433 kidxv, febbraio. 434 A dì 13. Fo gran pioza luto cl zorno. Fo lclere la matina di Padoa, di rectori e proveditor zene-ral, come eri, fo luni, etiaifi fu seguila la zoslra. Corseno bote 26 e non si tocono, e la sera il signor capilanio fè una bella festa e cena, assaissime persone; nè altro fu di novo, solum che questo. Dii capitario generai, di eri. Come i nimici pasali di qua di PAdexe a di 10, fono 40 cavali e alcuni fanti, et veneno verso Conselve a una villa chiamata ... e feno preda di animali e altro, e tor-nono via. Et manda una letera di domino Baldi-sera Signorelli, qual era andato con li cavali li-zieri a quella guardia; che inteso questo, li fono driedo, ma per certo ponte non poteno passar. Da poi disnar, fo Pregadi et leto le soprascrite letere. Et fu posto, per i Savj, una letera al capi-tanio e proveditor di Crema, zerca mandar fuora le anime, videlicet mandi. Sier Antonio Grimani procurator e sier Gasparo Malipiero voi che sia con destreza. Parlò sier Prancesco Contarmi, è di Pregadi, qu. sier Polo, fradelo dii ditto capilanio, qual voleva che si facesse con destreza questo, e non per forza. Li rispose sier Polo Capello el ca-valier savio dii Consejo. Poi sier Antonio Grimani procurator; li rispose sier Marco Minio. Poi sier Gasparo Malipiero. Andò la parie, e di largo fo presa quella dii Grimani. Fo poi posto, per i Consieri e Savj, di vender in Candia quel loco di Temedo, ut in parte, e si vendi in Candia, e fu presa ; el qual loco è mia 8 lontano di Candia. Fu poi intrato in materia pecuniaria, et leto le opinion : una di sier Bernardo Barbarigo el consier; una di sier Antonio Grimani procurator, sier Francesco Bragadin savj dii Consejo, sier Marco Minio sier Zuan Badoer dotor et cavalier savj a terra ferma ; una di sier Toma Mozenigo procurator, sier Alvise da Molili et sier Zacaria Doltìn savj dii Consejo; et una di sier Pollo Capelo el cavalier savio dii Consejo; et una di sier Borlolamio da Mosto savio a terra ferma et sier Gasparo Malipiero savio a terra ferma ; nulla messe, et voi 204 star sul preso. Sier Christofal Moro savio dii Consejo, non era in Pregadi. Et l|le dite opinion il sumario di le qual scriverò di soto, fo licenliato Pregadi, et poi uno altro Consejo si disputeranno ; et erano hore 2 di note. In questa sera, a San Thomado, in la casa di sier Leonardo di Prioli, fo recita una comedia nuova di alcuni pastori, per certi compagni chiamali Virtuosi et done, e non vi fu altri. Et Io, la matina la / Diarii di M. Sanuto. — Tom. XIX. vidi provar, fu bella cossa. Et poi la sera fo fatto nel monastero di San Salvador una representalione per li frali, di santo Alexio. Fo devota cossa. A dì 14. La matina, nulla fu di conto. Lctcre 2G51> di Padoa: come cri per il tempo calivo non zo-slrono, ma ozi la compiriano. Li spagnoli è in Padoa venuti a veder la zoslra, è siali per la terra a vederla et baialo a la festa con nostre done. Di Udene et Cividal di Friul, di sier Marco da cà da Pesaro proveditor. Fo letere di quelli successi ; nulla di conio. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta. E nota : è pur Cao di X, questo mese, in loco del Miani qual non voi la fatica, sier Francesco Fo-scari el cavalier, e il Miani vien in Consejo di X : e tra le allre cose, fu fato gracia a sier Prancesco Dolfin, fo capilanio a Raspo, è debilor di le 30 et 40 per cento, di pagar eie. A dì 15, fo il Zuoba di la caza. Vene l’oralor di Pranza in Colegio, et disse aver certe nove di Pranza, per via di Lion, e come 1’ oralor nostro Pasqualigo era zonto a Lion. Di Padoa, dii capitanio generai e dii prò-vedador Contarmi e di rectori in conformità. Come eri la zostra fo compila ; sichè hanno zostra-to zorni Ire, e vadagnà il predo quel Bino da Porosa lanza spezata dii signor Malatesta Bajon. Et quelli spagnoli venuti si partiranno ozi per il Po-lesene. Et dita zostra è pasata senza remor alcuno ; ben è vero quel zoslrador, homo d’arme di..... che fu ferito, par sia morto; nè altro mal è sia fallo. Da poi disnar, fo fato la caza a San Marco, juxla il solilo. Non vi fu il Principe ma sier Piero Lion vice doxe; vi era l’oralor di Pranza et il capitanio di le fantarje signor Renzo da Zere etc. Et la sera, a la Zucca, in cà di sier Marin Tri-vixan qu. sier Marchiò, in corte, poi preparalo uno loco bellissimo, fu fato per una compagnia nova dilla i Ortolani, una bellissima comedia recitata da loro, cosa nova ma un poco lassiva. Eravi assae done et patricj da conto; era falò un bellissimo aparalo; vi vene l’oralor di Franza e il capitano di le fantarie, ma perchè li vene lelere di Pranza, si partì el non volse star a veder dita comedia. Et compita, a hore . .. feno cena essi compagni a tutte done e soi mariti e li Zardineri, adco ce-nono lì da persone .. . Costò dilta festa ducati. .. et nel conzier solum, come inlisi, costò el fu speso ducali... (1) La Carla 261 * è bianca. 28