425 MDXV, FEBBRAIO. 426 l’Instromento. Esso capitano aceptò, dicendo in questo tempo fari il suo dover. Altre letere fo da Padova, nulla però da conto’; ma si prepara far la zostra. In questa matina, hessendo morto zi do zorni qui domino Aldo Manutio romano, optimo liuma-nista et greco, qual era zenero di Andrea d’Asolo slampador, il qual ha fato imprimer molte opere latine et greche ben corrette, et fate le epistole davanti intitolale a molti, tra le qual assai operete a mi Marin Sanudo dedicoe, compose una gra-matica molto excelente, hor è morto, stato molti zorni amalato. Et per esser sii preceptor dei signori de Carpi et fato di la casa di Pii, ordinò il suo corpo fosse portato a sepelir a Carpi, e la moglie e figliuoli andasseno ad habitar ivi, dove queli signori li deteno certe possessioni. Et il corpo in chiesa di San Palrinian posto, con libri atorno ivi fo fato le esequie et una oration in soa laude per Rafael Regio lector publico in questa citi in humaniti; et il corpo posto poi in uno deposito, fino si mandi via. Da poi disnar fo Pregadi, et lecto le infrascripte letere : Di Ongaria, di l’ orator nostro sier Antonio Surian dotor, di li Zener, da Buda. In materia di danari voi el Re e quelli governa da la Signoria nostra, per quelo dieno aver. Et sopra questo scrive longo. Et de l’orator voleno mandar ; qual lui fa ogni cossa aziò non sia mandato. Item, avisa nove se dize de lì eh’ el Turco era sti morto in la bataglia et fato uno altro Signor, et cussi era sii morto el Sofi et fato uno altro, tamen non si crede. Altre particulariti non da conto. Item, di Polani et Moschoviti. E come l’Imperator si aspe-tava a Vienna, qual veniva per conzar queste dife-rentie. Di Udene, di sier Leonardo Emo luogotenente. De occurentiis, et guastatori per mandar a Cividal a cavar fosse, e come manderà. E altre par-ticularità, ut iti litteris. Di Padova, dii capitano generai. Zercha la zostra. Suplica sia lassato farla, e non seguirà scandalo alcuno. Et di fanti tedeschi venuti per agu-mento di spagnoli, che temeno de nostri, et non per voler far faetione alcuna, perchè con effecto erano pochi fanti spagnoli etc. Di sier Domenego Contarmi proveditor generai, di Portobufolè. Come vien a Treviso et poi anderà a Padoa etc. ut in litteris. Fu posto, per i Savj, una parte di uno cyprioto, videlicet Filippo Paleologo et Annibai so fiol, quali si hanno portato a Treviso e Friul ben, certa pro-vision havia il padre in Cypro, era vacante: 16 di no, 110 di si. Fu posto, per i Savj, elezcr il primo Gran Con-sejo, podestà e proveditor a Crema con ducali 50 al mese lieti ; si fazi per scurtinio et 4 man di eletione, ut in parte; sia posta in Gran Consejo. Ave 14 di no, 130 di si. Fu posto, persici* Zacaria Dolfin savio dii Con-sejo e sier Gasparo Malipiero savio a terra ferma scriver una letcra al capitanio zeneral, come havemo ricevuta le sue letere zerca far di la zoslra, et ben considerato il lutto, ne par non sia tempo di farla, per schivar molti scandali polriano ocorer; però non si fazi. A l’incontro, li Consicri, Cai di XL e Savj messene si scrivi che senio contenti si fazi la zostra, tutavia con quella segurlà di la terra che si richiede, come senio certi soa excellentia farà. Et parlò contra la parte di non farla sier Marco Minio savio a terraferma, dicendo li è slà dà licentia per Colegio, et hora vi prega che li compiacete, et ogni modo lo la fari. Li rispose sier Zacaria Dolfin, dicendo il pericolo era a far dita zostra. Poi parlò sier Zorzi Emo fo savio del Consejo, dicendo non è alcun pericolo, e saria mal non compiacer il capitanio in questo. Poi parlò sier Gasparo Malipiero con colera, non si lasasse farla per alcun modo. Andò lo parte: 63 dii Dolfin et Malipiero, 111 di Consieri e Savj et questa fu presa. E il Doxe sentiva la si facesse. Fu posto, per tre Consicri, Cai di XL e Savj, una parie di elezer per scurtinio con pena 3 proveditori sora le pompe per do anni, i quali non de-bano compir se prima non sarà facto in loco suo, et siano elecli dii corpo di questo Consejo; con altre clausole ut in parte. A l’ incontro, sier Polo Capelo el cavalier savio dii Consejo e sier Marco Minio savio a terraferma, messeno voler la parte in tutto e per tutto, con questo si elezi dii corpo di la terra e non dii Consejo di Pregadi solo. Andò le do parte, et fu presa quella dii Capello, qual ave 60, di Consieri e Savj 69, di no 5, non sincere 2. Qui va la parte posta dii salvo conduto a sier Bartolomeo Zanchariol, notada avanti. Die 8 Fcbruarj 1514 (1515) in llogatis. 260 Hanno sempre invigilado li majori nostri ad extinguer le spese immoderate et che ofendeno non solimi el signor Dio, ma etiam sono causa de la