61 di la Persia. Avanti che ditti signori havesseno dito loco de Tauris, la stanzia sua era in Susa. Resta a dir de georgiani, ma per non esser al proposito a questo camino, non si dirà altro. 34 Di Boma, di l’orator Lando nostro, di 11. Prima, coloquii auti col Papa, qual voi omnino la Signoria tegni Crema, et dà a la Signoria ducati 10 milla per pagar le zente ; et altri avisi, sicome in dite letere si contien. • Di Spagna, dii Badoer orator nostro, di 25 Agosto, da Madrid. Coloquii auti con il Re in materia di acordar la Signoria nostra con l’Imperador, ut in litteris, etc. 34* Copia di una letera dii conte Paris Scoto, data in Piasenza, a di 7 Scptembrio 1514, drízala a domino Francesco da Fiano secretario dii signor Benzo in Venetia. Illustrissimo Francesco mio, quanto fratello. Dopo la partita vostra de qua, per la grave bastonata per lo illustrissimo signor Renzo data a le gente del Ducha, vene esso Ducha a Lodi, e eum monstra de fare molte gente s’è dimoralo alquanto di qua, e poi è partito senza fare altro impazo al prefato signore Renzo nostro, ma non senza recordo de volerne in tutto asacomanare et disfare, perochè 1* ha dato Fombro a sacco et focho a le gente sue et maxime a sguizari. Quali di giorno in giorno dubi-tamo non faciano io officio. Idio ne guarda da que- • sto pericolo ! L’hanno in tanto odio, che ’1 pare che questo sia quello per il quale tutte le victualie vadano in Crema. Io ne facio quello conto come de quelle cosse che non ho viste mai, pur che facia cose grate a quella Illustrissima Signoria et piacere al mio illustrissimo signor Renzo. E1 conte Héctor manda dal signor Duca per provvedere al facto suo. Io non mai ; voglio star fermo in proposito, et mai non mancharò alla mia fede fin che Dio mi lascia spirito, et abbia faculta. Però pregovi farne qualche motto a la Illustrissima Signoria, e con quello modo che vi parerà. Intelligenti pauca. Di novo. Il prefato signor Renzo ha dato una sbaluta al Gregeto capitano, et preso la mila di soi cavali, et spogliale doi ville di Lodesana fin sul vivo, scio che ’1 se fornirà. E1 signor Prospero, altro non sa si non che ’1 se fortifica. Et a la grafia vostra et al magnifico Bar* tolamio assai me officio et ricomando. Farò che li danari passerano per via de marcadanti in responsa 62 et senza periculo; el stnffelo mai non è andato perchè dubitava. Piacentine 6 Scptembris 1514. El tutto vostro Paris Scotto. A tergo: Al mollo mio missier Francesco da Fano secretano di lo illustrissimo signor Renzo, etc. in Venetia. A dì 15, la matina. Il Principe non fu in Co- 35 legio, jusla il-solilo. Di campo, di sier Domenego Contarmi pro-vedador zeneral, di eri sera. Nulla da conto. E come il capitanio zeneral è partito per venir a la Signoria nostra, et la letera li lo scrita col Senato non T ha potuta aver de 11. Vene in Colegio il capitano zeneral nostro signor Bortolamio d’ Alviano, qual in questa note vene di campo, et alozò a la sua casa tien afito a San Moisè in cha’ Zustinian sul Canal grando. Et ave audientia con li Cai di X, qual slè longamente; et vene acom-pagnato con sier Zorzi Corner el cavalier procura-rator el sier Andrea Griti procurator, savii dii Con-sejo. Era con lui Malatesta Bajon e alcuni altri. Or dito capitanio disse in Colegio la causa di la sua venula; prima, justifichar la sua cavalchata è stà fata con rasoi), e si la reussiva, spagnoli non poteano più star in campagna ; 1’ altra, che ’1 bisognava far pro-vision di quello havesse a far l’exercito in questa invernata, perchè intrar in Padoa non li pareva, perchè si com piria di brusar tulte le case perchè non ariano legne da brusar, ma era di opinion di andar alozar a Vicenza col campo. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta. E reduto li savii in Colegio, prima vene l’orator di Franza, et li Consieri veneno in Colegio con li Cai di X ad aldìrlo, et restò il Consejo di X con la zonta ad aspctar che la Signoria ritornasse, et stete più di una hora. Quello volesse fu secreto, ma sapendo lo noterò di soto. Et in questo Consejo di X, fo spazato letere a Roma in risposta. In questa matina in Quarantia, per il caso dii 35* Miani, parloe sier Alvise Bembo el XL criminal qu. sier Hironimo, et non compite. A dì 16, la matina. Justa il solito, il Principe non fu in Colegio. Vene il capitano zeneral, al qual fo dalo la rispo- MDXIV, SETTEMBRE.