265 MDXIV, NOVEMBRE. 266 non si poteva star, di le persone 4000. Ha mirabel gralia, Io vi fui, ha mirabel sporzer et lengua eloquente et voce che si fa intender. Predicò de Insti-tia Bei dicendo : si nui se convertiremo a Dio, Dio sarà placato, et quesla monarchia nostra sarà più felice che prima. Non partisse la sua predica, aliega auctori assai, et è bon ; disse uno capitolo de Italia et uno soneto al Crocefìxo; fece assa’ esdama-tione, e infine oration a Jesù Christo, pregando li fosse ricomandà questa città; riprende i vidi con gran modo, maxime sacrilegii et baratane si tien in quesla terra; è di età de anni 30; predica solum le domeniche et le feste. Et reduto il Colegio, vene do man di lettere di campo, una questa matina, l’altra questa note. Et il Colegio si reduse prima a lezerle in camera dii Principe. Poi lete e udito messa in l’allra camera, vc-neno lutti in Colegio. Et prima le letere di eri, liorc 18, con avisi di campo, nulla da conio. Sono ut supra. Item, dii mandar di 200 cavali lizieri, il Contili e altri verso Bergamo, con ordine etiam vedino di far qualche bon elledo. Di hore 23, di ditto capitanio venerai, pur di San Pietro di Lignago. Come era venuto li uno di Marco da Zara capo di corvali, el qual andò con li altri cavali mandati verso Bergamo. Referisse esser andati avanti per andar a . , . . , e prender uno homo dii viceré era lì per mandar letere d’uno campo e l’altro, e intender li andamenti di soi capi, Et avisa aver trovato do spagnoli ritornavano da Bergamo dii campo, quali erano stà soi presoni et andavano a Loreto per volo ; li disseno come Mer-core spagnoli haveano auto Bergamo, el che, falò la bataja, el signor Renzo vene a parlamento con il viceré et con il signor Prospero Colona, et concluseno darli la terra salvo lui e li soldati, i quali il Zuoba erano ussiti fuora e aviati verso Crema ; et che era stà leto taia per il viceré a Bergamo ducati 50 mila. Item, come per altri ha inteso questo inslesso ; per il che non li à parso andar di longo, e avisa il signor capitano tal mala nova. Scrive etiam dito capitanio che il capitano Zucaro spagnol, qual fu preson nostro e lassato per il capitano per veder di rebaver suo nepote con fede di ritornar e non è tornato, et li 157 * manda a dir come Mercore Bergamo si rese al viceré, e ’1 signor Renzo é salvo con le zente nostre, et è stà dato taja a Bergamo ducati 40 milia ; il qual capitano Zucaro se ritrova in campo ad Albaré. Scrive dito capitanio che avisa questa nova e starà oculato etc. Item, sier Domenego Contarmi proveditor venerai, di hore 24, scrive in consonanza. Et tutta la terra fo piena di quesla nova pativa, et ogniundiceva la sua, desiderando il signor Renzo e le zente siano salve; chi dieea bergamaschi si hanno voluto dar, e il signor Renzo visto questo ha patullo prima ; chi si doleva de li ducali 50 mila, che mantegnirà spagnoli in campo; chi voria il campo nostro che è a Lignago fosse in loco securo a Padoa e non star a Lignago in pericolo : e cussi si feva vari discorsi. Vene l’oralor di Pranza in Colegio a dolersi di quesla nova. Fo proposto, per sier Piero Trun savio a terra ferma, di far Progadi ozi, e star in aspetation di lettere di campo; etiam fece intender voleva far ora-tor a Roma in luogo di sier Piero Landò, non si poi exercitar, sicome alias fé lezer la parte, con condi-tion vadi in termine di zorni 15 solo gran pene; et fo terminato consultar ozi, et far Gran consejo et doman Pregadi. Da poi disnar adunca, fo Gran consejo. El prima a nona: Di campo, fo letere di San Pietro di Lignago, dii capitanio venerai, di hore una e meva di note. Replica la nova di Bergamo, et la relalione auta per quel messo di Marco Zara in scritura, conforme a quanto scrisse a hore 23. Item, manda una letera aula di Castion di le Slaiere di mantoana, di domino Zuan Francesco di Duchi, di 17, hore 23. Scrive nel nostro campo al conte Velor di Marli-nengo, il sumario dirò poi, et manda una letera di quel Cosma nontio di lui capitanio, che andò a’ sgui-zari, over grisoni, drizata a esso signor capitanio. Di Castion di le Staiere, di 17, hore 23, di domino Zuan Francesco di Duchi, letere. Come ho detto, scrive di nove di sguizari. Item, di certi fanti ha mandato a Bergamo al signor Renzo, et come haautounaleleradi Bergamo di esso signor Renzo di 13, qual li scrive in risposta di sue : come ha inteso verà li 600 grisoni in Bergamo, li piace assai, et bisogna vengino presto perché i nimici lo stren-zeno molto; et che ditti sguizari 3000 bisogna vengino Iontan di Bergamo, e darli aviso, aziò possi ordinarli quanto abino a far e poter dar adosso a li nimici. Di Cosma homo dii signor Bortolamio d'Al- 158 viano capitanio venerai nostro, date a — dri-vate a dito capitanio, scrite a dì 11. Come, insieme con pre’ Corado’ era andato, et in camino trovono alcuni sguizari quali volseno danari, dicendo aver speso, ito che convene dar ducati 18 per uno di quelli portava, zoé di ducati 400 li fo fati a numero