237 MDXIV, NOVEMBRE. 238 Et chiamati li bandii a capelo, sier Filippo Capello di sier Lorenzo qu. sier Zuan procuralor andò in eletion; el qual sentado oferse mandar homeni 25 dii suo a la custodia di Padoa, e cussi fo publicato; et compito di andar le eletion dentro, alcuni che haveano de li soi parenti in eletion si andono a oferir di andar con homeni et mandar; altri andono liberamente, come dirò di solo. Et fo in renga, per Àlvixe di Piero, leto le letere venute di campo a hore... dii capitano venerai., date a San Pietro di Lignago, eri a hore tre di note. Come, cussi come sempre à scrito, cussi è intervenuto, che i nimici ussiti di Verona per voler farlo levar di lo alozamento dove el si trova, nel qual esso capitano havia terminato di star, et i nimici stali a Roveqdiiara se erano levati, come * scrisse, et più in là, dove ad Albarè hanno bulato il ponte per passar 1’ Adexe, et sicome ha auto aviso da Zuan de Naldo, che mandò per obviarli, che non havia potuto per li schiopelieri hanno essi nimici. Sichè fato il ponte, tulli sono passati di là ad Albarè et andati alozar a la Cucha dove i sono. Et queste sono bravarie di carnier, perchè, compilo il pan portato nel carnier, non barano più da viver e si converano levarsi ; nè per queslo esso capitano si voi mover di Lignago, e tien forsi vorano per di là di l’Adexe ritornar a Verona per esser mancho molestati da li nostri cavali lizieri: però si stagi di bon animo e non si dubiti di nulla, perchè voi vincerli a la cesariana e observar quanto à promesso a la Signoria nostra, nè venir con loro aperto marte, ma di fame e slracho farli levar. Et à fato far il ponte, qual va sopra il Polesene, perchè in ogni ' tempo che i nimici volesseno tuor quella via, voi manteniila. A Caslelbaldo è una compagnia di fanti, e cussi a la Badia, et forsi farà che la compagnia di Zuan Paulo Manfron, ch’è alozala a Castignaro, se tiri a la Badia, perchè voi man-tenir quel passo. Et ha mandato li cavali lizieri verso Verona per veder di far qualche bono eflecto, con hordine vedi di brusar il ponle ad Albarè loro, qual per quanto intende l’hanno lassato in l’Adexe ; al qual effecto manda etiam qualche barella armala. Et volendo i nimici venir a la volta di Montaguana, vi manderà li cavali lizieri : et si stagi di bon animo. Tuttavia aricorda si provedi a la bona custodia di Padoa mandandovi di homeni di Venexia, et sarà in proposito, e si se vorano acampar a Padoa, che non lo crede, li farà pentir, lutavia governandosi secondo li andamenti loro. E per la relatione dii fratello di Troylo Pignatello, qual vien da Mantoa et è sialo a Verona quando il campo ussi fuora e vele tutti a ussir, dice diti nimici sono da 400 lanze, ma triste, el li cavali è stà di homeni svalisati sopra il Polesene e remesi a cavalo di cavali di citadini e altri homeni d’arme haveano di più, eh’ eran li spagnoli fanti 4000 in tutto, fra li qual 2000 spagnoli, il resto lodeschi, mal armali, compulà 500 lanzinech. Però scrive si stagi di bon animo, che non è da dubitar di queste poche zente, et si governerà per bora a secondo li andamenti de inimici, e di bora in bora aviserà la Signoria nostra d’ogni oecorenlia. Et manda una relation auta di le cosse di brexana. llelatione di Bartolomeo da Calzinà, mandato per domino Thadeo di la Motella in bre-xan. Dice haver parlalo al massaro di diio domino Thadeo, e che il viceré, qual era ussilo di Brexa et era con 3000 persone Ira a piedi et a cavalo a Chiari, poi Marti 7, quando spagnoli ussiteno col campo di Verona, etiam lui viceré con dite zente in ordinanza si spinse in bergamasca e andò a Calzinà ; et che ussite di Bergamo domino Borlolomio di Villa Chiara con zente : per il che dito viceré se ritirò a Colzè. El signor Prospero Colona, era a Ca-lel Lion, è sialo a parlamento con il duella di Milan a Pizigaton. El che in Brexa era reslà poca zente; et che spagnoli, tulli li zenlilhomcni brexani che po-teano trovar, li pigliavano el li devano laja ; el che il signor Renzo, slato a Bergamo, era ritornalo in Crema. * El compilo di lezer dite letere e questa relalione ; baiolata la prima voxe, che fo podestà a Ciladela dove rimase sier Bastian Querini, fo Cao di XL, di sier Carlo, el canzelier grando comenzò a parlar sul tribunal, dicendo: Perle letere lede le vostre signorie vede quanto scrive el vostro capitano zeneral e li andamenti de li inimici, et che bisogna atender a la conservation di Padoa ; però si algun si voi venir a oferir, come è stà falò, di andar o con la persona o con homeni, o mandar fanti a la dita conservation, si vengano a presentar, perchè sarà per pochi zorni, si farà ben a loro medemi, et li conferirà a li soi hono- ri. Et......non pareva venisse alcun, se non questi che noterò qui soto, qual fono publichali, olirà sier Francesco Barbaro e sier Lorenzo Capello sopra scriti. Etiam vene sier Nicolò Bragadin qu. sier Vetor,con homeni 10 e andar, sier Zuan Balista Gri-mani qu. sier Domenego, con homeni 5 e andar. Et balotato la segonda voxe, di’ era cataver, fu nominato diio sier Nicolò Bragadin, ch’è Soraconsolo, qu. sier Vetor, con titolo, mandò so fradelo a la custo-