233 MDXIV, NOVEMBRE. 234 cativo tempo, scorseno, e falò montar in barcha la mila de li liomeni dicendo voler andar per aqua, e li butono al Paxu, e per ventura trovò uno grippo da Corphù lì. Tolto alguni liomeni dii grippo, andono con la sua barella a la nave et fezeno andar el resto per forza, et li butono al Paxu, e montò sopra dita caravella, et venuto qui in porlo. È sia una bela ventura per diti zentilhomeni, et il peota merita qualche premio da loro. 137 Sumario di una letera da Corphù di Hironi-mo Bidelli, di 23 Octubrio, drizaia a sier Zacaria Trivìxan qu. sier Benedeto dotor e cavalier. Come la nave di Ziprian, presa in questi zorni da uno galion armado a Malicha, che da poi tochò Sa-ragosa di Cicilia fo recuperala mediante el voler de uno si dize di Napoli, dii reame, messo capo di dita nave per quel capitano de el dito galion con altri liomeni 14 a 1’ ixola del Paxu, quelli altri homeni lassò con suo inzegno in terra, et lui con la nave predila si levò et l’ha menata qui a Corphù con tre homcni dii ditto galion; de li altri numero 14 et il capitano dii galion, che dicono esser di caxa Car-dona, li altri ha menato con esso a la volta di Cicilia. L’è venuto di qui uno di Constantinopoli, dize manchar zorni 22, à portato letere a questo rezi-mento, referisse a boca : al partir suo da Conslanti-nopoli erano zonti do ulachi, quali manchavano dii Signor zornate 27 di corier, e furon vestiti di caxa-che d’oro, diceano come el Signor turcho havia co-messo pugna con el Sophì ordinaria a presso Tauris, dove è la più parte di l’exercito dii ditto Signor turco; a la prima fo quasi desfalo, ma che da poi la sua Porla con le arlellarie andò a la volta di dillo Sophì, unde el Signor turcho rimase vincilor, e rupe el Sophì, altri dicono è sta morto da uno archobuso. Dize etiam esser sta portado alcune teste de signori sofiani morti in dita pugna, e averli visti con i suo’ ochii. E poi parlido da Constantinopoli, hà trovado di altri corieri che andava per le terre comandando se facesse festa, per la via di la Janina. Se dize, da poi roto el Sophì, lui si havia recuperato in uno caxal con cavalli 300, et ch’el Signor turcho l’havea assedialo ; lamen non so quello se debia creder che diio Turco sia disfato, over che lui habbi rollo el Sophì; fin pochi zorni aspetemo de intender altri avisi et subito aviserà. A dì 12 Domenega, da mafina, prima reduto el i 38° Colegio. Di campo, dii capitano zencral, fo leto letere, da San Piero di Lignago, di eri, liore 18. Come i nimici, quali erano a Rovcrchiara il zorno avanti, si erano levati e andati a Roncho, mia.....più in là verso Verona, el cussi le loro burchielc late andar in suso. Potria esser volesscno far il ponte a Al-barè clic li è più comodo volendo passar; etiam potria esser volesseno ritornar a Verona. Esso capilano ha mandato cavalli lizieri di quadriedo con Mercurio Bua, et di là di l’Adexe Zuan di Naldo, per veder di vedar si volesseno butar ponte; et si stagi di bon animo, lui non teme di nulla. Etiam il provedador scrisse. Di Vicenza, letere dii podestà. Al solilo, con avisi de i nimici. Di Padoa, di sier Batista Morexini e sier Andrea Trivixan el cavalier, rectori. Come alen-deno a mandar viluarie in campo. Et è ritornato el suo trombela, andò a Verona con li tre spagnoli presoni andono lì per proveder dii viver loro, el qual è stalo alozato in caxa dii conte di Chariati, dove aloza, in palazo dove slava lo camerlengo, qual li disse : « Che ti par? el nostro campo non è slà presto a ussir in campagna, come te dissi ? el faremo il nostro campo inlrarà in Padoa, » e altre parole. E che lui trombeta dice li rispose: ch’el capitano zollerai dice voi andar a tuor Verona. Item, dice che in quella note vene più di 4 slafete di Brexa al dito conte, el come li tre spagnoli andò, erano rimasti lì per far la provision di liaver danari. Di Corphù, fo leto letere di 23 di Octubrio, di sier Alvixe d’Armer baylo e capitano. Acusa aver scrilo a dì 29 per uno breganlin spazato a posta con letere dii baylo nostro da Constantinopoli, e perchè potria esser non fusse cussi presto, dovendo partir una.... replicha dite letere, et manda la copia di una letera dii baylo nostro, li scrive di 30 Septembrio, il sumario dirò di soto. In conclusion, di le nove fo dite prima dii Turcho, scrivea era slà vincilor et morto il Sophì, tarnen la verità è che il campo turchesco era slà roto prima grandemente dal Sophì, et potria esser il Sophì fusse retrato; ma non è morto, ma vivo; con allri avisi ut in Uff e-ris. La copia sarà qui avanti. E come nel campo dii Turco erano da 4000 schiopelieri. È da saper, in le letere dii campo è questo aviso: come i nimici li a Roncho haveano butà il ponte, qual (1) La carta 137* è bianca.