307 MDX1V, DICEMBRE. 308 lanze 2200, cavali lizieri 1000, et una bona banda di artelarie, et vera presto. Capitanio di la impresa el duna di Barbon. E altri avisi ut in litteris. Di Padoa, dii capitanio generai, di eri sera. Zerelia lo alozar di cavali dii signor Renzo, eh’è venuti e dieno venir; che sarano più di 1000, voi si alozi tra Piave e Livenza; è loco grasso e non ha hauto danni. Et come lui veri a far la monstra a dì ... a Mestre a li cavali lizieri, stratioti e corvati ; et però li danari siano li per poterli expedir eie. Item, sier Domenego Contarini provedador zeneral scrive in conformità. Di Cavar ter e, di sier Gabriel Barbo podestà e sier Andrea Bondimier capitano, di 3. Come il marchexe di Pescara è sopra il Polesene alozalo con 3000 fanti spagnoli. In Ruigo hanno muralo le porte, excepto una, e sachizato la terra per ben che non vi sia niuno. E cussi sopra il Polesene è resta poihi villani. Minazano voler venir a brusar Cavarzere e luor li animali; sono l'uzili li contadini; et fano adunanza di burchielea la Passiva; e altri avisi ut in litteris, e si provedi perchè quel loco è mal custodito el è in pericolo. 184 Vene iti questa rnalina e con gran pioza, adeo li piati conveneno andar arivar a la riva di Palazo, l’o-ralor dii Signor turco, qual era vestito di caxaca di veludo negro, con zercha 15 de li soi con fes in capo. Havia drio de lui immediate uno turco zovene col zarcular in tesla; era con lui sier Leonardo Bembo va baylo a Constanlinopoli veslito di scarlato e sier Gabriel Moro el cavalier, sier Andrea Mozenigo el dolor e altri dolori e patricii, zerea 1G. Questo ora-tor non ha molto bella presentia. Et venuto in Co-legio, fo mandato per li Cai di X tutti l'uora quelli non entravano nel Consejo di X, et sentalo apresso il Principe, poi salutato da parte dii suo Signor, apresentò la letera dii Signor, qual si farà tradur, et poi comenzò a dir...... 184 * hi questa matina, in Quarantia criminal, per il Cin-so dii Zane, parloe el suo avocliato domino Rigo Antonio e non compì. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consulen-dum, et gran pioza. Noto. In questi zorni, vene in questa levra publi-ce sier Dona da Leze, era podestà e capilanio a Ruigo, che l’altra volta quando el partì di Ruigo restò a • Padoa con speranza di ritornar a la sua podeslaria ; mo’ è venuto via, nè più tornerà. È da saper: gionsecavalli 20distralioti, venuti da Napoli di Romania a Lio a la ventura, in questi zorni, et sarano tolli e dati sotto domino Mercurio Bua. A dì 6, fo San Nicolò. La matina vene in Colegio quel domino Daniel di Fiorio di Friul fato conte di Praia et cavalier Domenega, et è riehissimo: si dice ha ducati 12 mila di contadi. Et disse, come da bon servidor de li ducali 1500 imprestoe per avanti a la Signoria nostra, ne dona liberamente ducati 500. Il Principe lo charezoe el li aceptoe gratiose. Vene poi il Principe, qual fo portato in la carie-ga solita di veludo paonazo in la sua Capella di San Nicolò a messa, justa il consueto. Eravi e ti am con la Signoria il prefato conte di Prata, e compilo messa, si redusse il Colegio, et prima fo ledo queste letere: Di Padoa, dii capitanio zeneral e provedi-tor Contarini zeneral. In conformità, di eri sera. Come, da malina a bore 10, si partirano de lì per Mestre a far la monstra di cavali lizieri eie. Et la farà Venere, cli’ò il dì di la Conceplione, et poi Sabado et Domenega verà ai piedi di la Signoria nostra in Collegio. Et fo terminato mandar li a Meslre do savii a terra ferma a far etiam dita monstra, i quali erano sier Zustinian Morexiui et sier Bortolamio da Mosto savii a terra ferma. De i nimici sono in sul Polesene, si dice hanno abandonà Ruigo el sono reslreti a Len-denara et la Badia. 11 viceré dii dice è a Verona, chi dice è andato in Alemagna ; ma certissimo il signor Prospero Cotona è andato a trovar l’Jmperador, qual è a Yspruch, a consultar insieme. Di Udene, di sier Leonardo Emo luogotenente. Come manda li cavali lizieri a far la monstra a Meslre; et altre particularità di quelle oecorenlie de lì. Vene in Colegio domino Pietro Bembo di sier 185 Bernardo dolor el cavalier, venuto secretarlo e umilio dii Papa, con letere di credenza in forma di brie-ve, et volendo la Signoria mandarli zentilhomeni contra, non volse alcun. Vene solum con el padre lino a la riva dii Principe, et per Palazo andoe in Colegio vestito a la corlesana, che se usa adesso di paonazo; et è con lui Agustin Beazano, è a la canze-laria extraordinario, qual slà a Roma con lui ; e con uno solo lamejo per le poste è venuto. Et mirato, sentalo apresso il Principe, expose la sua ambasata. Colegio siete suso lino passà nona, e fo parlato 185* assai, poi parlilo il prelato domino Petro Bembo, e cussi il Principe con la Signoria, e fo terminato far ozi Colegio, e tulli venisseno per compir di parlar sopra questa materia. Da poi disnar, fo gran pioza, et pur Colegio, come ho dito, si reduse, e terminono mandar per lo episcopo di Aste orator di Pranza, et comunicarli quanto havia exposto esso orator pontificio. Et dito orator stete in Colegio fin hore do di note.