449 MDXV, FEBBRAIO. 450 Sumario di lettere di sier Zuan Paulo Grade- nigo luogotenente di Cypro, date a Nicosia, a dì 22 Dczenibrio 1514. Come le galie di Baruto ha dimorato qualche zorno de lì in Cypro, per causa hanno aspetalo la nave, patron Zuan Vassallo, rimasta a Baruto a cargar spezie, et ha cargato colli 1440, e su le galie ne era da zereha 700, ita che i harano da colli 2010 e molte altre drogarie. Ita che l’è 10 anni che le galie non haverà fato meglio di queste, et li mercadanti di Damasco, Tripoli et Baruto ha contratato tutte le sue merze, et nel paese è rimasto poco o niente, e si non fosse un poco di coralli restati, si poiria dir esser voda la Soria di merze. Vero è che in Aleppo merchadanti se trovano gran numero de panine, respeto che per le gue-. re eh’ è Ira il Turco et Sophì non è venuto le sede, e non hanno hauto da còntratar le panine et è rimaste. Da novo, el Turco con Sophì fo a le man, zoè li exerciti, et par che uno capitanio de Sophì con persone 14 in 16 milia investì el campo del Turco, el qual era senza ordine alcuno, e a l’improvista lajo-no a pezi di quelli dii Turco da 40 in 50 milia. El Signor turco, vedendo esser quasi Folto, fece dar foco a le sue artellarie, e dete cussi in li soi come in li ni-mici, perchè erano mescolati a la bataia. Ita che amazò dille artellarie assà più de li soi che de inimici ; ma li cavalli de quelli de Sophì tanto se spa-venlorono, che non sapeva moversi per el strepito de la artellaria che non erano usi di udir, e per des-gratia amazò el capitanio del Sophì e fono taglia a pezzi de quelli de Sophì, ita che de quelli 14 milia ne scampò solum 3000; ma Sophì era lonlan de lì zercha 8 zornate, e ’1 Signor turco, visto in fuga i ni-mici, intrò in Tauris et sento Signor. Inteso el Sophì questo, mandò 40 mila cavalli in socorso di soi, quali si aviono verso il campo dii Turco con 130 mila 275* persone, et inteso el Turco, subito si levò da Tauris, et tolse zerca 300 some de seda et alcuni presoni mercadanti, et relirosse in su l’Eufrate, et de lì se retirò a li sui confini in uno loco nominato el Tuchato; et lì come si dize si atrova, con dar voce a tempo novo refar el suo campo, menazando etc. Et questo de qui se divulga, sì per la Turchia come per la Soria, nè altro de qui abiamo. De qui ha comenzalo a piover; che molto desideravemo lai cossa, et spcra-mo da bene per le biave etc. Sumario di una letera di Damasco, di Mafio di Prioli di sier Michiel, data a dì ultimo Novenibrio 1514, drizata a sier Zuan Pau- lo Gradenigo luogotenente di Cypro. Per altre mie ho ditto el successo di le guerre dìi Sophì contra il turco e ultimate el Sophì haveva rotto el Signor turco, et amazatoli 14 de li sui capotami, dove erano molto in fuga turchi, et al presente non havemo altro, se non è confirmado tutto questo è sta ditto per avanti e che el Suffì, tornando indrio, poi dato la rota al Turco, per tulle le lerre che l’andava che gli erano siate rebelle li meteano a fil di spada, non exceptuando nessuno, sì fanziuli come homeni zoveni e vechii, e di le sue zenlc che l’havea con lui, che in la guerra si haveano portato ben, li meteano dentro di quelle tal cita. Altro non habia-mo, quello se intenderà aviserò etc. Et manda la trata di Ossera. Le galie haverano più di 2000 colli di spezie; sichò farano più di quello farano li mercadanti essi patroni ; el forzo colli apresso 1300, el resto garofoli, canele, noce et lache. È slà pagati, a barato ducati 140 li garofoli; a barato ducati 550, a contadi 400, noxe; a barato ducati 230, a contadi ducati 200, lache; a barato ducati 100 aloe, a barato ducati 70, mira; a barato ducati 70 endegi fini, a baralo ducati 70 el zurlo; mazis non ne sono sta fati; canfora a barato ducati 8; el resto di merze, li corali provenzali 11, et 3 li barbareschi a barato: concludo, non è più da navegar in questo paese, maxime con tante manzarie come ne vicn fato da tutto il mondo. A dì 22. La matina. Nulla fu di conto. Li Capi 277*> di X sleteno longamente in Colegio, mandati tulli fuora, et fo zercha la deliberatimi fata eri nel Consejo di X intervenendo il capitanio di le fantario, qual par voy licenlia di andar a Roma per zorni 15, et nostri non voria l’andasse dubitando non ritorneria più. Et fo mandati do di Colegio eri sera, a caxa, a persuaderlo non andasse, qual è di fermo voler di andar ad ogni modo: et cussi lo terminato far ozi Pregadi et Consejo di X con la zonta per questa materia, et scriver a Roma et Franza. Da poi disnar, adunca, fo Pregadi. Et non fo leto letere alcuna, ma subito introe Consejo di X con la zonta in camera dii Principe, in la materia ut supra, et etiam mandono a dir a ditto signor Renzo la de- I Dtarii di M. Sanuto. — Tom. XIX. (1) La carta 276 e 276* sono bianche. 29