149 MDXIV, OTTOBRE. 150 signor capitano zeneral, et senza altre letere volse parlar al Serenissimo Principe nostro. Et mostrò P anello di bolla dii provedador zeneral sier Dome-nego Contarmi : come li nostri erano intrati in Ruigo che spagnoli non sapeva alcuna cossa, et era il mar-chado et a hore 20, et preseno lanze 300 e più di spagnoli tajali a pezi, et ch’el capitano lo havia mandalo a portar questa nuova a la Signaria nostra senza altra letera, et portava Panello dii Provedador in fede. Et subito il Principe mandò per alcuni Savii clic veneno, tra i qual sier Zorzi Emo, eh’è sia quello messe la parte il nostro campo andasse, et lo mandò a dir a tutto il Colegio et Procuratori, Cai di X et altri, acìeo molli questa note lo intese. Etiam lo a bore 7 che dormiva, mi fo mandato a dir tal optima nova per sier A . . . Sanudo mio fradelo. 86 Fo mandato a dirla per il Principe a P orator di Pranza et quello di Ferara, et ludi erano aliegri di questo : et poi a hore 9 gionse letere di sier Andrea Bondimier capilano di P armata in P Adexe, di eri hore 19, date al Ponte biancho. Come era li, et per alcuni venuti da Ruigo, ha inteso le nostre zenle esser intrati in Ruigo, et vele passar tutto il campo, qual era bellissimo et ben in ordine di persone 6000; sichè si aliegra di la viloria aula. Di Chiosa, vidi teiere di sier Pangrati Zu-stinian podestà, di eri, liore 20. Come, in quella matina, havia ricevuto letere di sier Ilironimo Contarmi provedador execulor, che li cometeva dovesse armar quante barche el poteva et mandarle a Ca-varzere, et olirà le 20 mandò prima, ne armò altre do e le mandò suso. Scrive de Chioza via è passa da barche 30 a quatro homeni per barella disarmade, et sono andate verso Cavarzere di bordine auto de qui. Dii dito, a hore 5 di note. Come, a hore una di note, ave letere di campo nove di sier Andrea Bondimier, di ozi di hore 1G. Come cri el se parti da Cavarzere con l’armada, eli’ è 24 barche con legnami e maistri mandati da Padoa a hore 21, et a hore 24 gionse in quel locho, con el qual era domino Baldisera di Scipione e sier Alvise Bembo. E zonti, butono il ponte in una bora in quel locho di Campo nuovo, et a hore 24 dovea esser il signor capitano zeneral li ; el qual indusiò fin a hore G di note perchè da 24 fin do hore avanti giorno el piovete e fo un tempo calivissimo. Et zonto, soa cxcelentia subito messe in bordine. Et avanti di comenzono a passar, et che a hore 1G ozi tulli haveano passato sopra il Polesene, di’erano persone G000, tanto ben in bor- dine di (ulto quello era bisogno, che mai fu visto la più bella gente e ben ordenada. Et lutti dicono fano bona via, e P armata parie era di sopra il ponte e parte di solo. Item, in quella bora 5, ha auto letere dii Bondimier di hore 19: dize haver, da zerli venuti dii campo, nostri sono intrati in Ruigo con podio contrasto de i nimici, e tajati tuti a pezi, da alcuni homeni d’arme in fora i qual erano luzidi; e scrive questa nova è zerta, unde per questo spaza una barcha esso podestà con tal letere a la Signoria nostra eie. A di 22, Domenega, redulo il Colegio avanti 86* meza terza in camera dii Principe, et non era venuto alcuna cossa, et stavano in expetalion, et a meza terza gionse letere di Padoa, qual mandava lelere aule di campo da Ruigo, el fo lede per Alberto Tealdini secretano, in camera dii Principe con il Colegio et molli altri, tra li qual Io le alditi. Di sier Domenego Contarmi provedador sonerai, date in li horgi di Ruigo, a dì 21, hore 20. Come, con il nome di Dio, nostri erano intrati in la terra et auto la vicloria de li inimici spagnoli erano lì, come per la sua letera li scrive se intenderà; et di qual non era restà vivi da 8 in 10. Sichè si congratula di tanta vicloria, ben a proposito a le cosse nostre. Dii capitano sonerai, data a Ruigo, drisata al provedador seneral, eri hore 20. Come era nitrato in Ruigo con P esercito el svalisati li inimici, sicome il numero sarà notado di solo, et per non dimorar, havia avialo le artellarie et cavali lizieri a la volta di Lendenara. In questo mezo lui Provedador fazi custodir al ponte che niun passino, per ritornar etc. perchè voi andar seguendo la victoria. Le zente è queste spagnole svalisale, come in la dita letera apar: Piero Cano lanze 50. Lanzeuech lanze 50. Perero de Caravagial lanze 80. Casi ignaro lanze 50. Orluis cavali lizieri 50. Et lelo le dite letere, tutta la (erra fo piena di la victoria, et udito messa, il Principe fo portalo de more in la sua cariega in Colegio, et prima terminò scriver questa nova in Pranza e Irigaltera el a Roma, el cussi fo expedito con le copie di le lelere li coneri subito ; etiam scrilo per le nostre terre, Tre-vixo et Frinì eie. Et fo terminato non far ozi Conseio, ma Pregadi.