194’> 321 MDXIV, • dito per la sua opinion, poi sicr Andrea Grili prò-curator, savio dii Conseio, poi sier Marco Moro- sini fo avogador, qual......., poi sier Vetor Fo- scarini savio a terra ferma. Andò le parie : 90 di Sa vii, 104 dii Emo e questa fu presa. La qual fo più gaiarda, e non cussi mite come voleano li Sa-vii. In conclusion, era che nui non ne pareva di luor el partido, nè di sbrazarsi da la Christianis-sima Maestà, et volemo tutto il nostro Slado come era il dover, et siamo certi da la Beatitudine Pontificia non mancherà di far ogni cossa, per la obser-vantia portemo a Sua Sanctità ; con altre parole; la copia di la qual risposta forsi sarà notada qui avanti ; et fo comanda gran credenza. E nota : per diliberation dii Consejo di X con la zonla, sier Bernardo Bembo dotor e cavalier padre di dito domino Petro Bembo, et sier Carlo Valier qu. sier Hironimo, quali do vieneno in Pregadi et meleno balota, et sier Carlo per esser padre di domino... Valier suo fiol naturai, qual sta in casa col Cardinal Bibiena, over Medici, fo terminato, tratandose cose di Roma in Pregadi, maxime questa risposta, non poteseno li dicti star; et cussi non veneno. Fo scrito a Roma a 1’ orator nostro in consonante, et debbi justificar le rason nostre con la Santità dii Papa. Fo scrito in Franza a sier Marco Dandolo dotor et cavalier orator nostro, et avisato la venuta dii prefato domino Pelro Bembo oralor dii Papa, e la proposta fata e la risposta li femo col Senato, qual debi comunicar il lutto con la Cristianissima Maestà, e dirli non semo mai per mancar di l’alianza nostra ete. El vene zoso Pregadi a hore 3 V2, con gran taciturnità. A dì 15 la matina. Fo mandalo per domino Petro Bembo oralor pontificio, qual vene per casa dii Principe, et con li Cai di X li fo ledo la risposta fata nel Senato, et che si scriverà a 1’ orator nostro che in conclusion etc. Et il Bembo disse scriverla etiam lui al Papa; et cussi ozi fo spazato lelere a Roma el etiam in Pranza. El con aviso, li oratori per Franza parlirano fin do zorni. Di Crema, fo letere di sier Bortoìomio Contarmi capitano e provedador, di 8 le ultime. Nulla di novo zerca quelle occorenze de lì. El il capitanio zeneral andò a Margera a compir (1) La carta 193 targo è bianca. I Mani di M. Sanuto. — Tom. XIX. DICEMBRE. 322 la monslra di cavali di stratioti venuti di Friul e ne cassoe; sichè è compito di far ditte monstre. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonla. Et* vene uno corier di Roma con letere di Vorator di 11. il sumario de le qual scriverò di sotto. Noto. Eri fo dalo al signor Renzo altri ducali 1000. In questi giorni vene qui sier Zuan Michiel qu. sicr Donado, stalo presoli a Verona, riscalato per ducali 500, qual dice à patito assai, è sla maltratato, datoli assai loriioni aziò si lolesse più taia, tenuto in Castel vechio in torre dove erano sier Francesco Codio fo podestà a Citadela e sier Andrea Bragadin di sier Alvise presoni, che stanno malissimo, ma in le sale di sopra, e il nepute dii signor Bortoìomio capitanio zeneral, conte Bernardin di l’Antignola fo preso in Citadela, et Zuan Pietro Stella stato segretario nostro apresso sguizari. , A dì 10. Vene in Colegio domino Petro Bembo orator pontificio, per letere aute dii Papa che ’1 ritorni ; qual ave audientia con li Gai di X, et parlalo che è boti l’aspeti risposta di quanto li fo ditto col Senato, et cussi anderà in questo mezo a Padoa a star tre zorni, et verà letere di Roma, et poi si partirà. El qual vene pur scerete in Colegio per casa dii Principe ; tamen chi voi el visita. Vene l’orator di Franza, et parlato di lelere l’avea auto di Roma, e si stagi di bona voja che francesi prestissimo sarano in Italia; e fono su altri coloquii. JDi U.dene, di sicr Leonardo Emo luogotenente. Di successi de lì, nulla però di conto: perchè de lì si stanno pacifici tulli. Di Cypro, di sier Zuan Paulo Gradenigo 194* luogotenente, di 16 Novembrio, da Nicosia, per la nave patron Luca Gobo, carga di fornenti et orxi. Qual avisa di le cose turchesche, el come quelli turchi vicini li scriveno per formenti, e che ’1 Signor è slà vincitor: tamen in la Soria si dice che ’1 Sophì ha roto il Turco ; sichè non si sa il vero. La copia di la lelera sarà notada qui avanti. In quesla matina, il capitanio zeneral, insieme con sier Domenego Coniarmi provedador zeneral, veneno per terra per Marzaria, passò a Rialto e andò ai Frari Menori, et parlò al predicator nominato di sopra, el voi udir una predica. Di Padoa, di rectori. Fo certi avisi auti de’inimici alozati sul Polesene, et si divulga siano per levarsi et andar in brexana, zoè in gardesana et a la Riviera di Salò ad alozar ; tamen l’aviso non fu vero. Quelli di Are, come se intese, par habino tra 21