165 MDX1V, OTTOBRE. quelli lochi : item, ha mandato do messi in Verona per saper, et poi si governerà secondo come li sarà referito. Et per le Ietere particular dii prove-dador, scrive il suo cavalchar quel zorno, levato da Lcndenara col campo, eh’è mia 17 fino lì con grandissima pioza ; et come, di bolini, è sta cavalli 1200, tra i qual 400 da ducali 50 l’uno; siché è stà bellissima preda et il fior dii campo di spagnoli. Item, come ha uno aviso, a dì 24 nostri doveano intrar in Brexa : et fo altre letere di campo drezate a i Cai di X, i qual Cai stele assà in Colcgio, et fo or-dinà far ozi Consejo di X. Noto. Ozi se intese, eri si have nova nel Consejo di X, come el ducha de Urbin a Pexaro havia ritenuto le artellarie dii viceré che andava in reame. Da Liesna, fo letere dì sier Vìcenzo Capello provedador di l’armada, di 17. Come, havendo auto ne le man di quelli banditi, et sono di principali, che feno la novità contro i nobeli, et vene con l’armala a dì 16 di questo mexe a Liesna, et le’ apichar20 et a numero 10 fe’ tajar a chi le man a chi cavar i ochìi ; et perchè, per la taja data in Crairia era stà ritenuto alcuno, mandoe sier Alexandre Contarmi sopracomito con ducali 300 di la taja per averli ne le man, etc. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, et fo grandissima pioza, vento, aqua grossa et tempesta, durò quasi fin sera, et veneno zoso a hore zercha 3 molto aliegri. Di Padoa, fo ledere di rectori. Dii levar di Zuan Paulo Manfron per trovar il capitano zeneral con la sua compagnia di 100 homeni d’arme; et prima andò li fanti .. . come ho scrito ; etiam li fo mandato 17 pezi di artellaria : siché in Padoa solimi è rimasto fanti 300 per custodia. Fo venduto questa malina il passo di Fossaalla su la Piave al specier di la Pigna per . . .. e dete li danari : item, le possession di rebelli per do fiate è stà incantade in Rialto per li provedadori sora il fisco; ma perchè voi si dagi tutti danari contadi, non si trova cussi chi le voglia, e li provedadori fono in Colegio per far conzar la parte. Noto. Come in questi zorni, zoè Domenega a di 22, fo proposto per sier Ilironimo Contarmi provedador a F arsenal, come F arsenal se amuniva, et era necessario a farlo cavar, el per non esser danari, si havia pensà tanxar tutte le pulane di questa terra, di le qual si trazeva assà danari che si potrà cavar dito arsenal. Fo laudato dal Principe et Colegio, et comesso fazi questo effecto insieme con Pier Andrea Barbarigo patron a p arsenal et uno savio ai ordeni, qual fu sier Andrea Loredan : et cussi fo mandato per li capitani, cai di guarda di Signori di note et Cai di sestier, e dato sacramento porti la nota a F armamento tutte le meretrice, et fo portata et loro tansono; sichè atendono a far questa tanxa. Cossa nova, et dice si trarà assà danari al bisogno. Copia di una letera di domino Mercurio Bua 95 conte, capo di stratioti, data in Villabona sopra il Polesene di Buigo a di 22 Octu-brio 1514, drizata a Lunardo di Bizieri suo canzelier. Missier Leonardo. Vi aviso di F andata nostra del Polesene. Come 10 illustrissimo signor capilaneo me ha messo re di guardo, con li cavali lizieri, la zente d’arme e fanta-ria circuissi li homeni d’arme che erano dentro di la terra di Ruigo, i quali erano bandiere quatro e numero di trecento homeni d’arme e cento cavali lizieri. Furono prexi e morti dicli homeni d’arme. Io passai innanzi con li stratioti tutti; me n’andai a la volta de Lendenara, scontrai a presso Ruigo cento homeni d’arme del ducha de Termini che venivano per socorso, li rompemo c fracasscmo, preso homeni d’arme vivi 40, de morii non vi dico: andavamo più inanli verso Lendenara, trovamo F Ar-cone con 100 homeni d’arme con 400 fanti in ordinanza con tre falconeli ; havemo facto tornare in drio in frecta et li havemo levato un falconelo, et per esser streto loclio l’argere e el paludo lassando la fanteria de drieto in ordinanza, non li havemo potuto rompere, per esser solum li cavali lizieri. Sopra -gionse il marchexe di Peschara per socorer da la Badia a Lendenara, trovò li soi presi et morii et parte che se retiravano, ancora lui tornò drieto ; havemo seguitado sempre a la coda, fin a dui ore di note ne fo forza per stracheza de cavalli a refrescarsi, perchè 11 campo nostro era restalo a Ruigo, per la gran fa-ticlia del camin clic hanno facto et per esser giolito la notte. Li nimici, la fanlaria, con li pochi homeni d’arme che restorono, passarono tutta la rota da Castignaro, romperono el ponte et vanno a la volta de Lignago. Li quali è poclia gente c homeni persi e non sanno donde dare del capo, perchè el viceré è a Brexa con 1000 fanti e non so quanti cavalli, e di queste spiero in Dio che presto li haveremo in le mane nostre lutti. Aricomandatemi a li nostri amici e patroni mei del Colegio, e diteli che ne facia qualche poca de I dcmonslralione de honore. Havemo preso il lochotc-