725 MDIX, GEN NAJO. 726 Fo fato scuriimo di uno executor, in locho di sier Lunardo Grimani, havia refudato, sier Marco ' Antonio Loredan, fo cao dii consojo di X, quondam sier Zorzi, e aceto. Fu solo sier Luca Trum. Fu posto, per i savij d’acordo, escrito a li oratori a Roma, scaldando a intrar im praticha col papa, et far liga insieme a conservation di stati, ut in lit-teris. Et licentiato il pregadi, restò consejo di X suso fino horre 5 i/s di note, con il colegio et la zonta. Dii provedador di V armada, date a Cor-phù. Come sier Hironimo Capello, sopracomito, li havia conduto.........di uno corsaro, qual lui l’avia preso in le aque di Brandizo. 340 A dì 28, domenega. Da matina in colegio an-doe domino Zuan Laschari, orator di Franza, el qual, la note, ave letere dal re, che ’1 dovesse tuor licentia di la Signoria et subito partirssi ; et cussi vene in colegio e tolse licentia, dolendossi di la partita, tamen era certo di la bona mente dii roy versso questa Signoria, e, zonto che ’1 saria, faria bon ofi-cio etc. 11 principe li usò alcune parole, dicendo si miravigliava di questa movesta, e di la fede havia auta questo stato a quella christianissima majeslà etc. Or tolse licentia, et partì a dì 30 la malina, mal volentieri, perchè qui era honorato c vadagnava ; et perchè el restava creditor di le sue spexe ducati 250, li fo mandati a caxa, jusla il solito, per quelli di le ra-xon vechie. Nola, la Signoria li dà ducati 100 al mese, a l’orator di Franza, e la caxa e le barche; e il re di Franza non dà alcuna cossa al nostro orator è a presso di lui. Questa licentia richiesta fo comanda gran credenza, tamen tutta la terra fo piena, et se intese. Et eramo certi di la guerra con Franza, tenendo certo fin qui et 1’ orator nostro di Franza et il secreti rio di Milam siano sta licentiati ; et perhò li padri consultavano assai, colegio stava tardi suso, et la terra in grandi affanni. Il tormento, che era a lire... il staro, saltò a lire____E nota, in Franza si fa gran preparamenti, e in terra lodeseha non si fa alcuna movesta. 11 re di romani è a Molines in Fiandra. È da saper, per la Signoria fo fato intender, per li rectori di Brexa, al conte di Pitiano, capetanio ze-neral nostro, che la Signoria haria a caro che ’1 venisse fin qui, a consultar di quello si habbi a far. El qual si scusò per li fredi, el aver doje e mal franzoso. Da poi disnar fo gran consejo. Fato provedador a Faenza, in loco di sier Piero Landò, refudò hessen-do in rezimento, con condition si parli in termine di uno mexe; e rimase sier Marco Orio, fodi la zonta, quondam sier Piero, di largo judicio. A dì 29. Da poi disnar fo pregadi. Et leto queste letere : Di Milam, dii Carolilo, secretario. Come à letere di 20, dii Condolmer, orator in Franza. Li scrive sarà licentiato dal re ; e che le cosse va mal, et scriva a Cremona slagino con custodia etc. Item, à inteso lì a Milan, che esso secretario sarà licentiato di lì ; et altre vociferation eie. Di Cremona, di sier Alvise da Mulla, podestà, et sier Zacaria Contarmi, el cavalier, capetanio. Avisano li fanli sono in castello et in la terra, ut in litteris; et che solicitano il compir dii castello. Et avisano quanto hanno auto di Milan dal secretario ha di Franza etc., et si provedi di più fanti a custodia. Et fo scrilo, per colegio, a Brexa, subito di le 340* ordinanze fazino 300 boni fanti, sotto quelli capi li par, el li mandino in Cremona a custodia di quella citade. Et non hesscndo cazà li papalisla, sier Francesco Trun et sier Anzolo Trivixan, consieri, messe la sua parte, di far nove tanse a tutta la terra, et ele-zer X zenlilomcni per scuriimo, i qualli, 5 habino a tansar di là di Canal, et 5 di qua, da ducali 50 fino 3, persi, a la Signoria; e quociens si meteano tanse, questa se intendesse tanse indifferenter a tulli, e si lansase industria etc., arte ; et le prime tanse fosse-no anuíale, ut in parte. Questo è il sumario. Cou-tradise sier Alvise di Prioli, fo savio a terra ferma, dicendo aver lato notar una parte, quando l’era di colegio, e la fe’ lezer etc; rispose sier Francesco Trun. Poi parlò sier Bernardo Barbarigo,. quondam serenissimo, la sua opinion di fogolari, qual alias, hessendo savio a terra ferma, la messe e perse; li rispose sier Anzolo Trivixan. Poi parlò sier Lunardo Grimani, dicendo non era di voler questa parte, cargò il colegio etc. Andò la parte: 70 di si, 120 di no ; et fu preso di no. Et poi ehazadi li papalista. Fu post1', per i savij, tuor di danari di le decime e (anse per li bisogni presenti, come lexeno al consejo, ducati 16 miiia. Fu presa. Fu posto, per i savij, atento erano stà elccti sier Alvise Dolimi et sier Marco Marzello, per colegio, andar a fortifìchar li passi, come fu preso, che a li ditti sia limita per spexe ducati 60 al mese senza mostrar conto. Ave 88 di si, 99 di no; et non fu presa, per esser mala stampa elezerli, e poi voler limitarli la spexa. Et sier Alvise Dolfim poi refudoe. Et fo licentiato el pregadi a hore •/* di note; et restò consejo di X, con la zonla et il colegio, fin hore 5 di uote.