COI MDX, LUGLIO. a far, etc. limi, è zonlolì il prior di la Trinila, è slato con lui e servilo di quello l’ha voluto. Di sier Hieronimo Marin, podestà et capitano a Treviso, di eri, et dii provedador Moceni-go. Zercha le porte è solum 10 homeni por una a custodia, voria esser più numero et de quelli di Ve-nexia. Item, mandano di qui fi Cerreto da Modom contestabele, qual vene oon compagni, et questo per certo suspeto, ete. Di novo hanno, per uno venuto, dice inimici vo-leno andar a la volta di Feltre depredando e facendo danni. ' Di sier Zuam Diedo, date a Treviso, eri. Chome zonto el fu de lì, andò sopravedendo la terra e li repari facti col provedador Mocenigo, e inimici vernino scorzizando fino lì vicino, videlicet di quelli erano a Gitadella ; et di uno contestabile voria venir a stipendio dì la Signoria nostra, etc. Di Mestre, di sier Zormi Trivixam, podestà et capitano di primo. Chome è alquanto indisposto; et, è sta prpso da quelli uno Donado bolognese, balestrier, qual li contadini l’hano menato lì, et exa-minato per uno suo subdelegalo manda la condition dii Campo e| quello si dice voler far, etc. Longa seri-tura non leta pur in Colegio. Di.sier Lauro Querini, castela,n di Castel di Quer. Chome è lì con poche persone, non sa che far, voria la Signoria, overo li mandasse fanli et artelarie, over darli lizenzia. Vene in Colegio Pietro di Federiejs da Zara capo di stralioli in Campo, il fradellodii qual fo morto a Vicenza,da li inimici, e dimandò certa previsioni, etc. Li fu risposto per il principe non è tempo e tornase in Campo, etc. Di Gradiscila, di sier Alvise Dolfin, provedador menerai di la Patria, tre lettere., 25, 26, 29. Di quelle occorenze e di mostre fate, e de inimici non sa alcuna cossa perché l’aqua de l’Isonzo è tanto cresuta che za uno anno non é sta più grande. Item, voria si mandasse per custodir Gradiscila qualche uno di Venexia zenlhilomo, over altri; inimici si ingrossano in Goricia etc. Noto. Eri a nona è seguile un caso mollo pietoso, che uno sier Mathio da la Zerva, spider zo dii ponte di Rialto, homo tanto da ben quanto dir si potria, hessendo in la sua botega, vene un certo cavestro, dicendo te vojo a mio muodo, li me imputi che ti habi roba, e li dete di uno fuselo el lo acoroe et morite. F, nota za anni sequìle in lai zorno che etiam 1’altro fradello mazor pur in botega da uno simile cavestro li fo dà su la lesta et sfesu in do parie el inorile, credo la sua 'sfolla Voi cussi. Marco Beneto dolor el sier Bernardin de Redaldi secretano ducal, perchè questo è il cognome di la sua fameglia. Di Moncelese. Fo letto una lettera di sier 338 Sigismondo di Cavali, provedador, a sier Piero Venier quondam sier Domenego, data a dì primo lujo. Chome havendo. mandato ne li zorni pasati uno suo messo a Codegnoln in veronese da alcuni soi amici, por saper di le lanze spaglinole e cavali, lizieri • che per via di Ponte Molili a la volta di Verona erano andati, el qual messo hóra è arivaio freon do di la dila villa di Codegnola, qualli afermano che venere, fo a dì 58, dite lanze spagnole erano alozale parte a Tomba, il resto in Verona, et era mandato comandamenli per le ville sotoposte a la dita terra dovosseno coridur foni a cadauna villa per el suo estimo, et a le ville de la montagna debano condur legne a suficientia per el bisogno di dili soldati; e per el paese se diceva, e anche in Verona haveano inteso dir, che dite zenle spagnole se fermavano in Verona per qualche zorno, e come i vedevano homeni con eroze bianche i gole tiravano via e similmente fano i todeschi; dicono etiam che a dì 26 et 27 passono bona quantità de’ francesi, non a squadre ma a la sfilata con oariazi, quali venivano dal Campo suo andando a la volta de Peschiera, e lui tien sia li condutori di botini fati por il Campo nemicho. Item, li fanti 25 di Hieronimo da Napoli ohe erano al ponte di la torre, sono stà levati de lì e mesoli per cambio vilani 20 feraresi, e li soldati che erano a Monlagna-na e Sonzin Ronzoni sono tutti reduli a Lignago, e ha lassa da cereha homeni 20 per cadauna porta de Montagnana et IO homeni d’arme dii marchese di Forai;* o questo è tutto vero et cerio etc. Di Padoa, di sier Cristofal Moro, podestà, di cri, in risposta di una nostra. Chome exe-quirà in mandar esploratori, ma non nominerà il nome, e conferirà col capitano e provedadori. Et manda una aula di uno vieti di Campo: come verso Ciladela e lì atomo è alozato, et che uno contesta-belc, non voi nominarlo, li disse scria a soldo di la Signoria nostra con boti numero di fatili, e che il Campo non vegnirà a Padoa, perchè non è Campo bastante da venir lì. Di Chioma, di sier Vetor Foscarini, podestà. Dii zoitzer lì di 40 cavali di Vitelli, e li ha dre-zati a Monte Alban. Item, altri cavali di Pisani, et li ha drezati verso il Friul. Di sier Zuan Moro quondam sier Antonio da Pexnro, a dì 29. Di l’imbarcar à fato di cavali 40 di Vitelli, e à auto lettere di domino Vitello