Ì7!) MDX. GIUGNO. 480 eeseo Barbaro quondam sier Antonio, sier lliero-nimo di Prioli quondam sier Ruberto, sier Berluzi Zivrian quondam sier Pirro ; cai dii Consejo di X: sier Francesco Tiepolo, sier Flieronimo Contarmi et sier Lucha Trum; sichè ti di Colegio è mutadi. Vene domino Lunardo de (¡russi, qual dice è venuto col Campo per non star a li soi lochi per esser fidelissimo, el suo fradello domino Bernardin avo-chato dolor, è in Verona, dice è stato in questo tempo in Campo con 20 cavali et 40 homeni a sue spexe ne voi nulla el è per continuar; dice si ha un he-lissimo Campo, et è assai volonteroso, ma non ha-vendo capo è gran mal, e si proveda. Item, dice è stato a Padoa, lauda la solecitudine di quelli recto-ri, ogni dì a cavallo, et alendeno a la Ibrtifìcalion, e sier Alvise Barbaro è homo di ferro; è stalo in castello, qual è mal difeso, solum 30 fanti, castelan sier Zuan Francesco Marzello, e contestabele Piero Gri-maldo. Item, lì dentro è assa’ paje con pericolo di esser brasate, et la polvere è lì, saria danno assa’, pe-rhò è da farne provision; laudò molto domino Andrea Orili : Idio li dà forleza, dorme con la curazi-na etc. Item, dice esser a Vicenza quando era morto il suo medico, da tanti strachi, zovene, nepote di domino Benelo da Moncelese. Il principe lo laudoe di le operalion soe per esser lidelissimo et di la rela-lione, e che si poi reputar di nostri proprij ctc. Vene domino Piero ili Bibiena, dicendo il signor Qiiapin •Vitelli voria andar lino a Padoa a meter bordine di alozamenti perle zelile d’arme soe, si aspela: dito vaili con Dio; el poi dimandò licentia che l’andasse a visitar il marchese di Mantoa, e li fu concessa vaili insieme con Zitolo che e ti am lui voi andar, et altri zenthilomeni vano dal dito mar-cliexe, el disnano in gran Consejo per darli un podio di sboro. Vene sier Piero ili Prioli e compagni, provedilor al sai, dicendo che domino Piero ili Galara milanese, qual le’ la comprada di salii questo anno per Milan, e dia darzercha ducali 3000, al presente voria tuorne di l’altro e pagar il vechio, e aver tempo ili questo anni tre; fu consultalo la cossa, era varie oppinion, la più parte di Colegio non voleva, dicendo non pomi far senza, perchè dii sai di Comachio, Cremona e Brexa hano salato li animali et fato fonnazi et si vastano, e lì bisogna omnino questo di Cypro, ergo ctc. Et loto le’lettere di Campo chomè dirò il stimarlo ili soto, volendo per l’impresa di Vicenza si mandi ili quelli primi eitadjni vicentini che hanno gran seguito lì in Campo. FI hessendo alcuni primari (•¡ladini de qui, fono inlroduti, Ira li qual vene in Colegio domino Lodovico da Schyo dolor, el qual parlò 237 * sapientissime, dicendo haver voluto lassar ogni sua l'acuità et esser venuto di qui, era di deputati, et offerisse la facilità et la persona, et uno suo euxin Vicenzo da Schyo, qual è sta in Campo a sue spexe con zente chome sa il provedador Grili, prega la Signoria nostra sia lassato cussi. 11 principe lo aca-rezoe mollo etc. Parloe poi domino Bernardin da Sessa el cavalier, vestito ferialmente, qual è fu/.ito da Vizenza, richo de intrada de ducali più ili 1000 a l’anno, si oferse la vita, è bon marchescho; el vene domino Nicolò Chieregato dolor el cavalier, è qui, e a tulli tre li fo dito facesseno trovar quelli ila Porto, domino Symon el cavalier, è anialato di gole, domino Lunardo e domino Nicolò da Porto, e si voria parlarli per certa cossa importante; et poi introno con li cai di X. et fono expediti con lettere e patente e mandati in Campo etc. Et con li capi di X vene il Folegino di Mantoa et Lodovico da Fermo ritornato da Mantoa, venuto per stafeta per la via di Ferara per Po, partì a dì 30 da sera, avisa do cosse: prima esser venuto lettere a la marchesana, certissimo è il Cardinal Roan a dì 25 a hore 11 esser morto a Lion, e per la Pranza si dice sarà pace. Item, dii lìol dii marchese certissimo sarà mandato a Bologna etc., disse con li capi ili X che fin bora non lo so. Item, fono su debitori con li capitani, el ordinato la retenzion, slelleno assa’ dentro ditti cai di X. Di Campo di le Brenteìle, di sier Andrea Griti, provedador generai, di 31 mazo, hore 17. Manda una lettera aula di Marostega dii provedador Capello, qual li scrive che per il venir lì di sier Ilie-roninio da Pexaro, era provedador in Bonvexim, si à reso a inimici, che lutti quelli lochi è in paura, e perhò voleva dimorar alquanto per asegurarli, el à mandato verso la Scala sier Ferigo Coniarmi provedador con Hieronimo Pichino et Zuan da Rieli, laudato mollo dal predilo sier Hieronimo da Pexaro. Item, à ricevuto nostre letlere col senato in la materia di l’impresa si ha a tuoi* perTdivertir ; et esser stati col marchese e Zitolo, laudando l’impresa di Vicenza ma remetendossi a Ihoro, umle etiam lui laudò cussi, maxime in Vicenza non è 2000 cavali el 5(X)0 fanti, li exerciti divisi, francesi a Lignagu, alemani a Vicenza, e tanto più à inteso alemaui hanno dito francesi non se impuzino di altro dia di Li-gnago, dii resto lassino far a llioro, poi il gran mai-stro e missier Zuan Jacomo Triulzi sono in dele-rentia, el farà ozi uno consulto, non hessendo perhò