283 MDX1V, NOVEMBRE. 28-4 teze ; ma quelli villani traditori, non è remedio si vogliano moversi nè fuzer, sono qui reduli al Ber-chagno per mezo el porto ; li trazemo bombarde e li fazemo comandamento véngino dentro a salvarsi, non voleno venir dentro. Da nui non manca le pro- 167 visione per le forze nostre. Eri da matiria, a bora di terza, veslendome, vene el mio conlestabele a chia-marme venissi a la porta die era gran rumor in quel loco, credando li turchi venisse al borgo per la gran summa de anime che fuziva ; me ne andai immediate a la porta, e trovai tutti in fuga; vulsi ussir nel borgo, mi fu ditto sier Zuan Minoto, conte, era in borgo a Nostra Dona, e tornai a la porta et fici animo a tutti el Irazer molli colpi de artellarie, secondo el solito. Slesemo el conte et io tulto eri fino sera li, eie. lG8n A di 24, la malina, vene il Patriarca in Collegio, el mandati lutti fuora si lamentoe non era processo conira i munegini, imo era sta dà querele di ijiona-chc gravide, et tamen non era slà fatto nulla ; poi parlò di altro. Di Padoa, dii capitanio venerai', di eri sera. Come, per uno ciladin fo preso da’ spagnoli et tornato, referisse diti inimici sono a Moncelese et bia-stemano, e si doleno haver perso il capilauio di la Signoria e le so’ zente di poche hore ; el come il viceré era a Verona ; in campo era 2000 fonti spagnoli boni e ben armati, et 3000 todeschi mal in ordine e lance 400 spagnole et . . cavali lizicri, et che si le-verano di Moncelese per Este ; si tien anderano a lo stanzie sopra il Polesene; e altre particularità. Item, scrive zercha alozar le zente nostre e I’ opinion sua. Item, ringralia la Signoria di la letera scriloli laudandolo assai esser venuto con lo exercito a Padoa de. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dum, el non fo nulla di novo, però scriverò. A dì 25 Sabato, fo Santa Catarina. Li Cai dii Con-sejo di X venuti in Colegio, mandati tutti fuora, ste-tcno longamente. Di Crema, fo letere di 16 di sier Bortolomio Contarmi capitanio et provedador. Zercha il perder di Bergamo, et altre particularità; cosse vechie. Noto. Li fu mandalo ducati 2000 tolti di quelli di Pexari di la compreda di Liza Fusilli ; il resto me-terano in la Procuralia. Di Padoa, letere dii capitanio zencral et dii prò- (1) La carta 167* ò bianca. veditor zeneral, di eri sera, con la compartition di le zenle dove dieno alozar, et quello ha terminato il capitanio li villani li dagi a le zente, sicome per la lista e copia noterò qui avanti. Item, i minici sono a Cologna aviati, et nulla altro fo di novo. Di Chioma, di sier Pangrati Zustinian podestà, di eri. Dii zonzer lì uno nontio, over uno secretano dii signor Renzo di Zere, qual vien et era montalo in burchi e veniva per Po, et inteso il Polesene era perso, feva la volta di Ferara per venir a Chioza: mena con se 130 homeni d’arme, 300 cavali lizieri et 500 fanti ; et pertanto esso podestà scrive la Signoria comandi come si habbi a governar. Et, per Colegio, li fo scrilo lo honorasse molto facendoli le spexe, et zonlo el fusse avisi subito perchè la Signoria nostra voi honorarlo ; et fo parlato di andar la Signoria conira con li piali ; tamen fu terminalo mandar . . zentilhomem conira a Malamo-co, et non li andar là Signoria. È da saper, di questa sua venuta si parlava mol- 168* to ; chi dicea mena le zente per conzonzerle con il signor capitanio: chi dicea ìion ne voi più servir: chi dicea si voi intender con questa Signoria. Et cussi questa venuta non piaceva ; pur vene uno suo chiamato el baron di......et fo in Colegio, referì con li Cai di X, come dirò poi. Fo mandalo a Chioza biava di cavali per diti soi cavalli. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consu-lendum. Item, vene letere di Padoa: i nimici al solito. Fo in questo zorno de more tenute le conclusion ai Frali Mcnori per il bazilier, et fo dispulato tutto ozi. Di Roma, vene letere di V orator nostro, di 21. Coloqui di l’orator col Papa, et l’orator yspano li havea dito che Bergamo era sta tolto per il viceré, e che le zente con esso viceré e il signor Prospero venivano da una parte et da l’altra; erano il campo di spagnoli e il nostro in Lignago, sichè sarià roti et fracassati tuli li nostri: per il che il Papa voria si fosse cauti et si vedesse di conservar questo exercito fino francesi vengino, quali certissimo a tempo novo verà in Italia; e altre particularità. Item, la vendeda ha fato ai Papa l’lmperador, di Modena e Rezo, è certissima, et li ha dato ducati 40 milia ; et zà per Rezo ne ha dati ducali 2000. A dì 26 Domenega. In Colegio fu 1’ orator di Franza con li Cai di X longamente, et comunicoe letere havia di Roma con avisi di Franza di 7 da