166 * 333 di venitiani è contra, e saria bon colmarla per aver questi danari. Fo leto la parie mia nolada di mia man di scuo-der li debitori di rnezi fili, salii, barche et ogij ut in parte, et eleznr per pregadi do debitori a questa exatione etc., et fu laudata da tutti e che si meta.' Fu parlato, su zoje o marchadantie farsi servir di ducati 20 milia dal Bexalia o altri, con condition le marchaudiiiitio possi mandar fuora e venderle etc. Fu fato venir dentro molti conlestabeli, erano a le scale, per esser spaziti ; et ordinato tutti vengi la malina sequenle, et vene etiam uno conte Alexan-dro di Rossi, stato in Campo a servicij nostri, voi conduta etc. Vene Zuan Vesiga, corier stato a Mantoa, ceferi alcune cosse e di francesi e quello si dice per Mantoa, lutti desidera il marchexe sia capitano di la Signoria etc., item, dimandò qualche oficio per poter sustenlar la sua vita videlicet una sagomaria di ojo et li fo promesso di meter la parte in pregadi. Tutavia vieneno zenthilomeni et populari in Co-legio, ai quatti il principe dimanda danari in presiedo et molti si fa notar di più e chi inanello e chi si scusa dar nulla, tra i qual sier Piero Guoro non volse prestar. In questa matina, da poi tre consigli, fo expedito sier Filippo Morexini, quondam sier Andrea, che ferite sier Ruberto suo cuxin in marzaria per lite, et fo mena per sier Gasparo Malipiero avogador, e il primo zorno lui si difese, poi li avochati etc. Era in difocaxodo consieri di sopra, sierHieronimoTiepolo et sier Francesco Brngadin e poi sier Francesco Nani. Or messo di procieder, have Oi non sincere, 8 di no, 18 di la parte; fu posto 4 parte per li avogadori: bandizà 10 anni e star in prexon e pagar certi danni, ave una balota; per sier Francesco Nani bandizà 5 anni, ave una balota ; per sierHieronimoTiepolo con-danà ducali 300 a l’arsenal 50 a li avogadori e presti a la Signoria volendo esser asolto ducali 1000 ancora stia mexido in prexon, ave 14; sier Francesco Bragadin messe li ducati 300 e li 50 ut supra e la prexon, ma volendo esser asolto presti a la Signoria ducati 1500 da esserli restituiti poi la guerra facendolo cauto etc., ave 15, et questa fu [»resa, e fo dita in Colegio, e tutti disse questi danari sariano boni per il stado etc. Da poi disnar fo pregadi, et vene do man di lettere di Campo. Dii Polesene, di sier Zuan Paulo Gradcni-go, proveditor zeneral, date a la Badia, a dì 15. Clioine è riirato con le zente de li, perchè Rui- 33(5 go non si poi niantegnir, e vederasi di far forte; li inimici sono propinqui e intrali et atendeno a stro-par le rote e passar l’Adexe etc. ut in litteris. Si scusa da lui non a manchato, à scrito più volte dimandato soccorso mai non l’à auto, inimici sono grossi e nostri pochi, à tajato le aque qual non è cre-sute ita che babbi potuto far frulo alcun, si scusa et si è reduto e tira 11 a la Badia, à scrito li proveditori e rectori li mandi zente etc. Di Padoa, di rectori di ozi. Manda l’inventario di le artelarie è lì, che sono belle et assa’ numero. Item, di le farine poche, stera 800 in moni-tion, e coutenza a zonzer barche con farine. Item, hanno fato la descrition di homeni etc. Fu posto, per li savij d’acordo exceplo sier Mar- 107 co Bolani, non era in opinion, sier Nicolò Bernardo è amalato, una lettera a li proveditori zenerali, cho-me se remelemo a Ihoro eh’è sopra il fato, di l’exer-cito quello ballino a far. l’amen ne occore dirli stando sopra le rive di 1’ Adexe il nostro Campo e lenir la Badia qual si dice è di sito forte, el ubando-nar lluigo e far levar l’artelarie, e nui li manderemo danari e zente di fantarie per agumento dii Campo etc. ut in litteris, concludendo in tutto si re-meterno al parer Ihoro con quelli capi etc. Sier Marco Bolani, savio dii Consejo, non volse quella zonla di abandonar lluigo, ma si tasi; e andò le parte: IO non sincere, D di no, 52 dii Bolani, 102 di savij, et volendo etiam darli questa zouta che non obslante la deliberation scriloli per il Consejo di X con la zonla che il proveditor Marzelo si lievi da San Bonifazio col conte Bcrnardim c 500 provisionati e vengi verso il Polesene, che di questo etiam si re-metemo a Ihoro. Sier Alvise Emo cao di X andò al principe dicendo non si poi, hessendo fata col Consejo di X e la zonta, re vocila r per pregadi, il dose si alterò, a la fin li cai di X chiamò il Consejo di X, con la zonta dii stado procuratori e Colegio, e per quello Consejo li fo scrita dita lettera, che si volea far pregadi, videlicet la zonta. Fu posto, per sier Marco Bolani, sier Andrea Ve-nier proveditor, sier Piero Duodo, sier Thomà Mo-cenigo proeurator, sier Leonardo Mocenigo et sier Zorzì Emo; sier Antonio Grimani et sier Alvise da Moliti nulla messe; item, sier Sabastiau Zuslinian el cavalier, e sier Alvise Pixani savij a terni ferma : che atenlo il Campo nostro è senza governo, che sia ele-eto per governador il magnifico domino Lucio Mal-vezo con homeni d’arme 150 el 50 cavali lizieri e ducati 20 milia a l’anno in omnibus etc. Sier Nicolò Trivixan savio a terra ferma, messe che fosse MUX, MAGGIO.