201 UDX1V, NOVEMBRE. 202 galtera, assai belle in bordine dentro, et coperte di brochato d’oro et velluto cremesino con fior de zigli atorno de relevo, similiter li fornimenti de li cavali ; da poi seguitavano li arzieri et gianetari, che sono 150 per sua guarda, ben in ordine. La Regina andò a dismontare in una casa vicina a quella dii Re duo Irati di mano. Se dice che il matrimonio non si consumarà per fin a Martidi prossimo che viene, et poi la Zobia, overo Venere, il Re partirà per Parigi. Se dixe che la Regina sia de etadede 17 per fin 18 anni, de bella persona, non grassa, ma bella molto et aliegra. L’altra letera de 9 Octubrio, di Albavilla. Si eri la pompa de la Serenissima Regina fo grande a l’intrata, questa rnatina, a li 9 del presente, è stata magiore a li sponsalicii, celebrali a bore 9, in casa del Re, in una grande sala. La malina, a le bore 7, la Regina se parti dal suo logiamento, che è apresso del Re uno trato de man, et per uno giardino grande e bello vene a la caxa del Re, acompagnala da li signori, principi e zentilhomeni inglesi, con grossissime catene d’oro, zoje in li bonetti e vestimenti de brochato d’oro assai, e tulli belli homeni. Tal-labot e uno ducha in paro, acompagnandola davanti araldi d’arme e Irombeti, pifferi, et infiniti soni de varie sorte^ apresso la sequitava le principesse et nobile inglese al numero de 24, similmente con molle zoje in testa et veslimenle de brocato d’oro, che mai fu vista tanta pompa. La Rezina, vestita d’una roba de brocato d’oro rizo, l’ornamento di testa a l’in- 118 glese, e zoje de grandissimo precio. Era destesi per bordine, da la porta del giardino per fino a la porta de la sala, tutti li zentilhomeni de la guarda, con lancia in mano; in sala li era il Re acompagnato da monsignore de Angulem e da li principi francesi ; sedeva sopra una bellissima scrana, apresso lo altare dove se dovea celebrare la messa. Gionta la Regina in dieta sala, fo posta a sedere apresso il Re sopra un’altra belissima scrana; quale il Re la basoe poi fu assetata ; incontinente poi furno diete le parole per uno parente del Re inglese, et per monsignor di Anguleme, monsignor di Lanson, Vandome, Guisa, fratello di Lorena, tenuto il capizelo di sopra, che era richissimo. Facto questo, fo cantata la messa per il Cardinal Bajus, e fornita la messa e facto le cerimonie, il Re se retirò a la camera sua et la Rezina a la sua, che sono apresso l’una a l’altra; et al desinare fo servita da tutti li maestri di caxa del Re e da monsignore il gran mètre. Eri, Madama, zoè la fia dii Re, dismonlala la Regina, andò a lo alogiamento suo a farli la reveren-lia. Sua Majestà, con grandissima continentia et riputatone, la ricolse molto caramente. In vero, la pompa de inglesi è tanto grande e tanto riccha quanto dir se possa. Ancora li principi et nobeli de Pranza gli hanno tenuto corona, et simelmente le done, che tutta questa corte luce de gioje, de oro et de broccati. In questa bora, passa il mezodì, la Regina, Madama e tutte le principesse sono in la sala dove s’è facto le sponsalicie, et danzano con questi principi e signori inglesi e francesi; questa nocte che viene si consumerà il matrimonio. Si dice che, Zobia o Venere che viene, il Re e la Regina partirano per andar a Paris, et la più parte de li signori inglesi se ne ritornerano ; la Regina va vestita a la francese; non è in quella belleza come la vidi in campagna a cavalo ; unum est che la piace al Serenissimo Ite e la vole sempre a presso. t Reverendissime in Cristo pater et Domine * mi singularissime. In conformità de le letere mie de beri, tochanle la venula et mirata de la Serenissima Regina in questa terra, dico che, hessendo ritornato questa mati-na Angulemo da accompagnarla infimo ad uno villa-gio lont'in di qua quattro lege, el cum lui Bajosa, Longavilla, Lautrecb, monsignor de Chaini, monsignor de Pienes et molti altri signori el zentilhomeni, a dui bore apresso mezodì, intendendo la Majestà Serenissima la prefata regina Maria de Ingallera sua consorte esser per montar a cavallo et venir ad Albavilla per unirse con Sua Majestà, li ha rimandato incontra Anguleme, acompagnato da monsignor de Lanson, dal fratello del ducha de Albania, monsignor Longavilla, monsignor de Lautrecb, monsignor de la Tramogia, monsignor di Loy et molti altri signori et honorevoli zentilhomeni per acompagnarla, i quali F ha incontrata lontano fora de la terra cir-cha una lega, sopra una gran campagna, dove ha-vendo a venir el Christianissiino Re per incontrarla cum qualche intertenimenlo de parlar, la fece dimorar in fiuo la giunta sua, che fu fra uno quarto de ora. Gionto Sua Majestà, et cum lei li reverendissimi cardinali d’Aus et Bajocense, monsignor de Vandomo, (1; La carta 118* è bianca.