MDXV, FEBBRAIO. 418 Et licenzialo Pregadi a liore 3 di noie, restò Consejo di X con la zonta ; ma non fono in ordene il numero et non si reduse. Di sier Sebastian Zustinian el cavalier, va orator in Fransa,per Ingolferà, fo leto in questo Pregadi, letere di 20, da Cento. Dii zonzer suo li, e come fa il camino per Lucha. Avisa eh’ el conte Guido Rangon, per nome dii Papa, qual ha tolto il dominio di Modena, etiam avea tolto uno altro castello di la dition di Carpi, chiamato ..., per il che el signor ... di Pii era andato lì con zente, e quclo avia espugnato e tolto, come cossa sua. A dì 2, fo la Madona di le Candele. La Signoria vene in chiesia a la messa, justa il solito. Non vi potè venir el Principe. Eravi l’orator di Franza, etiam di sora i Consieri, e ’1 conte Paris Scoto, qual vene con sier Balista Moresini consier. Et compito la messa, Colegio si reduse di la Signoria et Savii a terra ferma per lezer le letere. Dì Roma, venute in questa note, di sier Fiero Landò orator nostro, di 29. Prima non era letere di Franza in la Signoria, che a lutti pareva di novo, et si teniva certissimo fusse sta intercepte dal Papa, e più ch’el Fioravante, che per il Consejo dei X fo mandato a Franza, non pareva di ritorno; ta-men si sa a dì 2 Zener zonse a Paris. Si tien el Cardinal San Severino intertegni le nostre letere, per far piacer al Papa. Queste lettere di Roma erano in zifra. Poi dirò il sumario. In questa matina, do galie sotil messeno banco a l’Armamento, sier Bernardo Contarmi qu. sier Teodosio, sier Domenego Lion qu. Sier Alvise, justa la parte presa. Et prestono a la Signoria ducali.... 255 Dì sier Pietro Pasqualigo dotor e cavalier, va orator in Franza, fo letere date a Nizza, a dì 11 Zener. Come parti da Zenoa e vene a Saona, dove zonto, il doxe di Genova la matina li mandò a dir per suo fratello, qual vene a posta lì, come avea nova certissima di Franza, a di 1, il Christianissimo Re morite. Et lo ringrazioe, et poi si parti et andoe al suo viazo ; et è zonto lì ; seguirà il suo camino a Lion, e lì aspelerà il colega. E altre particularilà, si-come in dite letere si contien. Da Napoli, di Leomrdo Anseimo console, di 6 Zener. Nula da conto. De le occorenlie de lì, e zercha formenti. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dtim. Et per ultimar la condota del signor Renzo, furono mandali do Savii di setimana a casa soa a S. Fantin, quali fono sier Polo Capello el cavalier savio dii Consejo et sier Marco Minio savio a terra ferma, I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XIX. et parlono insieme, et poi rilornorono in Colegio a referir a li Savii. In questa matina, l’orator a Ferara, ch’è amalalo, mandò a la Signoria alcuni avisi dii Ducila, con nove di Franza vechie, che il Re anderà a lleims a unzer-si, et che l’era caldo a le cosse de Italia, et di presenti fati eie. A dì 3. La matina, l’oralor di Franza fo in Colegio, et si maravigliò non esser letere di Franza. Comunicò quello l’haveadi Roma, che nulla era da conto. Di Padoa, di rectorì. Come liaveano incanlà el dazio dii sai, e sier Nicolò Coppo provveditor al sai era lì, e altre occorentie, et è cressuto lire 3000 di più di quello era l’anno passalo. Dii capitano generai, lettere. Zercha danari. E i nimici sono ut supra. E si dice che è per muoversi ; ma non si sa quando. Da Vicenza, di sier Nicolò Pasqualigo podestà c capitano. Zerca sali e altre ocorcntie ; nula però da conto. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dum. Non voglio restar di scriver questo come a 255* questi tempi la terra nostra è su grandissime fesle. Prima si fa tre comedie, per tre compagnie, a Murano in cha’ Capello, li Zardinieri; a la Zuecha in cha’ Trevixan, li Ortolani, et la compagnia de Immortali a San Beneto in cha’ Pesaro. Poi si fa per la terra le feste in vari campi di caza, e vi è assaissime mascare per la terra. Poi si fano molte cene et compagnie, si danno fasani, pcrnise, etc. Poi la terra, licci sia su gran spese e angarie, tamen li homeni si fanno ziponi inzupadi tutti che valgono ducati 8 e 10 l’uno, le calze fodrà d’oro e tajade di sopra, e altri listade de restagno d’oro ; le done etiam fanno veslure d’oro di soto e di sora panno, over frizeto tajato, ch’è grandissima vergogna, pur tutavia le vanno con zocoli bassi, et con certo habilo che vanno in ve-stura, et do pera de manege, che par abino vesta Traverse più non si porta nè si usa ; ma ben rocheti. Noze poche si fa; pur questo anno fin ozi, eh’è Sabato, di 3 Fevrer, è sta fato para.. da Marzo in qua ; el forzo di sposalizi si fanno per tempo in chiesie lontane, come Castello, S. Maria di Grazia eie. A dì 4 Domenega. Di Padoa fo letere al solito, nulla da conto. Di Udene, di sier Leonardo Emo luogotenente. Come li nostri cavalli lizieri et stratioti erano andati su quel de i nimici, et fato butin de animali, ita che haveano menato in la terra cai. .. de animali grossi et menuti. 27