541 MUX, GIUGNO. 542 aver zh 1’ bordine in Ferara ili liaver una |wrta, el papa dice bisogna lenir modo di mantenerla et aver li fanti per custodirla, dicendo li scrive la Signoria mandi la sua armata in Corbole, ma si varda da in-cendj, è crudeltà, et che à molti di Ferara è d’acordo col papa darli la terra, etc. Item, li disse voler mandar a l’imperator el dolor Bacher in Alemagna, parlando con colora dii signor Constanlin che slà tanto a vegnir. Item, di Mantoa disse non aver nulla. Nola, in la lettera, di bore 17, par domino Francho habi voglia il tratamento di l’acordo con l’impera-tor si (Vizi a Roma, etc. Dii dito, di 5, hore. .9 di note, òionie hessen-do a cena, il papa mandò per lui, disse à lettere di Mantoa di Lodovico di Canosa, come di credenza drizate a Guieltno Malaspina, che il Cardinal e la marchesana erano contenti di darli il fiol, ma per le parole havia seminato li servitori dii marchese che la Signoria lo voleva far capitano zeneral non li pareva con segurlà mandarlo per Carpi, Mirandola e Ferara ; e che il papa havia diio la Signoria mandasse il marchese a Rimano per più sigurlà, poi de li venir a Roma, e disse havia auto gran fastidio di la perde-da di Lignago e mostrò anxiar più che si havesse perso Bologna, e disse eh’ el messo parti domenega da sera di Mantoa e da Lignago a Mantoa in tre hore si haria sapulo la nova e non se dicea niente, siché poria esser la non fussc. Item, dubita etiam di Mantoa, e tene el dito oralor nostro fin passate do bore, a la qual bora il papa suol haver fato uno sonno, etc. Item, fono lettere dii dito orator a li cai di X in zi fra. Di Napoli, di sier Lunardo Anseimi, consolo, di primo. A di 23 fono le ultime soe. Le 400 lanze parlino, li vene contra uno messo de l’impe-rator e uno commissario dii papa domino Alexandro di Mantoa. Item, il matrimonio di Savoja è concluso, e il ducha di Montaldo alozato lì in casa dii consolo li ha dito che di la diferenlia de li 300 milia ducati è slà conzà che non havendo heriedi la raina possi lassar a chi li piace, e che la voleva per il piato ducali 20 milia e fondi di averli a l’anno, è slà conzà in ducali 15 milia e li asegnerano l’intrata. Item, li a Napoli sono 5 galie, 3 brigantini et una fusla qual si conzano, e si aspeta 4 galie dii re che dieno venir si dice per acompagnar la raina a Niza, altri a mandar contra turchi, etc. Item, è slà cargà li do barze di carne di porcho salale et allro per la impresa di Africha. Itrni, è slà fato capelano di frali carmelitani de lì e l'alo provinlial fra’ Burtolo Campagnola padoan gran nemicho nostro, qual l’anno passato feva festa di malli di la Signoria nostra, va prima in Alemagna, poi verà a Venecia. Di Londra, di sier Andrea lìadocr, orator nostro, di 18 mazo. Scrive di quella cossi; de lì, e il re à bon voller verso la Signoria nostra, et ha spazà P orator suo a P imperator per tratar acordo e fa le letlere che lui orator voi, e quelli dii Con-sejo- à per mal maxime monsignor di Viseslre, e lui se ne ha acorlo e à fato capo a Ihoro e li à pia -cesto. Item, il re si lien sojato di Pranza dei capitoli fati, e di quel di le galie non slà come il re voleva, e più che era uno capitolo, il re di Franz» pro-meteva non voler allro stillo di la Signoria nostra, solurn dar le zenle era ubligalo per la liga di Gim-bray a P imperador, el qual capitolo richiesto da P orator nostro al re e dimandato li soi consieri ri-sposeno non esser stà messo in scriptum, etc. Scrive dii bon voler di quel re verso la Signoria nostra; e lui orator non ha lettere di la Signoria, non ha danari da spender, à Iralo ducali 40 in sier Ferigo Morexi-ni, siano pagali. Item, il re di Franza, sichome si ha per via di Fiandra, manda do solenni oratori, monsignor di Ravasten fo capitano di l’armata di Franza a Metelim e monsignor di Pini stalo altre fiate orator de lì. Item, nomina il Carmeliain, secretano dii re, qual voria far il tulio per la Signoria nostra. A di X in Colegio, prima reduli alcuni savij in camera, dii principe et consejeri et lele le letlere di Campo dii papa, il principe disse el ne mena, non ve-demo altro dia parole, poi disse aver auto una lettera di un frale servo di Dio che si facesse juslicia, si punissa li sacriligi sodomiti e beslemiatori ne si tochasse le cosse di chiesia. Di Campo, di provedadori di le 1 Ir entri le, di 9, hore 18. Come sono andati a sopraveder le fortificalion e bastioni di Padoa, era il capitano di le fanlarie e il podestà e solecilavano P opera, et posto caporali a questo, voleno guastatori, etc. et perhò si fazi provision. Item, ha una lettera di Lignago che importa, la qual manda a la Signoria; e par il Campo voi vegnir di qua et però si fazi provision, e sia sp.izato il Manfron vengi in Campo. Item, il conte Almerigo di Sanseverin è lì e voria da vi-vrr o andar via, et cussi Brazo Forte etiam è zon-to, molti fanti di le compagnie erano in Lignago, voriano soldo et è mal si parlino; hanno ricevuto li ducati 3000 e se ne mandi e presto, e Francesco da Maram e Zanoin da Colorilo voriano impir le con-dute. Item, hanno dii Bigolini la cossa dii signor