I7f> Sonetto fatto per Sopiti. Se ilice che ’! Sophì fa nova prova contra ’1 sol darri e metili in terrore, e Machon, con la secta pien d’erore, medecina a so piaga non ritrova. L’ Aquila contra il Gaio aspra ne mova, e Spagna a Kranza dona el so favore ; el bon Pastor sta pur in timore, e che Bologna la serra non riprova. Marzocho, el ferrarese, el mantoano con molti in febre stan con le persone; el celeste Leon ha tolto in mano I.a pena per formar nove rasone. Che credi che sarà? Per non dir vano: quel che '1 Signor là su ferma e dispone. 88 Dii mexe di novmibrio 1507. A dì primo. Cai dii consejo «li X ili questo ine-xe: sier Alvixe Arìmomlo, sier Zorzi Emo, sicp Al-vixe da Multa, siali alias. In questo torno fo il di de Ogni Santi. F.l principe, de more, fo in chiesia di San Marco a messa, con li oratori Pranza et Spagna, perchè altri non vi sono al presente. F, poi distia • 0 fu. Fo il perdura, di colpa, di pena, a Santa Trinità, abuto novi ter da questo papa per compir la chiesia che si fabricha. A dì 2. A Lio io fato la mostra di 310 cavalli di stratioti, venuti su do arsilij, lati 5(i0 a Napoli di Romania per il provedador di l'armarla, et 70 dii Xante. Et andò a far la mostra sier Alvise di Prioli, sier Murili Zorzi, d«)lor, savjj a terra ferma. El hanno auto 3 puge di lì, a ducati 3 per «cavalo; et ne bavera 2 altre et la biava, lire 10 al dì per cavalo; et anderano in Frinì. Questi fono mandati a tuor, per le turbulentie di la venuta di l’imperador in Italia ; famen per questo inverno 0 sarà, et li stratioti e spesa romagnirà. .Sono venuti zercha 30 senza soldo e senza esser scriti. Domino Zuan Lasehari, oralor di Franza, fo a Lio a vederli; sì che Pranza e la Signoria nostra mostrano gran unioni. A dì 3. Fo consejo di X con zonta di cole-gio etc. A dì 4. La malina sier Piero Venier, venuto ca-pitanio e provedador a Napoli di Romania, fo a la Signoria et referì. Da poi disnar fo ciliegio di la Signorìa et savij ad consulenti uni. F.t deteno etiam addienti». 17« A dì 5. Fo consejo di X con la zonta. Et fono ba-lotadi li provedadorì dii sai ; cassier a la cassa granda sier Alvixe Sanudo, noviter rimasto. Item, deteno la Torcsela a sier Pollo Trivixan, el cavalier, fo provedador a Salló, intromesso per li svndiei; el qual stava in caxa dii capitario dì le prexom, in corte. Adì 6. Fopregadi. Et Icto le infrascripte-teiere, videi ice t: Di Napoli di Romania, di sier Michiel Memo, retor et provedador. Scrive mal dii suo collega, sier Hironimo Baffo, capitario, e «là testemo-nianza sier Piero Venier, vieti capitanio di lì. Et scrisse di lui molte cosse, e di la discordia Itioro; adeo aricorda, la Signoria cometi el provedador di l’armarla fazi processo etc. Adeo esso sier Micbiel da quelli di pregadi fo laudato, c biasemato mollo il Baffo. Di Roma, di V orator. Come è sta dal papa a ringraliar di la publication di vescoadi, e patriarci)»’ di Constautinopoli al Cardinal yslrigoniense. El co-lotptij col papa zercha tal materie. Dii Cardinal San Piero in Vineula, nepote dii papa, date a Roma. Ringratia la Signoria dii vescoado di Vicenza datoli ; si offerisse etc. Di Napoli, di Lttnardo Anseimi, consolo. 0 da conto. Dii ritorno di la principessa di Bisignano, che fo (pii; si lauda molto etc. Di Eiemagna, di sier Vieeneo Querini, ora- 88 * tor nostro, di..., date a Brunici». Come il re è andato vorsso Costanza, dove è aduna assa’ zenle; e si dice torà l’impresa per la via di Savoja. ite»»,(tessendo in Alla, a dì... di octubrio, li mandò a dir, che havendo inleso la risposta «li la Signoria, la qual non la intendeva, el che ’1 volea saper se la Signoria voi dar ajuto a Franza, o non, contra di lui, e se risolvi ; et perlió esso oralor andasse a Brunici), dove stesse zumi X, et in eaxo non havesse altra resultinoti di la Signoria, si dovesse levar e andar via. F.1 «piai loco di Brunici) è vicino a Butistagno etc. Di Riva, di sier Marco di Renier, provedador. Alcuni avisi di zenle di sopra ; et cavalli 600 si aspetava a Trento, e li preparava le stanzie. Et altri avisi, ut in litteris. Di Roveri, di sier Zuan Francesco Pi.vani, podestà. Di nove aule [ter soi esploratori di le cosse ut supra; sì che è molion di zenle. Fo posto per sier Lunardo Orimani, savio dii consejo, perla opinion zercha questo oralor, quello l’baiti a far etc. El parlò conira sier Andrea Venier; li ris|)»>se sier Antonio Trini, procurator, savio dii consejo. Andò la parte, et fu presa: videi icet, che MDVII, NOYt:\lltHE.