157 mdxiv, ottorrf:. 158 Noto. Eri sera fo manda a Padoa por mandar in campo ducati 1500. Et questa malina, sul tardi, vene in Colegio domino Lunardo Grasso, dicendo è venuto uno suo messo da Verona, parti Zuoba a dì 19 : come il , Mcrcore erano venuti Ire messi da Brexa al conte di Chariati ; el qual conte par sii signor di Verona, à fato mutar in le forteze dove erano todesclii el messo spagnoli, fa forlilìchar Caslel San Felice, à aviato verso Brexa lanze 80 et fanti 400. El viceré, qual era lì con el capitano Arclion, era andato verso Peschiera per aviar dite zente; et che il conte Brunoro di Se-rego, per la custion fece con esso conle di Chariati, fo bandito a non si partir di caxa solo gran pene; et era sta morto ne lo alozar di spagnoli venuti lì a Verona uno ciladin chiamato Bortoloinio da la Campagna, et che era sia retenulo domino Galeoto da Nogarola, et per avanti il conle Cortesia di Serego. per la segurtà feno di ducali 20 milia al conle Bor-tolamio di Villa Chiara, qual si partì da spagnoli el è andato a Crema con la Signoria nostra contra la promessa fata. Item, che in Verona erano da lanze 200 di spagnoli, el il viceré li é sia dentro. Altre par-ticularilà disse; ma questo è il sumario. Noto. Fo etiam dito erano sta morii in Verona do altri citadini rebelli di primi cavalieri, Bortolamio di Pelegrini et Bortolamio di Malici, qual é camerlengo per la Cesarea Majeslà. Et è da saper, in questa sera vene uno di Salò, qual è conossuto da sier Jacomo Badoer, parli Zuoba a dì 19: come de lì se diceva il signor Renzo era ussito con le zente in campagna e acampatosi a 90 ’ Castel Lion, dove era alozalo il signor Prospero Cotona con la sua compagnia, ch’é capitano dii ducila di Milan, et bombardava il Iodio. Et venendo lui verso Mantoa, sentì le bombarde. El che il conle Bortolomio di Villa Chiara era alorno Pizighelon dove era alozalo Silvio Savello, et che zonto a Mantoa, intese il signor Renzo havia fato prexon dito signor Prospero eie. A dì 23, la matina. Fo letere di campo, di Bui-go, dii Frovedador zeneral et dii capitano zene-ral. Prima: comeavea, nimiciahore5dinole a dì 21 in ordinanza parlino di Lendenara el andono a la Badia, et lì tulle le fantarie con le zente d’arme restate e il marchese di Pescara erano andate a passar l’Adexea la Torre Marchesana, et disfalo il ponte aziò nostri non li andasseno driedo, et vanno a la volta di Lignago. Et dile letere sono date a dì 22 bore 16. Scrive che non li ha parso a lui capitano andarli driedo; ma voi prima spartir li bolini, et che aspela li danari da dar a le zonle; poi nuli, promele far gran cosse, qual sono ducali 25 milia. Di Hongaria, fo letere di sier Antonio Su-rian el dotor, orator nostro, di 24 Sepfembrio le ultime. Come, hessendo intrati 80 milia moscho-vili nel regno di Polonia, poloni a l’incontro é stati a le man, et ha auto victoria, roti et morti da 30 milia moschovili, il resto è ritornati in driedo, presi vivi 1500, tra i qual molli satrapi e primi moschovili, e questo fo il dì de la Nostra Dona a dì 8 Sep-tembrio: per la qual nova nel regno di Ilongaria é slà falò grandissime feste, per esser quel re di Polonia fratello di questo Re ; e altre particularità, sico-me in le letere si conlien. È da saper, in le letere di campo è questo. Come Mercurio Bua havia preso 40 homeni d’arme spa- . gnoli per le ville, li qual sono boni e perfetti cavali, e questi fo nel numero di 7&avisòeri. Ita che èstù presi da lanze 320 e cavali lizieri 60. Vene sier Marco Grimani di sier Ilironimo di sier Antonio procuralor, per nome di suo padre, qual é in cenelese al vescoado di suo liol, et ol'crse a la Signoria prestar ducati 1000. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta: fu il Principe. Di Ruigo, fo letere di liore 3 di note, dii Frovedador zeneral. Come il signor capitano havia mandato a far condur il ponte a la Torre Marchesana, videlicet quello passò di là, per poter passar con lo esercito l’Adexe; et havia terminalo levarsi la matina et andar a la Badia; el campo lo seguirà. Et havia fato uno proclama, tulli quelli havesse spagnoli ascosi, presentandoli o vivi o morti, li cavalli, arme e robe fosseno sue. El che in la roclia di Ruigo 91 erano da zercha 10 spagnoli fanti serali, li quali si hano rosi a descrittoli al signor capitano, et li à per-donà la vita, e dato ad alcuni hanno presoni per conlracambiarli. Et che, havendo inleso da zercha 15 homeni d’arme spagnoli erano scampà sul ferarese, el capitano ha scrito una perfela letera al ducha di Ferara, questo è il tempo voy cavarsi la maschera e dar adosso a questi spagnoli che sono in fuga, perché sarà il ben di Italia, e cossa a grata a la Serenissima Majeslà e a la Illustrissima Signoria nostra. Item, come spagnoli vanno, parte in veronese e parte ha inteso fuzeno in mantoana. Et il capitano zeneral scrive etiam lui di bore do in Ruigo ; et queste lettore vene subito da poi disnar. Et poi vene a bore 24 un’ altra posta di Padoa con Letere dii Capitano e Frovedador zeneral, di ozi, Ime 12. Come in quella ora si lieva, e il capitano dormirà a la Badia,