131 MDXIV, OTTOBRE. 132 te, c tal barella venula con tre soli homeni. Non resterà dal canto suo far tutto usque ad sanguinem, per conservar quel loco con la poeha armala l’ha. La Torrenova importa assai, et è in guarda di uno palatier con due zaffi; è boti custodirla; che se i ni-mici in quel loco vi inetesseuo el piede, non si poria più mandarli socorso a lui. Dii dito, pur di 11, ante lucem. Come da Be-nedeto Ainbrusani, dall’Anguillara, di liore 0, el dito haver da una spia, partì el zoruo da la Badia, i nimici quel zorno haver fato una grossa cavalchata non sa per dove. E al partir dii dito da la Badia, vote G burchiele poste sopra cari con li sui ponti, e dimandò quello voleva dir le burchiele. Li l'o dito per condurle a la Passiva, aleuto che spagnoli volevano dar una bota u’ nostri cavali sono in Este. Itcm, da uuo altro explorator dii dito Ainbrusani ha, i nimici haver principiato uno bastiou di là de l’Adese dove sono opere assai, e questo fanno per dubito di ar-mada, e stantio con paura, e continue vigilantissimi, e hanno tolto le catene de li inoliai per traversar l’Adcse. Scrive esso capitano aver auto dal podestà di Cliioza barche 13, do di le qual per esser armate * per do zorui se parlino questa matma ; li ha scrilo le rearmi et continui lo armar tin numero 20. Scrive si mandi danari per li fanti di Zorzi Baldegara, e li ha compito la paga zà zonn i, e non li hessendo provisto, sabato si partirano lutti. E lauda il eonle-stabele. Dii dito, di 12. In questa bora, 4 di note, è ritornata una sua spia di Ruigo. Dice lì in Ruigo esser lanze 20 con pochissimi fanti, e i nimici ozi hanno fato comandamento a quelli dii Poleseue li fazino 40 cara di pan in termine di zorni cinque, e che si voleno levar e andar verso la Badia. E questa matina fu data la paga a circha 300 soldati, sono alozati a la Boara. Dii dito, dì 13. Come questa matina è capitato de lì uno Pagan Mazalo colono di sier Alvixe Pisani del Bancìio, stà a la Boara. Dice haver a-bandonato quel loco, e cussi lutti quelli di quella riva, perchè spagnoli sono alozati de lì, e voleno cavar da quelli povereti 50 lire a la setimana. Dice etiam aver inteso el duca di Ferara haver mandato uno missier Ilironinio Dal Sagra a Ruigo, per far intender a li i nimici, che in termine di 5 giorni si levino dal Polesene, et non lo fazendo, non si habino a doler poi del Duella. E dice el viceré è a Lende-nara, el signor Archon a la Badia, el marchese de Pescara a Villa Borlholamia, non sa con che numero di persone i siano. Conferma el dar di la paga a 300 soldati, sono a la Boara, e dii far dii pan cara 40, e dii parlar che i fanno de volersi levar. Dii dito, di 13. Come ha mandato do barche a custodia di la Torrenuova armate di boni homeni, et ogni zorno manderà barche a mostrarsi per questi canali, per asegurar li nostri et tenir i nimici in suspcto. E scrive zercha danari auti per pagar fanti, at altre occorentie. Replicha si provedi a li fanti. A dì 15, Domenega. Vene in Colegio sier 77 Jacomo Badoer venuto luogotenente di la Patria dii Friul, vestito de scartato, et referì di quelle cosse. Poi fo ehiamà li Capi di X, et disse zercha la infidelità di quelli di la Patria etc. Di campo. Al solilo a Tiene e Malo. I nimici, per letere di Padoa, sono su el Polesene ancora, e si die-no levar. Vene l’orator di Franza, per letere aule di Roma e di Franza; el qual se dispiera eh’ el Re non mandi zente in Italia. Di Crema, di sier Bortolomio Contarmi capitano c provedador, di 11. Di quelle occorentie. Il Signor Prospero è a Castel Lion alozato, e le altre zente in varii lochi. Item, a dì 12 dovea ussii* in campagna, et, per quello se intese, il ducila di Milan voleva far trieva, et il signor Renzo 11011 ha voluto eie. Ho scrilo di sopra questo aviso. Da poi disnar, lo Gran Consejo. Fu fato podestà a Cologua sier Zuan Batista Bondimier fo XL zivil qu. sier Hironimo. Fo publiclià e leto una parte presa nel Consejo di X, zercha quelli trazevano balole per Consejo a zentilhomeni, solo pena etc. Et compito el Consejo, la Signoria si reduse con li Savii, et scriseno a Roma, per Colegio, a l’orator nostro, e il corier partì questa sera. A di 16, la matina. Vene in Colegio sier Alvixe Mozenigo el cavalier, fo eleto orator in Franza, el qual perse l’altro zorno in Quarantia civil una causa con sier Francesco Foscari suo barba, qu. sier Filippo procuralor, di largo judicio, per la qual si principia una gran lite conira il suo lassatoli per suo suocero sier Michiel Foscari; el si scusò non poter andar in Franza, et rel'udò per voler atender ajutar soi lìoli non li sia tolto il suy. E fo terminato far ozi orator in Franza in suo Iodio in Pregadi. Di Padoa, fo letere di rectori. Con una relation di uno Francesco . .. ., cavalaro venuto di Verona, qual referisse intrò in Verona venere a dì 13 800 cavali di homeni d’arme spagnoli dii capitano Olivier ; et 200 cavali lizieri dii capitano Alchier è alozati lì, e li forieri preparava in Verona alozamen-