309 HDXIV, DICEMBRE. 310 A dì 7, fo Santo Ambrosio. Fo letere di Po-doa, dii capitanio generai et provedador menerai Contarmi. Come, in questa matina si partivano insieme e con barca venivano fino a Uriago, e poi de lì a cavallo a Mestre dove voleno far la monslra a li stratioti e corvati, come ho dito. De i nimici, si ha sono levati di Ruigo, et venuti a la Badia e Lende-nara per più segurtà loro, dubitando nostri non gli facesseno taiar le aque adosso. 11 viceré certissimo di Verona è partito a dì. . . con il conte di Chariati et il signor Prospero Colona, et sono andati in Alemagna a trovar l’Imperador a Yspurch. Vene l’orator dii Signor turco, acompagnato pur con zentilhomeni vestiti di scartato, e sier Leonardo Bembo va baylo a Constantinopoli, et vene con li piati, et portò la teiera dii Signor, qual fo translata-da et leda lì presente lui ; la copia di la qual sarà scripta qui avanti. Et pur li fo dato audientia con li Cai di X, ch’è cossa nova che a tal oratori si suol dar audientia pieno Colegio ; et al dito, seli dà ducali 6 al zorno per le spexe di boca ; è con persone ... et bisogna expedirlo presto. Da poi disnar fo Pregadi, eh’ è zorni.....non è stato. De Ingolferà, fo leto letere di sier Andrea Badoer orator nostro, date a Londra, a di. . . Octubrio. Cose vechie, nulla da conto, stanno de lì su piaceri; et altre particularità. Di Cypro, fo leto le letere dii locotenente ultimamente venute, et di consieri. Dii ritornar di sier Hironimo Zustinian stato orator al Chaiaro, con li presenti, qual manderano di qui con le presente galie di Baruto; et ha obtenuto la quetation di 4 presenti over tributi portatoli in anni 4; ch’è stà optima cossa. Dice l’armata dii Soldan, si feva per andar contra portogesi, era in ordine, etc. 186 Fo leto, per Alberto Tealdini, la letera dii Signor turco translatada, la copia di la qual è questa scrita qui soto avanti. Di Roma, vene uno corier con letere di Vo-rator nostro, di 4, qual dovea esser qui a hore 22 ozi, et è monta a hore 19. De imporlantia. De coloquii dii Papa con l’oralor nostro zercha il mandar qui domino Pctro Bembo, et altri ; qual fo lede con li Cai di X, justa il solito. Noto: il Concilio che si dovea continuar questo mexe a far la sessione, è stà rimesso a farla questo Marzo. Di Franga, fo etiam letere di sier Marco Dandolo dotor et cavalier, orator nostro, da Paris, di 19 Novembrio. In conclusion, il Re prepara la impresa de Italia ; qual manderà potente exercito. Item, par si dieno abochar, queste fesle di Nadal, il Re di Franza con il Re d’Ingalterra. Di sier Zuan Badoer dotor e cavalier, era orator nostro in Spagna, fo lettere di Narbona .......a dì... Novembrio. Scrive il suo partir di la corte e venir a Valenza, e montar in nave, e per fortuna non ha voluto venir di longo ma smontò in terra e capitò lì, ch’è terra sotto il Re di Franza, et vederà di poter venir a Zenoa et haver salvoconduto a venir per terra; e altre particularità. Poi leto le letere, in questo Pregadi, non però molle. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL, e altri Savii, la parte di Oficii di bando, justa il solilo, per altri mexi G, inlendando principii a dì primo Dezembrio presente ; sì che vien a esser perso tulio il mexe di Novembrio per non l’aver messa al tempo debito, e la Signoria perde più di ducati 1000: la qual si à a meler a Gran consejo, et fu presa. Ave balote 17 di no, 169 de sì; la copia sarà posta avanti. Fu posto, per li Savii, certa regulation di lezenle d’arme nostre: che non possi alcun conduliei*nostro, excepto il locolenenle, il capitanio zeneral et gover-nador zeneral, aver più di 100 bomini d’arme per uno, el che etiam non possi esser capo di cavalli lizieri o stratioti o altri con meno di cavali 50, ut in parte; et fu pressi, nè si possi revocar se non per tulio il Colegio, e i tre quarti di questo Consejo da 120 in suso. Ave 21 di no, 155 de si, et fu presa, et fo optima parte. Fu p’oslo, per i Savii, expedir l’orator dii Signor 18G* lurcho venuto in questa terra, el farli presenti di danari et veste, sichè in lutto si spendi ducali 600; et fu presa. Fu posto, per li Savii, ch’el sia concesso a sier Piero da cha’ da Pexaro, qu. sier Nicolò, qual voi mandar alcuni archi in Ingaltera al Re, per mercado facto, ch’cl possi mandarli con nave forestiera, la qual etiam habi libertà di poter il resto di la nave ear-garla di vini in Candia, non ostante la parie che nave altre non poi cargar senza pagar eie. El fu presa, et cussi altri cargi di vini per Ingallerra con barze forestiere ut in parte. Ave 41 di no, 147 de si. Fu poslo, per li Savii, poi falò lezer alcune letere di Paris di Scoli di Piasenza, nara la morie dii conte Nicolò Scoto suo fratello in Castello di Milan, li fò laià la testa per voler andar con fanti a socorer Bergamo, et ha lassà la fameja sua ch’è ... : che atento li meriti paterni, li sia concesso a dilti fioli l’altra mità di la fiera di Crema. Qual ave 5 di no, 214 di sì; sichè sono in questo Pregadi ozi numero 219 che