153 MDX1V, OTTOBRE. 154 Fu posto, per li ditti, sier Marin Gixi, fo camerlengo a Ruigo, qu. sier Marco, è credilor di la ca-merlengaria di Ruigo di ducati 71, et dimanda di poter scontar dito suo credito in le angarie, et non fu presa. Ave la prima 47 di no, 140 di sì, poi 53 di no, 141 di si. Fu posto, per il Serenissimo, li Consieri, Cai di XL e Savii, do decime perse a pagar a li Governadori, una per 15 Novembrio, l’altra per tutto Dezembrio, con don di 10 per 100, potendo scontar con certo credito ut in parte, come noterò di soto. Fu posto, per il Serenissimo e lutti di Colegio, atento il bisogno si ba di mandar danari in campo, acciò l’exercito nostro prosperi felicemente : che in questo Pregadi sia chiama a banco a banco tulli e cussi li altri in Colegio, et dimandar imprestedo, et quelli impreslerano possino scontar in le angarie tutte si melerà soe et di altri ut in parte, et fu presa, ave 8 di no, 158 de sì, la copia sarà qui avanti. Et cussi il Serenissimo Principe prestoe ducali 500, sier Ilironimo Zuslinian savio a terra ferma 300, sier Zorzi Corner el cavai ier procurator 200, sier Alvixe Pisani dal Banco ducati 200, et altri 100, chi 50, et sier Bortolomio Valier, che vien in Pregadi, qu. sier Vetor, ducali 10, qual è richissimo ; molti chiamati non impreslorono nulla, et fo poi leli, ita che tro-vono zercha ducali 4000; ma comandono se dicesse ducati 8 in i) milia, e cussi fo dito. 88 Exemplum litterarum Proveditoris generalis ex Bodigio, die 21 Octubris 1514 hora 3* no-ctis, ad Illustrissimum Dominium. Serenissime Princeps, etc. Benché ozi notificasse subitamente a la Serenità Vostra la honorata làclione e victoria consequita per nostri in questa terra, tamen non voglio restar che più particularmente non dichi la verità dii fatto, nominandoli sigiliatim molli de quelli che se porlorono valorose et intrepidamente: che fu tra li altri el primo feritor el signor Malatesla Buglione, al qual fu ferito il cavallo soto, ne amazò con le sue mano da 6 in 7 homeni d’arme nimici sopra la piaza ; da poi domino Baldisera Scipione, che ha facto portamenti mirabili ; el contino fiol dii conteVetorda Marlinengo ; Basilio da la Riva; ferito uno zenlilhomo milanese; uno altro parmesano morto, et uno altro suo fratello ferito; domino Cardilo morto, che in vero è sta grande peealo, perché era persona apresso il signor capilano mollo utile, virtuoso et de optimo conse-glio el al dillo signor carissimo ; alcune lanze spe- zale poi, et demum domino Piero di Federici con suo fratello et domino Ilironimo Michiel, et poi alcuni capi de fantarie; ma sopra tutto el signor Troylo, del qual non si poi dir salvo che gran bene in questa impresa. El signor Troylo Pignatello et domino Mercurio Bua hanno fallo tanto bene i debiti loro in campagna quanto imaginar si possi, adeo che lutti meritano summa laude apresso Vostra Celsitudine. Et perchè li fatili intrati in la terra in quella furia, non solum uteseno a svalisar le zente d’arme hispa-ne a mazar et far pregioni, ma etiam sachizorno Io caxe di ciladini et populari, cosa in vero miserabile da veder, io che ho cenato questa sera cum il pre-falo signor capitano, ho operato con suu signoria che farà saltem queslo: che tutti li botini tolti a li subditi di Vostra Serenità siano porlati in publieo sopra la piaza, et qui venduti, aziò che li patroni de le robe possino a questo modo recuperarle con qualche pagamento però; et che insuper li.presoni fati per li soldati nostri in la terra, exceptuando li hispani, siano liberati tutti senza taglia: che haveano facto captivi molli de questo loco, oltra le robe toltoli. E il bulino veramente è stato grosso de roba et cavali de i nimici, et per quanto cum juramenlo mi ha hozi alìr-malo uno presoti hispano, homo d’arme, sono stati cavalli presi da 1000 tra boni et calivi ; ma de cavali grossi almen 400, olirà 50 homeni d’arme di la compagnia dii ducha di Termcne, che sono stali presi, da poi verso sera qui a la campagna da li cavali nostri lezieri stralioti. El resto de le zente de tutto el Polesene sono redule a la Badia, per quanto intendemo, le qual se tien debano andarsene a la volta di Verona; ma non andando, dicto signor capitano vorà al tutto debelarle; qual ha lassato in custodia de certi passi cavalli lizieri con fantarie con hordine siino vigilanti. Li capi presoni de dicti nimici non.li dechiarirò altramente, per haverli hozi mandali in nota con la conduta de cadauno. Et dicto signor capitano havea deliberalo ozi proseguir la victoria et andar de longo a Lendinara et a la Badia; ma essendo le zente tulle et li cavali strachi, che niuno ha manzato ozi fin a hore 2 di note e ha ca-minato tutto il giorno et etiam la note da hore 6 in qua per fangi e pioze excessive, et il simile l'ece-no la nocte precedente per venir ad exequir con celerità quanto hanno faclo a l’improviso; di che in vero tulli merilano non pocha laude. De la virtù veramente, et circunspecle et magnanime operatione de lo illustrissimo signor capitano usate in quesla espedictione, non voglio dir cosa alcuna, perchè lo eilccto comproba il tulio. Doman slarcmo qui per