735 MÜ1X, FEBBRAIO. 736 Sier Zacaria Cabriel, è di pregadi, quondam sier Jacomo. Sier Zuain Bernardo, è di pregadi, quondam sier Andrea. Sier Vicenzo Grimani, è di pregadi, di sier Antonio. Sier Aivixe Moeenigo, el cavalier, è di la zonta. Sier Piero Marcelo, quondam sier Filippo, fo capetanio a Bergamo. Sier Marco Zorzi, fo cao dii consejo di X, quondam sier Bertuzi. Non. Sier Nicolò Trivixam, procurator. Sier Bernardo Barbarigo,to cao dii consejo di X, quondam serenissimo. Sier Francesco Barbarigo, quondam sier Zua-ne, è di la zonta. Sier Alvise Zorzi, fo avogador di coinun, quondam sier Polo. Sier Tadio Contarmi, fo avogador di comun, quondam sier Andrea, procurator. Sier Andrea Malipiero, el provedador sora la chamèrad’imprestidi, quondam sier Matio.. Sier Ilironimo Venier, el provedador sora le pompe, quondam sier Marin, procurator. ' Sier Batista Valier, el provedador di comun, quondam sier Ilironimo. Sier Alvise Foscarini, el 40, quondam sier Bernardo. Sier Marco Donado, el 40, quondam sier Matio. Sier Jacomo Corner, el 40, quondam sier Marco. Sier Zuan Alvise Soranzo, el 40, quondam sier Beneto. Sier Ilironimo Bernardo, quondam sier Alvise, è di pregadi. Sier Antonio Capelo, el provedador di comun, quondam sier Lunardo. Sier Silvan Capelo, che fo provedador di comun, quondam sier Lunardo. Dii mexc di fevrer 1508. A dì primo. Introe a la bancha tre consieri di qua da Canal: sier Bortolo Minio, sier Nicolò Dandolo et sier Cristophal Moro; et tre capi di 40: sier Bernardini Dandolo, quondam sier Francesco, sier Piero Gradenigo, quondam sier Anzolo, et sier Marco Antonio Navajer, di sier Michiel. Da Riva et Roverè fonno letere. Cliome lia-veano, che la dieta di Bolzam era compita, et promesso certi danari al re di romani; ma non voleno più guerra, ut in litteris. Conclusive, di Alemagna non si sente preparatiom alcuna. Itern se intese, domino Zuam Laschari, orator di Franza, el qual si partì dicendo andava a Milan, par che, smontato al Frassine, sia andato a la volta di Mantoa; e cussi fo con effecto. Et dicitur, il re à dato al marchexe predito, che haveva con lui prima 100 lanze, borra li à cresuto____Tamen per la terra fo divulgalo, che ’1 prefato Laschari era sta, per il consejo di X, fato retenir a Padoa, tino si sapesse qualcossa di l’orator nostro, sier Antonio Condol- . mer, il il qual 0 sì sapeva. Tamen non fu vero; ma ben fu vero che per avanti, per il consejo di X, li fo scripto che ’I bruzasse tutte letere e registri, acciò non capitasse in man de’ francesi ; adeo è chiaro, siamo in aperta guera con il re di Franza. Et tutta la terra stava in aspetation di due cosse: l’una, di Roma, che ’1 papa fazi liga con nui; et l’altra, che ’1 marchexe di Mantoa vengi a nostro soldo, al qual è sier Carlo Valier andato, come ho scripto di sopra. Li tormenti eresseleno et il monte novo caloe a ducati 90, che soleva valer ducati 100; tamen la terra è disposta ajutarsi, et fanno il tutto. Da poi disnar, justa il solito, per esser la vezilia di la Madona, il principe andò per terra a vesporo a Santa Maria Formoxa, con bavaro, per il coroto di la neza ; che soleva in tal zorno portar manto d’oro e bianco. Era sollo uno orator, lo yspano, domino Filippo Ferre, perchè al presente non vi è altri, perchè l’orator di Ferara è andato a Ferrara per sue fa-zende, et dia ritornar presto. Portò la spada sier Polo Valaresso, va retor e provedador a Cataro ; fo suo compagno sier Almorò Donado, quondam sier Piero, da Sam Pollo. Da poi vesporo fo consejo di X. Et feno 3 di la zonta, in Iodio di 3 consieri intrati: sier Antonio Trum, procurator, sier Marco Bolani et sier Zor/.i Emo. Et questa è zonta nuova sopra le presente materie, la qual sarà notada di soto. Vene letere di Roma, di 28, di oratori nostri, Divani e Badoer. 0 da conto. Li qual non haveano ancora ricevuto le nostre letere, che doves-seno parlar al papa in materia di le occorentie presente. Ma a bocha, il corier scontrò Tajagolla, eo-rier, con le letere, in quella matina che si parti, mia 8 lontan di Roma; sì che di borra in horra si aspetta 343* la risposta. Et il Badoer, che doveva repatriar per hordine di la Signoria nostra, restava lì, perchè il Pixani successor era alquanto risentito. A dì 2, fo il zorno di la Madona. La matina