403 MDXV, GENNAIO. 404 et havendose per cerio, ¡11 quelli boni tempi, non po-terse mai ritrovar, come con e (Tee lo non si ritrovava, homo de tanta temerità, che ardisse nè presumesse romper i confini del bando suo et la obedientia del Slado; cosa de sumtna importantia et necessarissima a la bona conservation de quello ; ma vedendose, a questi nostri tempi, l’audatia predila dei sceleslissi-mi delinquenti esser usque adeo processa in tanta licenlia, che non obstantc i exilj causadi da quan-. tunque gravissimi et atroci delieti, se fa no licito star in questa cità nostra con perpetration de infiniti e-normissimi inconvenienti, et sulsequenter murmu-ration et scandalo de tutta la terra, et con poco lio-nor del Dominio nostro, è al tutto necessario de occorer et proveder, et però : L’anderà parte che, ex mine, tutti i banditi de questa cità nostra definitive in perpetuo, et quelli che de ccetero se bandirano, zorni 8 da poi sarano sta mandadi ai confini et bandii in questa cità nostra et per tulio dentro dai confini del Ducalo nostro, possino esser impune offesi e ti am usque ad mor-tem inclusive. Et aziochè questa tanto necessaria delibcration sortisca el desiderato effecto con remedio opportunissimo et penilentia conformissima ai delinquenti, imitando quello vicam inimicos nieos de inimicis meis, sia etiam ex mine statui-do et preso: che cadaun bandito per homicidio puro de questa cità nostra, amazando uno bandito de qualunque bando perpetuo de questa cità nostra, per qualunque delieto in questa cità nostra e per 245 * lutto dentro dai confini del Ducato nostro, sia absol-to del bando suo de homicidio puro: cadaun veramente bandito per asasinamento, over homicidio pensado, perpetuo de questa cità nostra, amazando uno altro bandito de questa nostra cità in perpetuo, per asasinamento over homicidio pensado, in questa cità nostra et per tutto dentro dai confini del Duca- lo nostro, sia absollo dal suo bando de asasinamento over homicidio pensado. Et sia publicada sopra le scale de San Marco, et comenzi aver execulion zorni 8 da poi la sua publication. f De parte.....1G1G De no....... 67 Non sincere... 1 Et cussi il di sequcnle fo publicata. Die dicto. L’oficio nostro dii Zudegà di petizion, è de quella importantia che ognun intende, imperocché a quello oficio se judica cause et lite da 50 ducati in suso ; et perchè, per la poca utilità che se traze de dito oficio, molli recusano intrar, per modo che si non si fa provisione le cause che vanno a quel oficio vegnirano grandemente ad patir; et pertanto essendo necessario pro veder, l’anderà parie : che per autorità de questo Consejo i zudexi che de ceetero sermo clecli a dicto oficio, haver debino per cadaun de loro ducati 10 al mexe lieti, de li quali non pos-siuo esser astretti ad alcuna contributione, lansa over niità del nelo, ma la Signoria nostra, eveniente casu, sia tenuta pagar per loro de li danari publici; et possino scontar esso suo salario si nelle sue an-garie come in quelle de altri, et ogni volta che se haverà ad metter parte de la mila del neto, aut de altra contributione, dicti zudesi siano nominati e-sclusi, et quando etiam non fusseno nominati se in-lendino 11011 esser compresi di dieta parte di la milà dii neto; et habino conlumatia sicome hanno al presente; possino esser electi in ogni loco non obstanle che i siano ne l’ofizio ; et non se intendi presa la presente parte se la non sarà posta e presa nel nostro Mazor Consejo. Fo presa in Quarantia criminal, a dì 27. f De parie.....1149 De no....... 116 Non sincere ... 3 11 Christianissimo Re novo, ha dato le sue 100 246 lanze al Bastardo de Savoia. Lo governo de Guiena a monsignor de Laulreeh, et 1’ ha facto marescallo de Franza in loco del ma-rescallo de Gié morto. El Re Christianissimo è stato a far reverentia al re Alois morto, come è costume, poi andò dalla povereta Regina. Non poteresti creder quanto dolor moslra della morte del suo Re. Quando è stato monsignor de Lanson in corte, el Re li ha donalo el governo de Normandia et lo contado de Armignach, quale è lo più bello membro delli baroni de Franza. A monsignor de Nanvers ha restituido dieci mila franchi de intrata, che il re Alois per sdegno gli teneva. Lo conte de Santo Polo fratello de monsignor de Vandome, ha avuto 50 lanze. Ila confirmato l’oficio suo al gran scudier, con molle bone parole; lo medemo a monsignor de Lon-gavilla, et ha confinila tutti li ofìcj a quelli che