1C1 MDXIV, OTTOBRE. 162 Di campo fo letere dii provedador venerai Contarmi, di eri hore ...di note, da Lendenara. Come era ancora lì. El prima, ave letere da Le-gnago dii capitano zeneral, qual, di hore 10, eri, li scrive esser zonto lì, et eh’ el vengi driedo col campo ; et de li presoni li mandi a Padoa se li par overo li lassi a Lendenara con li patroni de chi sono, over a lluigo. Item, manda letere intercepte a lxola di la Scala. Prima, una scrive el signor Prospero Cotona di 20 da Castel Lion al governador spagnol è in Brexa chiamato Mosen Lois Icarte, qual è zerman dii viceré, che li scrive come si duol non sa che far; à scritoa Milan al Ducila li mandi zente per voler recuperar Bergamo e difender Brexa, ma eh’ el vede li soccorsi è tardi, et non sa che farsi. Et scrive al viceré, che mandi uno suo dal Ducha et uno a’ milanexi a exortarli a far zente e non si perder etc. Item, una lelera scrive don Piero Pinero, qual è mia 7 lontan di Brexa con 1200 fanti, 300 cavali lizieri et 60 homeni d'arme, et eh’ el scrive al viceré come l’é; lì à scrito al signor Prospero Colona quello l’hahi a far, overo intrar in Brexa o andar verso Bergamo. Item, letere dii viceré da Monzanban di 22, scrive al marchexe di Pescara e li manda queste letere, dicendo vardi di star in bordine per far quanto li avi-serà. El che à parlato col castelan di Peschiera, et erano venuti 200 fanti venturieri per aver soldo ; lui non li ha voluti, nò etiam lui li aceti; sono da pocho; ha mandato a Brexa Marco Zuan da Valenza bom-bardier et un’ altro, cussi richiesto da quel governador; et che lui se tirerà da domino Piero Pinero per conzonzersi. 92* Item, manda esso provedador una relation auta da uno stratioto nominalo in quella, qual era prexon a Lignago et fuzite. Referisse, Domenega a dì 22 a hore 20 vene a Lignago el marchexe di Pescara con lanze 140, fanti 1500 spagnoli et 18 cavali lizieri. Et zonto che fu, fe’ brusar molta polvere e altre muni-tion erano lì, e butar in 1’ Adexe tre falchoneti et 500 archibusi, e con gran presa si levò per Cerea per andar a la volta di Verona ; havia con se altri sei pezi d’artellarie, tre grosse et tre da campo. Et poi, par el dito stratioto si partì da la Tomba, che é mia uno lonlan di Verona. Et ha inteso diti spagnoli, zonti a Verona, volendo intrar in la terra, quelli di la terra li fono a P incontro aziò non inlraseno ; et che erano sta morti do citadini di Pelegrini in queste barufe. Item, dice che fo sentilo dir al dito marchexe « nui senio tre vermi e volemo dominar Italia y> ; et altri avisi ut in relatione. Item, manda una letera di Mercurio Bua. Scrive i* Diarii di M. Sanuto — Tom. XIX. ma non ha scrito dove è data, né dove né a che zorno e hora, ma é di eri : come l’havia spagnoli, non erano sta lassati intrar in Verona, et haveano tolto la volta di brexaua, e che l’avia mandalo 200 cavali a corer fin solo Verona. È da saper, che il capitano zeneral si levava eri da Lignago per andar verso Verona ; havia mandato a dir ad alcuni veronesi facessi-110 novità, se li perdonerà eie. Di Vicenza, di sier Nicolò Pasqualigo podestà et capitano, di ozi. Come ha uno aviso d’Ar-zignan di Gregorio dal Ferro. Li scrive questa fuga dii marchexe di Peschara el spagnoli, ma eresse il numero ; et come in Verona non erano slà admessi ; i quali dimandono di gralia di esser aperti in la (erra, et veronesi non volseno, adeo tolseno la volta di brexaua. Di Padoa, di rectori. Come havia aviato al campo li 500 fanti venuti ultimamente in la terra, zoé li contestabili solo scripli ; el che etiam Zuan Paulo Manfron si leveria fin do zorni ; la qual indusia in Colegio fo mollo mormorato di lui, dicendo el ne serve mal. Di Fcltre, di sier Antonio Foscarinipodestà 93 et capitano, di 22, vidi letere. Coinè, per una spia mandata a Trento ha: che non vien zente ma stanno con'gran paura di nostri. Item, sono venuli di terra todescha do carele con marchadantie e andate a la volta di Bassan; hanno dito fin pochi zorni verano altre 10. Item, per una spia mandala in Val Sugana, ha che a Bolzan né che in quelli lochi non era alcuna monizion d’arme né di gente, e tulli quelli lochi levano consejo per mandar fi a Feltre a dimandar di ben convicinar con li nostri, siché nulla è de lì ; et che al Borgo erano 108 fanti solili a star per la vardia. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonla : el sleteuo fino hore .... di note. Et prima, a ve-sporo vene : Di Roma, letere di sier Piero Landò orator nostro, da Civitavechia, dì 21. Come lì era col Papa, el coloquii insieme; le qual è risposte e proposte di le materie si trata in Consejo di X. Di Crema, di sier Bortolomio Contarmi capitano e provedador, di 18. Come ha inteso il signor Renzo questi spagnoli vien in Lombardia el non li stima, et à mandato fanti in Bergamo et voi lenirlo ; ha fato intrar homeni di le valle etc. ma bisogna danari e danari per pagar le zente ; et altro ut patet. Et a hore do di note, gionse una posta di Padoa con letere di campo, di Lignago, dii provedador U