7C3 MD1X, FEBBRAIO. A dì 27. Vciiciio in colegio 2 oratori di..... . ... Carabodan, vayvoda, qualli exposeno . . . Item, passò per piaza la compagnia di Bernardini da Parma, eontestabele, de|>utato a Fiume, con 100 fanti ; et fo datoli li danari et expedito subito. Item, vene in questi zorni alcuni nontij dii conte ......Frangi panni, otTerendossi a la Signoria in queste imprese ; fo ringratiato. Item, Bot Andreas si averi ; ma Marco Antonio Cotona non à acetato l’acordo, dicendo esser capetanio di fiorentini et averli dato la ferma. Da poi disnar fo pregadi. Et leto le infrascripte letere : IH Faenza. Dii bon animo di quelli citadini etc. Di Cremona, come ho scripto di sopra, et di 24. Che a Toresele è sta fato 2 bregautini, et a Polesene 3 altri, di qual 3, uno è za bulato in aqua; i qual lochi è castelli di Palavesini etc., ut in lit-trris. Et aver mandato a dimandar artilarie al podestà di Crema, qual dice bisognarli a lui ; et altre par-ticularità, ut in litteris. 359 Di Crema, di sier Nicolò da dia' da Pesaro, podestà et capetanio. Avisi auti di cosse di Milano, e dii zonzer dii gran maistro etc. IM Milam, dii secretano, più letere. Et come ha ’uto, a dì X l’oralor nostro partì di Bles per Lion, acompagnato da doy zentilomeni datoli per il re. Item, dii gran maistro zonto a Milan. Item, esser sia publicà, niun subdito dii re si vadi a soldo di altri, sotto gravissime pene etc. Di domino Antonio Cao di Vacha, cavalier, colatemi zernral nostro, date a......Come à comenzà a far le monstre su le stale, jnxta i mandati ; et à fato a domino Antonio di Pij, qual lauda, e altri, et trovato benissimo in bordine. Dii Zante, di sier Antonio da Multa, pro-vedador, di 12 zener. Avisi ; il turco steva mal. Item, di una cometa parsa lì al Zante. Di Homa, di li oratori, di 19; et ne son di 20, ma son drizate al consejo di X, et non fo lete. Ma per queste si ave, el papa voler esser neutra!, e non voler dar danari a Pranza. Item, aver dito a li oratori di Pranza, che non è tempo ancora etc. Item, aver fato pasto a diti oratori francesi, et va temporizando. El il Cardinal Pavia vini a Bologna ; el papa va a Civita Vechia. Di Dalmatia, fo letere. Di certa inuiirsion di martolossi, et fato assa’ danni, menalo via animali et certe anime etc. Fu posto, per i consieri, farexenle certe munege di l’Anontia’ di Cremona, di ducati X a l’anno, di dazio. Presa. Fu posto, per i savij, mandar certi maranidi sali da Corphù a Cataro, ut in parte. Fu posto, per i savij, scriver una letera al baylo nostro a Constantinopoli, che digi a li bassa, che non li pari di novo di queste inotion di arme et armar fa la Signoria, eh’ è processo per la paxe fata tra il re di romani e il re di Pranza, et fanno exercito, e cussi nui femo per varentar il stado nostro ; et che volemo perseverar la pace l'erma con il signor. Et uno savio voleva non dicesse, se prima li bassa non li dicesse di questo a lui. Et andò le do parte ; et fo presa, che dovesse lui dir prima. Et fo comanda gran credenza. Fu posto, per i savij, dar a sier Batista Polani, fo preso soracomito a Modon da’ turchi, qual andò per socorerlo, et è stato presom a Constantinopoli, che 1’ habi la capetaniaria de l’ixola di la Zefalonia per anni XV, qual l’ha i iioli fo di sier Anzolo da Canal per anni X el compie. Et fo presa. Et fo lato scurtinio di provedador a Bimano, justa la parte presa. Et rimase sier Lunardo Bembo, fo baylo a Constantinopoli, quondam sier Piero; soto, sier Domenego Dolfim, fo capetanio al colfo. Et qui avanti sarà posto il scurtinio. E ledo provedador a Bimano, 3 juxta la parte presa. Sier Jacomo Manolesso, fo provedador a Buti-stagno, quondam sier Orsato. Sier Almorò Pixani, fo vice capetanio al colpito, quondam sier Ihronimo. Sier Zorzi Trivixan, fo sopracomito, quondam sier Andrea. Sier Alvise Salamon, fo provedador a la Zefalonia, quondam sier Piero. t Sier Lunardo Bembo, fo baylo a Constantinopoli, quondam sier Piero. Sier Lunardo Michiel, fo governador a Otranto, quondam sier Maphio. Sier Daniel Dandolo, fo provedador a Feltro, quondam sier Hironimo. Sier Domenego Doliìm, fo capetanio di le galie bastarde, quondam sier Dolfim. Sier Alvise Dolfim, fo podestà e capetanio a Cividal di Belun, quondam sier Dolfim.