81 MDXIV, SETTEMBRE. 82 feva per Pregarti, provedador come è al presente sier Marco Antonio Erizoqu. sier Antonio. Et rimase sier Pietro Arimondo, fo consier in Candia, qu. sier Nicolò. Vene una nave di Soria, Nicolosa, carga de... , ........ con letere di quel rezimento et nove di quelle cosse, sicome per la copia di dite sarà notade qui avanti. È da saper, zonse do barzoti con sali di Jeviza, di marchadanti di Puja, quali li portano in Lombardia, moza 500, et tratono dar danari a la Signoria, vide-licet ducali do per moza et habi il passo de intrar in Po. E cussi nel Consejo di X, fo preso di conceder tal cossa con la zonta, e lo mal fato, nè mai più la terra ha dà trato nè passo a sai di Jeviza, e fo con gran biasmo. Le qual barzote andono a Cliioza, e lo mandato lì a mesurar aziò pagino li ducali 1000 e dii resto sia afondato in mar. E fo gran remor di questo in Golegio, e il Principe si dolse assai perchè non era in Consejo di X quando fu falò tal cossa, adeo la terra si dolse assai perchè li nostri inimici trarà con dito sai ducati......milia. Et cussi da poi nel Consejo di X fo tajà dito merchado e retenuto i sali a Chioza, sicome dirò al loco suo, e tulli laudò questa deliberation. 47 * A dì 25 la malina. Il Principe In Colegio, sicliè ogni matina vi era e più non scriverò di lui, ma non va ancora in Pregadi, nè in Consejo di X, et man-cho in gran Consejo, perchè convien esser portado in cariega, perchè non poi caminar solo. Di campo, di eri sera. Come i nimici levano far uno ponte a la Badia. Si dice voleno levarsi questa mane di Este tutto il campo e andar sopra il Po-lesene, poi passar e andar alozar in Riviera di Salò. Dì Hong aria, fo letere di Andrea Surian dotor, orator nostro, di 4 Septemhre, da Buda, ..............(1) Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta. Di campo, letere di osi, hore 19. Come ha letere di Mercurio Bua, qual è con li cavali lizieri andato verso i nimici, che ’1 campo è levato la matina certissimo di Este et andato a Saleto, et era reslà il retroguarda, qual etiam si aviava. Havia preso do spagnoli : dicono il campo si lieva et va verso Ligna-go, non sa se passerano l’Adexe. 48 A dì 26, fo letere di Roma, di 21, di l’orator nostro. Qual fo lete in camera dii Principe con li Cai di X, et nulla fo dito di esser di novo, solimi non era letere di Pranza, le ultime fo di primo. Par (i) Le lettere non ci sono, I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XIX. che il Papa ticn il Re non voy venir in Italia per questo anno, et però non risponde, per poter dir l'è inverno non è più tempo oh’ io vegni ; e prima voi aver la Raina, etiam a tempo nuovo venir poi con exercito e forse qualche accordo con sguizari. Scrive coloquii auli con il Papa. 11 Cardinal Bibiena havea la fevre, et etiam el frate Querini era pezorato et steva mal. El non fu letere di sier Vetor Lipomano, per esser etiam lui amalalo. Era etiam lelera di Spagna di l’orator nostro secretissima eie. Di campo, di eri sera. Come i nimici certissimo si bevano, et il capitano li ha mandato li cavali lizieri driedo, perchè si levono la malina a dì 25 per tempo ; vanno verso Saleto. Di Crema, fo letere di sier Bortolomio Contarmi capitano, di 20. De occurentiis. Qual etiam fono drizale a li Cai di X, per la materia si Irata lì, la qual noterò più copioso di soto. Vene sier Sebaslian Moro fo podestà e capitano a Treviso, vestito di veludo paonazo, con gran comitiva di parenti, per terra a San Marco, e poi in camera dove era il Principe. Referì et fo brieve, perchè non era tempo, perchè voleano far li baiolini justa l’ordine dato, et cussi fono facli. Vene etiam sier Piero Pasqualigo dotor et ca-valier, avogador, stato in Val di Marin a formar processo etc. Da poi disnar fo Collegio di savii ad consulen-dum, et di li Consieri a dar audienlia publicha. Di campo, di osi, hore 15. Come i nimici erano zonti eri sera lutti a Cologna e lì intorno. Itcm, dii zonzer di Savii era lì, el la monstra che si dovea far ozi si farà Zuoba a dì 28; et altre occuren-tie, ut in litteris. Noto. Fo dito una zanza, incerto auctore, che Bergamo havea levà San Marcilo, tamen non fo vero nulla. Ben il capitano di le fantarie havia certa praticha et intelligenlia dentro con alcuni marche-schi e scrivea al Consejo di X. A dì 27. La matina fo letere di campo di eri sera. Come tutto il campo era a Cologna e lì intorno, el voleano aspelar la resolulion de la dieta si fa a Ispurcli dove era il conte di Chariati, et par non vadino di longo più in Lombardia, (ulto l’esercito, perchè quelli di Verona e di la Riviera li voleano dar danari perchè non andasseno di longo. Et nota. Si bave uno altro aviso, che ’1 viceré mandava 200 homeni d’arme et 700 fanti a la volta di Crema per cresser l’exercito dii signor Prospero Colona ; tamen non è certo. Di Corfù, fo certi avisi con letere. Et avisi 6