297 MDXIV. DICEMBRE. 298 Questo primo dì, uno gentilhomo ha tocato un cavallo in la tesla, et subito cascò morto e '1 gentilhomo se fe’ mal. Ogi, ch’è 11 secondo dì de la giostra, Monsignor con tutti li attendenti sono comparsi adbigliati di veluto biancho, a quarto di broeato d’argento, et per contra lì è stato monsignor Francesco de Barbon, monsignor de Guisa fratei de monsignor de Loreno, tutti acompagnali da bon numero de gentilhomini, benissimo in hordine. Nel romper de le lanze, chi à fatto bene et chi male; le cosse seguiranno ogni dì più a compimento; vero è che li dui signori inglesi, 11 Duca di Suflbch e il marchese Malorf hanno fato benissimo et roto lanze assai. Ogi, ch’è il terzo dì, Monsignor è comparso con gli abigliamenti de hieri, zoè una ciamara di veluto bianco, et li saioni de imbracato d’argento. Lo Infante de Napoli ogi è comparso con soi gentilhome-ni, che li ha messo in hordine Monsignor, et à corso contro Bajardo, el qual come era vizin al ditto Infante, alzava la lanza, et Io Infante ruppe due lanze benissimo, che a lutti dete piazer et alegreza ; apresso al signor Infante aparse una banda de signori inglesi tutti vestiti de una livrea de drappo negro, et tutti corseno bene. Ogi, eh’ è il quarto dì, monsignor de Vandom è comparso per far la giostra tanto honorevole quanto dir si possa. Prima havea 12 signori dinanzi de lui, fra li quali ce ne era tre di sangue reale, el erano tutti vestili a una livrea, zoè una ciamara, meza de satin giallo et meza de satin celeslro, et acompagna-vano el dito Vandom. Ogniun di loro portava una lanza in mano. Poi seguitava el ditto Monsignor con 12 gentilhomeni apresso tutti vestiti a una livrea, zoè 177* li sajoni la mità de bracato d’oro et di veluto verde con certe ietre intagliate et ricamale, la coperta di cavalli et li penachii del medesimo colore. Monsignor con li attendenti è comparso con quel habito e livrea che comparì hieri. Doman, che è Venerdì, se dice che non si farà altro, ma se chiameranno le lize sabato, poi se corerà una corsa di lanza senza lizza, poi combaterano a le spade de arme. Data in Paris, a dì 16 Novembre 1514. 178 Dii mese di Dccenibrio 1514 A dì primo, introno tre Consieri nuovi di là di Canal : sier Piero Lion, sier Francesco Foscari e sier Alvise Pisani dal Banco; Cai di XL: sier Marco da Ca’da Pexaro qu. sier Hironimo, sier Vicenzo Magno qu.sier Piero, e sier Antonio Marzelo di sier Anzolo; et Cai dii Consejo di X : sier Francesco Falìer, sier Pollo Capello el cavalier. Veneno sier Francesco Donado el cavalier e sier Piero Pasqualigo dotor e cavalier, vanno oratori in Franza et Ingallerra, i quali per via di Roma hanno auto salvo conduto da missìer Otavian di Campo Fregoso doxe di Zenoa, di andar lì et passar in Provenza: et fo terminato vadino via questa altra seti-mana. Li cavalli è a Treviso, comprati, 15, ne arano il resto fin 22 ; menano con sè Alvise Bosso el Nicolò Sagudin per secretarli, et li fo dato li danari, et la letera di cambio si prepara, et li presenti di portar a la rama di Franza, li quali sarà notadi di sotto. Veneno alcuni oratori di Grado, dolendosi quelli di Maran hanno armato do barche longe, et non pono ussir a pescar, unde fo ordinato darli do barche longhe armale a loro custodia. Di Chioma, di sier Pangrati Ztistinian podestà. Come erano zonli zercha 100 cavali di la compagnia dii signor Renzo, aviati a Monte Alban, e dicono vera il resto tutta via. Di Padoa, dii capitanio menerai, di eri sera, e sier Domenego Contarmiprovedador menerai. De occurentiis. E come Mercurio Bua con li cavali lizieri è a Saleto, et che ha per relation di villani, i nimici aver fatto la monstra a li soi fanti sopra certa pianura Ira Montagnana e Cologna, et erano spagnoli 3000, compulà quelli hanno do paghe per uno, et todeschi 2000, et li sguizari quali sono ... Non haveano voluto danari, non sono ben in acordo con spagnoli; et il viceré era .... e si dice si dieno levar. In questa matina, pieno Colegio con li Cai di X, fono li Savii ; andono dal signor Renzo, sopra la sua expeditione, el qual voi servir questo Stato, et voria il titolo di capitanio di le fantarie darlo a suo nepote, et altre petizione fa; qual le merita et si ha portato ben a mantenir Crema, e lui esser governadore. Fo varie disputatione sopra di questo. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, et fonno sopra questa materia dii signor Renzo, et li Savii andono a casa dii prefato signor a San Fantin a parlarli, et poi ritornorono nel Consejo di X. Fo expedito letere a Roma a l’oralor nostro* in risposta di sue. Fo preso di far per li XX Savii masseri a la Mes-setaria in loco di uno morto ; et questo perchè dò voleano dar lire 30 per uno; et fo terminato fosseno creati a balote per diti Savii. Fo preso, che sier Hironimo Griti qu. sier Marco, qu. sier Luca, qual dete li ducati 100 et non ha la età