261 MDXIV, NOVEMBRE. 262 stando riguardosi non patiscano qualche sinistro; e altre parole, eh’è questa è la substantia; e atenderano a la opugnation; la qual lettera subito trata fo mandata al capilanio zeneral. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, e fo Ietere : Di campo, da San Pietro di Lignago, di eri, liore 24. Come i nimici sono ut supra, e si dice si voleno levar e andar a Caldiera et Soave. Item, dii mandar li cavali verso Bergamo. Item, cerli avisi de i nimici soto Bergamo, nuti per via di Maderno, che nostri virilmente si difenderono, et non ob-stante babino Irato bombarde assa’, li hanno mon-slrato le chiave; si che non li stima et par si volgino difender. 154* Di Roma, fo ietere di sier Pietro Landò orator nostro, di 11 et 13. Prima, come l’orator era indisposto per gote, havia manda el secretano dal Papa con le Ietere; e coloqui auti con Soa Santità, qual monslra desiderar francesi vengino in Italia, et tal parole, tamen zanze et reliqua ut in litteris. Item, manda Ietere venute di l’orator nostro in In-galterra, mollo fresche. De Ingalterra, di sier Andrea Radoer orator nostro, date a Londra a dì 25 Octubrio. Come ha ricevuto la lelera scrilali per il Senato di la creation di oratori per alegrarsi di la pace e noze; a quela Maestà li piace; et li aspeterà, e poi ritornerà via con quello tornerà in Franza, perchè bora mai è tempo di repatriar. Item, se li provedi di danari, e come ha dato la letera di la Signoria al Re etc. Nula da conto, et quello sarà noterò, leta la sia in Pregadi. Fu posto, per li Cai di X, e preso: che Poficio havia auto Zuan Ferman, ch’era in loco di Piero di Paxe rasonato di la Signoria, alento è sta condanà in Qua-rantia e privo di ofìcii e benefìcii di la Signoria in perpetuo, se intendi privo etiam di questo, et li ducati 600 dete a la Signoria per questo oficio sia messi in la Signoria a conto de quanto è sta termina l’abbi a restituir etc. Et fu presa. Fo suspeso il debito de le 30 et 40 per 100 di sier Zuan Batista Moro qu. sier Fantin per do anni ; qual è andato a servir la Signoria nostra a Padoa in questi bisogni occorenti : et fu presa. Fo suspeso il debito di le 30 et 40 per 100 di sier Bernardin Badoer qu. sier Marin, qual dà di contanti ducati 50, et dii resto sia suspeso per anni do, ch’è zercha ducati . . , . et fu presa. Fo leto la deposilion di domino Zacaria di Re-naldi cavalicr, citadino di Trevixo, el qual in questi zorni era andato in trivixana senza licentia alcuna, che non poteva andar, et a Trevixo, nnde l’ultimo Consejo di X fu preso di examinarlo e inquirir da chi havea auto licentia; e questo fu sier Polo Capello el chavalier, stato Cao di X il mexe passato, qual andò in renga, dolendosi era sia imputato averli dà licentia et noi cognosceva. Ilor in execution di la parie, hessendostà prima falò venir zoso, fuexami-nato per li Cai di X, et disse come Pera andato da si senza altra licentia auta per veder uno suo fiol era amalato etc. Et per li Capi di X fo admonito più non si parlise di quesla terra. Fu preso: che sier Filipo Capello di sier Lorenzo, qual è rimasto XL zivil, e ha mandà homini 45 a la custodia di Padoa a sue spexe et impresta a la Signoria ducati 100 da scontar da uno anno in là in le sue angarie. nonobslantc non babbi la età di anni 30, per auctorità di questo Consejo habi la pruova di anni 30. Noto. Questa matina in Colegio fono electi scrivani a le Cazude, per gratia, in loco di Zuan Ferman, videlicet fazino Pofizio feva lui sopra le tanse,Nicolò di le Carte fìol di Alvise, è al dito oficio, et Gasparin Cassin, era lì col dito Zuan Ferman, atento la pratica hanno dii ditto oficio eie. Fo terminato ozi, per li Capi di X, niun zentilho-mo nostro, etiam fusse di Pregadi,potesse intrar in la bolla per scriver nè far altro, ma stessono a la fanestra, et questo fu facto aziò, quando è Consejo di X suso, li secretari si reduseno lì et scrivono le lettere, dove achade che alcuni zentilhomeni andava lì, et li impediva, etiam vedevano quello i scriveva; ma durò poco. Vene in questi zorni in questa terra uno nontio dii Cardinal Curzense, senza salvoconduto, vien di Alemagna,per voler parlar al conte Cristoforo Frangipani suocugnato, è in Toresele; e trovato sier Zuan Antonio Dandolo, è pr.oveditora questa custodia, el dito fece a saper a li Cai di X, et cussi in Colegio di la Signoria fo fato venir ditto noncio, et fatoli gran reprensione, e si non fusse per amor portemo al suo patron, si faria el porteria la pena di soi pecati; et fo subito rimandato indrio senza parlar a niuno.