410 MDXV, FEBBRAIO. 420 Vene a Colegio domino Benedeto Crivelo conle-stabile di fantarie, et fo quello ne delle Crema e fo provisionalo, el qual è amalato di gallico, et volse alcune cose. Comesso a li Savii. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fato capitano a Zara in luogo di sier Francesco Foscari, ha refudado essendo in regimento, sier Agostin da Mula, fo di Pregadi, qu. sier Polo; et Patron a l’arsenal sier Michele Malipiero qu. sier Giacomo qu. sier Dario, et zi tre volte fo facto, e niun passoe. Ilora questo sier Michiel è rimaso, che mai più fo balotalo in Gran Consejo ni altrove. Et è da saper: in questo zorno fo cressuto uno banco novo, in mezo al banco quinto, el qual insieme vano a capello; tanla mullitudine è a Consejo, maxime di zoveni per danari prestadi venuti, ch’è più di 1500, et sono al balotar 1500, oltre i cazadi et i elecionari. Nè voglio restar di scriver, che fato il conto di tutti li zentilhomeni semo per tulo Zener numero .... fuora tra rezimenti e altro, et quelli non veneno mai a Consejo numero.....si chè si potria venir, si volesseno, numero .. Ma dito sexto banco durò pocho, et fo levato, come dirò poi. 25G . Adì 5. La malina nulla fo di novo, solum verificato quello eri fo ditto, che Marinato capitano di le barche del dazio dii vin, verso Livenza, era sta ama-zato da alcuni castellani conlrabandieri, et ha auto ferite, et altri oficiali di la sua barca fo amazati; et che merita questo perchè promise a diti castellani, trovandoli con vino lassarli venir, et poi trovatoli volse luor le barche. Ilor ha compilo. Et per un altra barca di oficiali, che sentì el rumor, andata lì, trovono la barca di Marinato con li morii dentro, che nessuno di la barca li mancava, et fo condola di qui. 11 corpo di dito Marinato fo posto in cliiesia di S. Fosca con un bel baldacchino, et poi a dì G fo sepolto a Santa Maria di Gralia. Era riclio più di ducati 1000 contadi. Et fo leva una canzon per la sua morte, qual si cantava in la terra, ch’è in sostantia : bora si poi andar a torno con la zucha e col bolazzo, che l’è morto Marinazzo. In Collegio nulla da conto. Vene sier Filippo Ba-sadona pagador in questa note da Padoa, per il qual fo mandato, et fo con li Savii per dechiarir certe partide e denari dati. Et poi licentiato, ritornoe a Padova. Vene il segretario dii capitano zeneral in Colegio, zerclia occorentie achade al capitano, licet di denari et altro. Et come si farà la zostra; et par-loe sopra questa. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad coìisnlen-dum. A dì 6. La matina fo le ter e di Poma, di sier Piero Landò orator nostro, di 2. Come era stato dal Papa, et scrive coloquii ha abuto insieme, e ch’el Papa dice star a veder, per lui non mancha etc. Et Soa Santità è andata fuora a piaceri di Roma, in uno locho dito Palo, con alcuni cardinali soi. Non è lettere di Franza. Manda lettere ha auto di l’orator nostro in Ingalterra. De Ingalterra, di sier Andrea Badoer orator nostro, di 6. Come haveano auto la nova di la morte del re di Franza de lì, sì presto ; et manda una lelera dii re de Ingalterra a la Signorìa, la copia di la qual sera scripta per avanti. Et par haves-seno de lì il re di Franza morisse a dì ultimo De-zembrio, da morte subitanea. Et scrive zerclia danari per lui. Di Padoa, dii capitano generai. Zerca i presoni è qui, todeschi. E scrive mollo altamente, et se per tutta Domenega la Signoria non si resolve, lui laserà li do presoni spagnoli ha de lì ; et in questo cognosse che domandando una cossa giusta per la liberation di suo nepole, la Signoria non li voi compiacer; che saria domandando cosse injuste ? ; con parole imperiose etc. Di rectori di Padoa, di eri. Come i nimici sono al solito sopra el Polesine. Per relation hanno, si dice, è per levarsi ; et è zonti 1000 alemani in ditto campo ; et altri avisi. Dii capitano menerai predito. Fo una lederà 25G ch’el scrive al Re novo di Franza, ben dictada, soli-citando ch’el vengi in Italia. Di sier Domenego Contarmi proveditor menerai, da Conejan. Dii suo venir lì et vedere li alozamenti, et confortando li populi, admonendo li soldati alozati non li fazi oltragi ; e altre occorentie. Di Cao d’Istria, di sier Alvise Barbaro podestà e capitano. Di certa invasion fata per i nimici, et fato danno sicome in le letere si conlien. Da poi disnar, fo Pregadi, et Ieto le soprascripte letere et di Roma. Fu posto, per li Savii et Cai di XL, una parte, zercha dar in nota a li X Savii la soa conditione, so-to pena etc. La copia è qui soto. Et fo presa. La qual si ha a publicar in Gran Consejo, a Rialto, et per le chiesie. Ave 20 di no, 162 de sì. Fu posto, per li diti Savii, atento li meriti di domino Lodovico di Cozali dolor da Salò, li sia dato de intrada ducati 150 a l’anno, di beni di rebelli, restando liberi li ducali 10 li fo dato al mexe di le ta-xe di Modonei, e la spetaliva di l’oficio primo vacante. Ave 18 di no, 161 de sì.