53 ML'XIV, SETTEMBRE. * ' 54 riano passati di là, c tulli sariano sla fati presoni senza alcun contrasto. E quando nostri si apresentono a la fossa do ore avanti zorno, li inimici dormivano, nè inai furono sentiti da loro, unde saria stata una grande victoria a nostri. E si dice, al ritorno di nostri in Padoa, quelli aver e.xpugnato uno bastione fato al Frassinè, dove furono morti de’spagnoli fanti 150. E per uno patron di burchio vien di la Badia, ha inteso il signor Roboles esser de li, et vele beri uno trombela far comandamento da parte dii viceré a lutti li soldati se atrovavano suso el Polesene, e cussi quelli ch’è driedo l’Adexe, vadano quam pri-mum a Monlagnana in pena di la forclia. Se dixe che tutti anderano a Verona. Scrive poi, in execution di le lelere scritoli per la Signoria nostra, ha spazate subito la barcha longa patron Mathio da Lepanto a le boche di Po, con ordine vadi inquerendo de incontrar il burchio over burchii di le artellarie, e viste quelli, parendoli, debbi intrometterle con se-gurtà di la barcha e di homeni li debbino prender, et andar quem primum a trovar il capitano di Quarner, eh’ è a quelle volte, e farli intender questa cossìi, eie. Tamen, par ditto capitano beri era in porto di Cbioza; etiam li ha scrito il lutto. 30 Da poi disnar, fo Pregadi. E leto leteredi Padoa Friid et Liesna, et di sier Hironimo Zorzi capitano di le galic di lìaruto, date ai Castelli. Una letera molto longa. Come é zorni 9 è in galia, né si poi partir per il tempo contrario, e non poi andar contra i venti, el si scusa convenir star lì, et per lui non rilancila. E va scrivendo sopra questo molte parole, replichando più volte quanto ha dite in sua excusalione, et aspeta tempo per potersi levar. I)i Frinì, di sier Jacomo Badoer luogotenente, di 12. Come manda una letera aula da sier Piero Marzelo provedador.qualè in campagna con le zente, et stato a la Meduna ha tolto la bandiera de l’imperio che vi era, et é slà visto da alcuni volcn-tiera. Si dicea tedeschi voleano mctervi denlro fanti 200, et quelli di Palazuol, ch’erano slà causa di gran mali, mandavano le so robe a .... per dubito di nostri. Missier Hironimo Savorgnan era con zente di la Patria a.....Sier Nicolò Vendramin qu. sier Bortolomio era zonto a Porto Gruer, et lo aspeta-vano a la Meduna; et altre particularità. E manda una letera aula di domino Thodaro dal Borgo, la copia di la qual scriverò qui avanti. Di sier Piero Marcelo provedador zeneral, date a Latisana. Qual nara il suo cavalchar con le zente per la Patria. E come quel capitano, é a Maran, li ha scrito una letera quasi de sfida, qual manda, videlicet, che ha ¡illeso li nostri voi brusar do ville venute solo l’Imperio, e non si fazi, perchè per una de nostri bruserano, loro ne braserà 4 ; ma si vuol mandi 80, 90 o quanti homeni voi a combater con altratanti nostri. Fu poste, per li Consieri e Savii dii Colegio: che hessendo creditori di laprovedaria di Gradiscila sier Zuan Alvixe Bondimier qu. sier Piero di L. 26, possi scontar di questi danari la metà di quanto è debitor di angario a la Signoria nostra in diversi oficii. 12 di no, 16 de sì. Fu posto, per li Corisieri,salvo conduto in la persona a Hironimo di Redolphi per uno anno da li soi creditori. Fu preso. Fu poste, per li Consieri e Savi : che atento sier Marco Zacharia qu. sier Piero fusse lansado ducali 50 per lansa, qual è stà lungamente arnalalo, e in questa guerra ruinato, che per i X Savi sora le tanxe sia realdito, e posto a la tansa justa. Fo presa. Fu posto, per i Consieri e Savii : che sier Anzolo Malipiero qu. sier Tomaso, qual è creditor di noli di nave di la Signoria nostra de ducati. . ., et voi de pr ce senti dar ducati 50, che sia suspeso il suo debito per certo tempo. E balolata do volte, non fo presa, imo la pezorò. Fu posto, per li Savii, una letera in risposta di quanto scrive li rectori di Padoa, che alcuni frati non voleano contribur a le fabriche e cavation, etc., dicendo esser exenti ; però sia preso che a questa con-Iribulion exenli el non exenti debano contribuir. E fu presa di tutto el Consejo. Fu posto, per li diti una parte : di scriver al provedador zeneral in campo che de ccetcro debbi pagar a homo per homo a le zente d’ arme et non altramente, excepluando la compagnia de lo illustrissimo signor capitano zeneral, signor Renzo da Cere, el signor MalatestaBajon, quale sono a provision;con altre clausole, ut in parte. Contradisse sier Alvise di Prioli fo savio a terra ferma qu. sier Piero procu-rator, dicendo non è tempo. Li rispose sier Andrea Griti procurator savio dii consejo. Andò la parte, et fu presa di largo, 13 di no, 152 di si. Fu posto, per li diti, una letera al capitano zeneral in risposta di sue, laudando la impresa fece e la ca-valchata, dolendosi esser stà scoperta; qual si reus-siva era honorificentissima impresa; con altre parole. Concludendo, de ccetero non toj impresa alcuna senza saputa nostra; con parole accomodate, eie. ut in litteris. E fu presa di largo ; e fo di questo co-mandà grandissima credenza, acciò non si straparli per la terra.