissima Regina di Franza partiva a dì----dito; era in bordine la nave per tragetarla su la Franza a Bologna; l’andava a compagnar 80 done inglese et 5 homeni da conto, (1) La carta 101* è bianca.