551 MDVHI, GIUGNO. 552 J)i Napoli ili Romania, eli sier Domenego Malipiero, provedador. Narra di quelle occoren-tie. Et che ’1 ritorna Philippo Zamberti, qual fo mandato a far il processo contra li retori ; et scrive zer-cha Napoli. Di la Università di Napoli di Romania, a la Signoria. Ringratiando di liaverli mandato un tal homo per |)roveditor ; e ben quella terra co-gnosse, la Signoria non aversi domentielii di lhoro, eh’ è rimasta in quella Morea sotto San Marco. Di Cypro, di sier Lorenzo Zustignan, luogotenente et consieri. Zerclia esser venuto uno fiol fo dii caraman a quelli confini, et conosuto, li fo ditto scampasse. Qual volca venir su l’isola ; non li ha [tarso farlo venir, per non dar sospeto. Ite ni, scriveno, zercha Sophì, avisi auti di Damasco etc. Di Damasco, di sier Tomà Contarmi, consolo, di i marzo. Avisi dii ritorno dii Chajaro di do oratori dii soldan, quatti hanno porta presenti al soldan per ducati 30 milia, et al signor di Damasco per ducati 6000 ; et voleano visitar esso consolo nostro, dicendo il suo signor è nostro amico. Lui consolo non volse, fo a visitarlo e li presentono. Itcni, voleano uno homo con lhoro, perchè el suo Sophì manderia uno so orator a la Signoria ; non F à dato, ut patri in litteris. Di Alexandria, di sier Marin da Molin, consolo, di 6 mago. Che a dì 8 spirava la muda ; cargavano et ariano colli assa’. Et scrive di quelle occorentie, ut in litteris. Fu posto, per i savij, dar licentia a sier Zorzi Emo, sier Andrea Griti, provedadori zcnerali, et sier Pollo Nanni, pagador, stali in veronese in campo, i qualli possino venir a ripatriar. Fu presa. Fu posto, per i savij, clic certo castello in ... . chiamato....... eh’ era di uno signor, el qual sponte si havia dato a la Signoria, et era subdito dii re di romani, el qual volea soldo o provision di la Signoria da poter viver, perhò li sia restituito ditto castello, a lui e so’ heriedi legitimi ; et sia itbli-gato dar il censo a la Signoria, che deva al re, el certo candelotto a la chiesia di San Marco. Fu presa. Fu posto, per tutti i savij, atento il caso intra-venuto dii romper ili la galia Contarmi, provedador, et la galia Tajapiera, et li galioti esser venuti qui disfati, che per grafia di la Signoria nostra li sia donato ducati 4 per uno a li galioti ; et alia, ut in parte. Item, subito sia armata una galia sotil di re-fusure, su la qual questi di ditte do galie possono ritornar primi, e li sia dà ... di la refusura. Fu preso. Fu posto, per i savij, dar a certo locho in Friul, chiamato Piamente, che si à reso a la Signoria nostra, et è disfati, che li sia donato formeuto stera 100, et fati exenti per do anni. Et fu presa con questo, dovesseno pagar dito formenlo fra un anno. Ave 9 di no. . Fu posto, per i savij, che alcuni altri castelli, pur versso 1’ Histria, aquistati di novo, el colegio babbi libertà di darli exentione, provederli etc., ut in parte. Contradise sier Pollo Barbo, procurator, dicendo era da atender ai nostri subditi, che per questa guerra erano disfati e non a quelli d’altri ; et che il consueto era venir al pregadi a far exention e dar quel di la Signoria, e non al colegio rie. Li rispose sier Uironimo Capello, savio a terra ferma ; non fo aldito. Et cussi li savij non mandono la parte, perchè il consejo non la voleva prender. Noto. In questi zorni, a dì 12 da matina, in colegio aveno audientia li oratori di la Patria di Friul, numero 6, venuti a congratularse di la felice vito-ria, dimandando alcune cosse ; et feno una longa oration latina in colegio. Sono domino Antonio So-vergnan, dotor, domino.........di la Torre, domino Piero Dozimo di Porzia, el dagan de Udene.. .........et el vescovo di Franceschi, per nome dii patriarcha Grimani. Il principe li mostrò bona ciera, perchè si hanno ben portato; et fonilo remessi a li savij di colegio a le petizioni. Item, a dì 11, el zorno di Pasqua di mazo, ai frati menori, sier Ypolito Contarmi, di sier Ulivier, tene le conclusion publice; à studiato assa’a Pa-doa. Li fo arguito per sier Sabastian Foscarini, dotor, letor im philosophia, et altri frati. Si portò ben, et fo assa’ patricij convidati a questo acto. Et voi andar a Bologna et a Roma a lenir le conclusion e ivi dolorarsi. Item, a Verona in questo zorno morite domino Uironimo de Monte, colateral zeneral nostro, stato assa’ infermo de mal fmnzoso. Questo fo fiol di domino Mariolo di Monte, fo ctiam colateral zeneral nostro. Ancora si partì di qui la galia sotil, soracomilo sier Alvise Contarmi, quondam sier Piero, con hor-dine vadi a Trieste et ivi star. A dì 18. La matina, sier Zacaria Contarmi, el 201' cavalier, venuto di Riva, orator nostro, con la conclusion di le Irieve con il re di romani, qual a dì 16 da sera gionse, fo a la Signoria et presentò li capitoli con 4 sigilli et sottoscripti da tulli, el la commissione lhoro aulenlicha. Le qual cosse Jo le vidi prò-priis oculis. El disse poche parole, remetendosi al