173 MDXIV, 0TT0BIIE. 174 viceré non si sa dove el sia. Le so zente è in Verona, e parte pur ha verso Brexa lanze 150, fanti 1000 e più; si dice lui è andato a Manloa. Hor in Colegio fo parlato ch’el nostro campo non sta ben cussi, et poria esser assaltato e far uno forzo quelli è a Verona, e far venir zente di Trento per PAdexe su zatre, e far qualche movesla. Et benché sia sta scrito al capitano zeneral eri sera di questo, pur se ne parlava tra quelli antivedeva molle cosse. El ponte che era a la Badia, il capitano scrisse fusse mandato verso Lignago et di là, et cussi sier Andrea Bondimier capitano andò con le barche e il ponte. Da poi disnar fo Gran Gonsejo. Et fo prima, per sier Piero Pasqualigo dotor, el cavalier, avogador di comun, qual andò a la Signoria e fe’ chiamar sier sier Hironimo Michiel di sier Alvixe, et per aver parlato a quelli di la eletion in la quarta ne l’andar dentro, fo mandato a la leze do anni di Gran Consejo, et pagi L....., et andò zò di Consejo. Item, fo publichà una parte presa ne l’excellen-tissimo Consejo di X, dii 1449, di quelli anderano a procurar atorno Gran Consejo, et fo poi per il canzelier grando publichà la Signoria voi observar dita parte, però lutti si guardi non far più etc. vide-licet procurar. Item, io etiam, per il dito canzelier, publicà che, atento vengi controversia davanti la Signoria zercha debitori e voleno depositar in Gran Consejo li danari, che a tutti si fa a saper : che si la malina non farano il deposito in danari contadi, non sarano pro-vadi, nè valerà voler depositar a Gran Consejo, per esser conira la forma di la leze disponente sopra di zio. • 100 A dì 30 la matina. Se intese eri sera esser zonte letere di campo da Opian, dii provedador generai, di 28, hore 14 et hcre 20. Prima, come, ha-vendo inteso che 50 homeni d’arme spagnoli erano in mantoana, il signor capilano mandoe 700 cavalli lizieri a veder di averli la note ; i quali fono menati per stranie vie. 1 qual 40 homeni d’arme erano alo-zati in certa villa, inteso el propinquar de’ nostri, introno in Goilo e si salvono, et dimandali per li nostri a quel comissario dii marchexe, non volse darli, dicendo voleva scriver al signor marchexe. Unde deliberano di ritornar essi cavali nostri, e nel ritorno preseno Marco di Calabria, fo capo nostro di cavali lizieri nostri, con 25 cavali, i qual veniva per levar ditti homeni d’arme e farli andar in brexana e saper dii nostro campo. Questo Marco di Calabria fo preso da’ spagnoli a la rota di visentina, e vene di qua sopra la sua fede per haver un contracambio ; non potè haver, et è ritornato da loro, e si conzoe a loro stipendii, mò è preso. L’aspetavano in campo, dal qual se intenderà molte cosse; pur se intese il viceré era a Brexa e feva zente etc. Item, par che, per li nostri cavali lizieri, verso Lazise sia stà preso uno citadin zovene veronese chiamato Lunardo di Maraschalchi, qual conduto dal capitano, soa signoria li usò grate parole, dicendo aver in commission di la Illustrissima Signoria di far bona compagnia a quelli citadini per esser soi subditi benché al presente altri domina Verona ; li fe’ restituir i cavalli e le arme e ritornasse in driedo, e dicesse a quelli citadini il bon voler di la Signoria nostra, e quelli vorano ritornar li sarà perdonato ogni ofesa etc. Item, il capitano ha licen-lià 20 barche di quelle fo mandate a l’armata di l’A-dexe, con questo lievi zercha 100 spagnoli presoni e li conduchino di qui ; etiam manda quelli altri capi presi; ma uno principal chiamalo.......l’à mandalo in el monastero di Santa Juslina, con hor-dine a queli frali habi custodia di lui; lo voi contracambiar con suo nepote, eh’ è prexon a Verona ; questo capo nome.........Item, è zonto il Irombeta mandò il capitano al marchexe di Man-toa, qual esso capitano manda a la Signoria la relation. Si aiegra tacite di la vittoria, provederà di vituarie per il campo, è bon servitor di questa Illustrissima Signoria. A la qual per il capitanio li fo risposto in bona forma ; etiam voria per la Signoria nostra li fosse risposlò ringratiandolo etc. Nota. L’altro eri fo mandato in campo assa’ scarpe per li fanti et farine stera 70; fato pan aziòsi babbi vituarie, e da molle bande li vien provislo etc. Et di Lombardia nulla si ha poi la rota, ch’é gran cossa, e si aspeta con desiderio per veder di unir un campo con l’ailro. E si desidera saper quanto averà deposto questo Marco di Calabria fato prexon. Vene sier Piero Marcello, venuto eri provedador 100* zeneral di la Pairia de Friuli, et referl in Colegio poche cosse per non esser de lì cossa di momento. È da saper, per Colegio fo mandato a levar Piero da Longena ch’è in Friul, a Udene, con 50 homeni d’arme, ch’el vengi in campo; qual fe’ una bellissima monstra, et di 4 homeni d’arme di più olirà la sua conduta ; sichè l’exercito nostro si agumenterà. Vene domino Benedetto Crivello cavalier e zen-tilhomo nostro capo di fantarie, fo quello dete Crema a la Signoria, et stà a Padoa in la caxa fo di . Bertuzi Bagaroto, fo apichato, ai Ileremitani, che li fo data per la Signoria nostra. El qual è arsirado e si fa portar. Disse è molti mexi non ha auto nula di la sua provision, et si racomanda di qualche parie,